SEZIONE D | IL SECOLO DELLA BORGHESIA E L ET DELL IMPERIALISMO Sebastopoli, che alla fine cadde, dopo un anno di combattimenti, nel settembre 1855. Pochissimi furono gli scontri frontali e i morti furono dovuti più alle epidemie che alle battaglie. La Guerra di Crimea fu un occasione di visibilità e di crescita sul piano internazionale per il Regno di Sardegna, intervenuto al fianco di inglesi e francesi (> C14.4), ma il congresso di Parigi del 1856 non attribuì particolari vantaggi a nessuno dei principali protagonisti del conflitto. Il Mar Nero venne interdetto a tutte le navi da guerra, comprese quelle russe, mentre l impero ottomano vide salvaguardata la propria integrità territoriale, compresa la sovranità nominale su zone molto calde, come il principato autonomo della Serbia e le regioni di Moldavia e Valacchia, che nel 1859 si sarebbero unite per formare il nuovo Stato della Romania. L assedio di Sebastopoli fu l episodio più significativo della Guerra di Crimea. RICAPITOLANDO 1 Quali provvedimenti di stampo conservatore e antidemocratico furono presi dal governo di Luigi Napoleone Bonaparte a partire dal 1850? 2 Su quali categorie sociali fondava il consenso di Napoleone III? 3 Che cosa fu stabilito con la fine della Guerra di Crimea? GLI INSUCCESSI DI NAPOLEONE III Se dalla partecipazione alla Guerra di Crimea Napoleone III non ottenne vantaggi concreti, ma almeno un positivo ritorno d immagine, altre due strategie di politica estera perseguite negli anni successivi portarono a conseguenze ben più negative. Il primo insuccesso dell imperatore dei francesi sullo scacchiere internazionale fu l intervento al fianco del Regno di Sardegna nella Seconda guerra d indipendenza italiana. Come abbiamo visto, l idea di Napoleone III era quella di tornare a imporre l influenza francese su una penisola italiana ancora divisa, come era stato durante il Primo impero di Napoleone. Tuttavia, l evoluzione degli eventi stravolse gli accordi che Bonaparte aveva stretto con Cavour a Plombières, costringendolo in seguito a prendere atto dei cambiamenti avvenuti e a registrare la nascita dello Stato nazionale unitario italiano (> C14.5). Oltre a ciò, il conflitto in Italia costò a Napoleone III molte critiche in patria, sia per le spese generate da una guerra che non venne percepita come d interesse nazionale, sia per i danni inferti al papa e all impero austriaco, che suscitarono le proteste dei gruppi cattolico-conservatori. Il secondo insuccesso raccolto da Napoleone III in politica estera fu in realtà il più carico di conseguenze. Come vedremo, l imperatore francese sottovalutò la crescente potenza del regno di Prussia, assistendo in posizione neutrale alla nascita dello Stato nazionale tedesco. E quando infine si accorse della pericolosità del nuovo avversario, era ormai troppo tardi. 2 LA CRISI AUSTRIACA E L ASCESA PRUSSIANA L IMPERO DEGLI ASBURGO DOPO IL 1848 Superata la stagione rivoluzionaria del 1848 principalmente grazie alla tenuta e alla fedeltà dell esercito, l impero degli Asburgo visse un periodo di grande difficoltà economica e politica negli anni Cinquanta e Sessanta. Dal punto di vista istituzionale, la Costituzione concessa dal nuovo imperatore Francesco Giuseppe nel 1849 (> C12.3) venne revocata appena due anni dopo e solo nel 1861 venne creato un Parlamento bicamerale, peraltro con poteri molto limitati. Sul piano amministrativo, si registrò un processo di centralizzazione e di germanizzazione , con il tedesco che divenne l unica lingua ufficiale dell impero. Il problema principale per Francesco Giuseppe nasceva proprio dalla convivenza forzata non solo di lingue diverse, ma soprattutto di nazionalità diverse. Gli ungheresi costituivano la comunità più numerosa nell impero, dopo 394