C2 | MI PREPARO ALL ORALE [ CHIESA E IMPERO: POTERI A CONFRONTO > 2.1 Dopo il Mille la società dell Europa occidentale era caratterizzata da un unità di fede e cultura e formava la christianitas, la comunità dei credenti posta sotto la guida dalla Chiesa. Sin dal tempo dei Carolingi gli aspetti politici e quelli religiosi si erano intrecciati, tanto che sia il potere religioso (i vescovi) sia quello civile (imperatore e re) ritenevano di avere un potere universale come difensori della christianitas. I vescovi erano spesso aristocratici che nelle loro città esercitavano oltre a poteri signorili e privati anche poteri pubblici. Questa funzione poteva essere sancita tramite una investitura imperiale, che però non trasformava i vescovi in funzionari pubblici. All inizio dell XI secolo la figura del papa cominciò a volersi porre al di sopra degli altri vescovi, in quanto vescovo di Roma. Allo stesso modo il papa sosteneva il primato del potere religioso sul potere politico dell imperatore. NUOVA SENSIBILIT RELIGIOSA E MORALIZZAZIONE DELLA CHIESA > 2.2 Durante il X secolo dentro e fuori la Chiesa iniziò a diffondersi una nuova sensibilità religiosa, più vicina ai valori evangelici. Interprete di questa spinta spirituale fu il monastero di Cluny in Francia. Fondato nel 910, conobbe grande fortuna e diffusione al punto da essere considerato un punto di riferimento anche per i potenti e i regnanti dell epoca. In questo periodo sorsero anche forme di spiritualità di tipo eremitico e nacquero nuovi ordini monastici di grande rilievo, come i certosini e i cistercensi, con personaggi di spicco come Bruno di Colonia e Bernardo di Chiaravalle. Anche dal mondo laico giunsero spunti di rinnovamento ] Audio RIPASSO religioso, come l esperienza del movimento patarino nel milanese, in cui confluirono propositi spirituali e istanze sociali. Comportamenti da parte del clero come la convivenza stabile con una donna, con o senza matrimonio (rispettivamente detti nicolaismo e concubinato), vennero sempre più percepiti come contrari all etica cristiana, così come maggiore attenzione si pose nel condannare la simonia, cioè la compravendita delle cariche ecclesiastiche. LA LOTTA PER LE INVESTITURE > 2.3 Di fronte al vuoto di potere morale della Chiesa, l Impero intervenne dimostrando anche il proprio primato rispetto al papato. Già Ottone I nel X secolo aveva avviato una decisa politica in questo senso; l imperatore Enrico III l aveva proseguita nell XI secolo, arrivando a imporre la nomina di alcuni papi. Tra i pontefici scelti dall imperatore però andò formandosi una nuova idea di papato che, affermando l universalità della figura del papa, lo poneva al di sopra di ogni altra autorità, anche di quella imperiale. Nel 1059 papa Niccolò II riservò l elezione del pontefice al collegio dei cardinali, escludendo il controllo dell imperatore, e proibì ai vescovi di accettare funzioni pubbliche. Tra papato e Impero scoppiò il conflitto noto come lotta per le investiture . Con il Dictatus papae (1075) Gregorio VII affermò esplicitamente il principio della supremazia del papato sull Impero. L imperatore Enrico IV depose Gregorio, che reagì scomunicandolo. Per evitare la rivolta dei suoi feudatari Enrico dovette scendere a Canossa per implorare il perdono papale (1077). Le frizioni fra i due poteri continuarono finché con il concordato di Worms (1122) si giunse a un compromesso che 77636R_0000E01_INTE_BAS@0066.pgs 15.09.2021 13:07