DALLA STORIA A OGGI AGENDA 2030 AGENDA 2030 OBIETTIVO OBIETTIVO 10 RIDURRE LE DISUGUAGLIANZE 16 PACE, GIUSTIZIA E ISTITUZIONI SOLIDE La tolleranza e i diritti umani PER INIZIARE > Pensi di vivere in una società tollerante? Argomenta la tua risposta. > Ti è mai capitato di essere vittima o testimone di episodi di intolleranza? Qual era il pretesto che li aveva scatenati? > Secondo te esistono delle opinioni che non dovrebbero essere tollerate? Perché? CONDANNARE GLI ERETICI 27 ottobre 1553. A Ginevra, sul Plateau de Champel, alla periferia della città, dopo mezz ora di atroci sofferenze, muore sul rogo il pensatore spagnolo Michele Serveto, bruciato assieme alle sue opere (> C16.6). A condannarlo alla terribile pena riservata agli eretici erano state le autorità della libera città-Stato svizzera, guidate dal riformatore Giovanni Calvino, sotto la cui direzione la città si era trasformata in una comunità di eletti , dediti con rigore quasi ascetico a perseguire la via della salvezza prescritta dalla Bibbia. Ai loro occhi la colpa di Serveto, che contestava il dogma cristiano della Trinità, era quella di rappresentare una forma di dissenso potenzialmente pericoloso per l autorità costituita, ritenuta portatrice dell unica e incontestabile verità. Ginevra, che aveva rappresentato per tanti anni un rifugio per i dissidenti religiosi in fuga dalle persecuzioni nei paesi c cattolici, ora si dimostrava altrettanto fe feroce nel perseguire gli oppositori d della sua verità. La L condanna di Serveto sollevò aspre critiche contro Calvino, che in un libello difese il diritto c dell autorità di punire gli eretid ci. Fra le voci più severe contro c il fondatore del calvinismo si levò quella del savoiardo Sebastiano Castellione (> C17.2). Nell opera Se si debbano perseguitare gli eretide ci (1554) egli criticò l arrogante c Michele Serveto in un ritratto seicentesco. pretesa di possedere l unica verità intorno a cose ancora ignote , rimproverando l impiego della forza pubblica per reprimere il dissenso di opinione: Uccidere un uomo non è difendere una dottrina, è uccidere un uomo. Non spetta al magistrato difendere una dottrina. [ ] Se Serveto avesse voluto uccidere Calvino, il magistrato avrebbe fatto bene a difendere Calvino. Ma poiché Serveto aveva combattuto con scritti e con ragioni, con ragioni e con scritti bisognava refutarlo [ ]. Non si dimostra la propria fede bruciando un uomo, ma facendosi bruciare per essa. Le parole di Castellione colpiscono per la loro forza, ma restarono una voce quasi isolata in quegli anni caratterizzati dai conflitti confessionali e dall intolleranza. Il suo scritto segnò però un decisivo punto d avvio della rivendicazione della libertà di coscienza e della storia della tolleranza. A distanza di quattro secoli, la figura di Serveto ha continuato a dividere i ginevrini, tanto che solo nel 2011, e nonostante l opposizione della Chiesa protestante nazionale di Ginevra (erede di quella fondata da Calvino), le autorità cittadine sono riuscite a far erigere una statua per commemorarne la morte. TOLLERARE: DA SOPPORTARE AD ACCETTARE In latino tolerare significa sopportare qualcosa, benché sgradita, in quanto ritenuta necessaria o inevitabile; si riferisce anche a pesanti carichi materiali. Questa etimologia riporta all uso cinquecentesco del termine in ambito confessionale: allora tollerare significava essere obbligati a sopportare la presenza del dissidente, del diverso, dell eretico, ma solo per ricondurlo alla vera fede oppure eliminarlo. Si trattava quindi di una condizione temporanea, eccezionale, da accettare solo in vista del ritorno a quell uniformità di fede, di opinione e di obbedienza considerata lo stato normale delle cose. Approfondisci gtvp.it/21storia01-39 gtvp.it/21storia01-40 L idea di una diversità consentita solo fin quando si deve può far capire anche in quale situazione precaria si svolgesse, fra il tardo Medioevo e la prima età moder- 77636R_0000E01_INTE_BAS@0564.pgs 15.09.2021 15:02
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