SEZIONE A | RINASCITA E CRISI DELL EUROPA MEDIEVALE Miniatura trecentesca che mostra il re capetingio Luigi IX mentre cura un malato di scrofolosi con il tocco della mano. Unzione Antica pratica ebraica che consisteva nel segnare re e sacerdoti con il crisma, un olio consacrato. Passò poi in ambito cristiano come atto di consacrazione dell autorità regale e imperiale. LA FORZA DEI SIMBOLI: I RE TAUMATURGHI L elemento simbolico rivela il modo in cui la monarchia francese cercò di costruire una sua immagine, con l obiettivo di dare autorevolezza alla figura del re. Si fece ricorso alla natura sacrale del sovrano per irrobustirne il potere politico. L unzione crismale, che si accompagnava all incoronazione del re dal tempo di Pipino il Breve, fu consolidata con i Capetingi; la scelta della cattedrale di Reims come sede dell investitura regale decretatava l origine divina del potere e allo stesso re furono attribuite capacità taumaturgiche, cioè la possibilità di guarire con il solo tocco della mano gli ammalati, in particolare nei casi di scrofolosi (una malattia allora piuttosto diffusa dovuta al batterio della tubercolosi). La figura del re si rivestì di un aura divina, quasi fosse un inviato di Dio sulla terra. Il potere taumaturgico assumeva in tal modo una doppia valenza: da un lato, riconosceva il re come il buon padre che aveva cura dei suoi figli/sudditi ed era in grado di sanarli; dall altro lato, manifestava il potere divino del re. Questa connotazione sacrale servì ad accrescere la popolarità del sovrano nei confronti dei sudditi e a garantirgli prestigio presso gli altri potenti del regno. L ORGANIZZAZIONE DEL GOVERNO CENTRALE Nel corso del Duecento i re francesi si dotarono anche di un adeguata organizzazione amministrativa e di governo, caratterizzata da una decisa tendenza ad accentrare il potere anche se ancora si era lontani dalle forme che, come vedremo in seguito, saranno tipiche dello Stato moderno. I funzionari erano nominati e stipendiati direttamente dal re: essi costituirono organi come il consiglio del re, che coadiuvava il sovrano nel governare, la cancelleria, la camera dei conti, che gestiva le finanze e controllava le entrate fiscali, e il parlamento (> A ), che si occupava della giustizia. In particolare l amministrazione della giustizia fu riservata a funzionari direttamente legati al re, sottraendola ai signori. FILIPPO IL BELLO E LO SCONTRO CON IL PAPATO Questo progressivo processo di centralizzazione raggiunse un più alto livello di efficacia con Filippo IV il Bello (1268-1314), chiamato ormai non più re dei franchi ma re di Francia, a sottolineare la concezione territoriale del regno. Egli fece valere il principio secondo cui in Francia nessun altro potere poteva essere al di sopra di quello del re: una strada che ben presto lo avrebbe messo in conflitto con i poteri universali. Ma se fu facile superare le obiezioni dell autorità imperiale, avviata verso un sostanziale declino, le cose furono più complicate nei riguardi dell autorità papale. Volendo estendere la sua legge anche all autorità ecclesiastica, il re francese arrivò infatti come vedremo più avanti (> C8.2) allo scontro aperto con il papa Bonifacio VIII, che non intendeva rinunciare al primato del potere spirituale. Filippo uscì vittorioso, consolidando il controllo sul clero francese (schierato in larga parte al suo fianco) e addirittura imponendo la sua influenza sulla Chiesa. ALLA RICERCA DEL CONSENSO: GLI STATI GENERALI Filippo IV, in questa delicata e complessa operazione di rafforzamento del potere regio, ebbe l appoggio di un assemblea formata da tre ordini o stati (nobiltà, clero e popolo), denominata Stati generali. La nuova istituzione, un organo di tipo consultivo 76 77636R_0000E01_INTE_BAS@0076.pgs 15.09.2021 13:58