SEZIONE C | L ET DELLE RIVOLUZIONI APPROFONDIAMO SOCIET E ISTITUZIONI LA GRANDE ARM E NAPOLEONICA Nel periodo compreso tra la sconfitta inflitta alla seconda coalizione antifrancese (1802) e la formazione della terza (1805), Napoleone attuò, o iniziò ad attuare molte delle riforme che cambiarono il volto del suo paese. Tra di esse, si può annoverare anche la riforma dell esercito. Gran parte delle truppe che avevano combattuto, anche ai suoi diretti ordini, nelle campagne precedenti furono congedate. Prese così velocemente forma quella che sarebbe stata nota, in tutta Europa, come la Grande Armée, la Grande Armata. Un esercito numeroso, perfettamente addestrato e organizzato, posto sotto il comando di un unico generale, naturalmente Napoleone, e di una rigida piramide gerarchica. Per ingrossarne le fila, nel corso degli anni, si fece più volte ricorso allo strumento della coscrizione obbligatoria, utilizzata già durante la Rivoluzione. Per i soldati più meritevoli erano previsti premi, su tutti la prestigiosa Legion d onore, e la possibilità di fare carriera all interno dell esercito. Per coloro che rimanevano feriti gravamente o invalidi, e per le famiglie dei caduti, erano riconosciuti il diritto all assistenza da parte dello Stato e una qualche forma di pensione. Fino al 1813, la Grande Armée si meritò la fama di esercito leggendario, per molti anni imbattibile. Il genio militare di Napoleone, alcune innovazioni tecnologiche, i grandi numeri garantiti dalla coscrizione obbligatoria e l affiatamento tra ufficiali e truppe, favorito da tanti anni di guerra, furono i principali elementi alla base dei successi di quell esercito. La Grande Armée fu quasi interamente distrutta durante la disastrosa campagna di Russia del 1812. Napoleone tentò di sostituire tutti gli ufficiali e i veterani persi in quell occasione con un ernome massa di giovani e inesperti coscritti, ma il risultato non fu più lo stesso, come confermarono le sconfitte di Lipsia e Waterloo. Approfondisci gtvp.it/21storia02-07 4 Uno degli innumerevoli ritratti di Napoleone realizzati dal pittore Jacques-Louis David che ne seguì la carriera e le battaglie. 242 LA SCONFITTA FINALE LA CRISI INTERNA Se nel 1799, quando Napoleone salì al potere, il desiderio dei francesi era stato quello di affidarsi a un uomo forte capace di porre fine alle guerre e di ristabilire ordine e pace, le loro speranze erano state certamente tradite. Tra il 1810 e il 1812 l economia francese entrò in una fase di crisi, generata dalle difficoltà del settore tessile (che non poteva reggere la concorrenza di quello inglese) e dai cattivi raccolti, con contemporaneo aumento della disoccupazione e dei prezzi. Le numerose guerre avevano inoltre causato l innalzamento della pressione fiscale e un malcontento crescente per le continue leve militari. Il regime napoleonico esercitò un rigido controllo sulla vita pubblica e sul sistema dei media, in particolare sui giornali e sui libri. Alla censura aggiunse inoltre un attività di capillare propaganda, il cui fine era celebrare l efficienza del sistema e la sua capacità di guidare la trasformazione del resto d Europa. Ciò nonostante, fu impossibile evitare del tutto il sorgere di voci critiche, per esempio dal mondo cattolico. La volontà di Napoleone di tenere sotto controllo il mondo ecclesiatico era stata confermata dalla pubblicazione, nel 1806, di un catechismo imperiale , che si poneva l obiettivo di moralizzare il clero e integrarlo a pieno nell apparato burocratico dello Stato. Queste e altre iniziative (come la riforma dei titoli di accesso agli ordini sacerdotali, la ristrutturazione di diocesi e parrocchie o il controllo delle devozioni popolari) non piacquero
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