SEZIONE D | IL SECOLO DELLA BORGHESIA E L ET DELL IMPERIALISMO Il gruppo di rivoltosi fu in breve tempo individuato e annientato dall esercito borbonico. Lo stesso Pisacane morì, presso Sanza, forse ucciso da un nemico o, secondo un altra versione, preferendo suicidarsi piuttosto che essere preso prigioniero (2 luglio 1857). Nel frattempo, i moti promossi dal Partito d azione a Genova e a Livorno erano anch essi falliti e Mazzini stesso, giunto clandestinamente a Genova, la lasciò nuovamente per raggiungere Londra. La morte di Carlo Pisacane nel 1857 raffigurata in un dipinto del pittore italiano Giuseppe Sciuti. TI RICORDI? Daniele Manin era il leader democratico che nel 1848, a capo di un governo provvisorio, aveva proclamato la nascita della Repubblica veneta. RICAPITOLANDO 1 Quali critiche furono mosse nei confronti di Mazzini? Da parte di chi? 2 Quali caratteristiche del regno borbonico convinsero Carlo Pisacane a organizzare la sua spedizione? 3 Come si concluse la spedizione di Sapri? LA SOCIET NAZIONALE La notizia del fallimento della spedizione di Sapri fu uno dei fattori che favorì la nascita ufficiale di un movimento indipendentista filopiemontese. Il primo a promuovere l idea di unire tutte le forze, moderate e democratiche, interessate al progetto unitario e porle sotto l egida dell unico Stato italiano che sembrava avere le forze per raggiungere l obiettivo, fu Daniele Manin, il leader democratico a capo della Repubblica veneta nel 1848-49 (> C13.4). Nonostante la scomparsa di Manin nel 1857, il movimento continuò a crescere e vi aderirono in molti, tra i quali Giuseppe Garibaldi, tornato in Italia dopo una lunga permanenza all estero. Nel luglio 1857 il movimento si dotò di una propria struttura interna e assunse il nome di Società nazionale. Nel manifesto costitutivo, ci si proponeva di anteporre la lotta per l Unità nazionale a qualsiasi altra protesta o recriminazione e di appoggiare la monarchia sabauda fino a quando essa si fosse adoperata per il raggiungimento dell indipendenza e dell Unità nazionale. 4 LA SECONDA GUERRA D INDIPENDENZA LA POLITICA ESTERA DI CAVOUR Oltre a concentrarsi sulle riforme interne del regno sabaudo, Cavour fissò sin dagli inizi del suo governo dei precisi obiettivi anche in politica estera. L ambizione dei Savoia era da sempre quella di allargarsi verso est, a discapito dei possedimenti austriaci nel Lombardo-Veneto, ma Cavour seppe usare con spregiudicatezza, e a proprio vantaggio, quel ruolo di guida nel movimento d Unità nazionale che sempre più patrioti riconoscevano al Regno di Sardegna. Per poter muovere guerra vittoriosamente all Austria, c era bisogno di superare la tradizionale politica estera dell antico piccolo Stato e guadagnare la considerazione delle grandi potenze. Alla luce di tale obiettivo va dunque letta la decisione di Cavour di partecipare alla Guerra di Crimea, al fianco di Francia e Gran Bretagna e contro la Russia (> C16.1). Nel 1855, un corpo di spedizione 348