La Seconda rivoluzione industriale e la società di massa | CAPITOLO 19 si registrarono altri due fenomeni importanti: la nascita, in particolare in Italia e in Francia, di una nuova tendenza politica, la democrazia cristiana, che puntava a conciliare la dottrina della Chiesa con la prassi e le istituzioni della democrazia, e il sorgere di una corrente di riforma religiosa, il modernismo , che intendeva applicare la metodologia della critica storica e filologica allo studio delle Sacre Scritture. L intento, in entrambi i casi, era di liberare la Chiesa dalle posizioni più rigide e tradizionaliste e aprirsi verso la modernità. Il processo si interruppe, anche se non del tutto, con l elezione di Pio X (Giuseppe Melchiorre Sarto), che arrivò a scomunicare il modernismo, nel 1907, e cercò di richiamare i gruppi democratico-cristiani a una fedele e indiscussa obbedienza alle gerarchie ecclesiastiche. Molto spesso gli ebrei, alla fine dell Ottocento, vivevano negli antichi quartieri loro riservati, come si vede in questo dipinto del pittore italiano Telemaco Signorini, Il ghetto di Firenze, 1882. Approfondisci Antisemitismo Volk In tedesco vuol dire popolo . NAZIONALISMO, RAZZISMO E ANTISEMITISMO Un fenomeno politico e culturale destinato invece a crescere in maniera esponenziale nella società di massa otto-novecentesca fu il nazionalismo. Come abbiamo visto, l idea di nazione, delineata per la prima volta durante la Rivoluzione francese (> C9) e rafforzata dalla cultura romantica, era stata uno dei fondamenti dei movimenti liberali, democratici e indipendentistici che avevano scosso tutto il mondo occidentale nel XIX secolo (> C11, 14 e C16). Una volta portati a termine i processi di unificazione nazionale in Italia e in Germania, il nazionalismo cambiò progressivamente natura, saldandosi sia con la politica imperialista e coloniale delle principali potenze (> C20), sia con le battaglie interne ai singoli Stati, specie contro le forze socialiste e talune minoranze etniche. Al nazionalismo si aggiunse così il razzismo, ovvero tutte quelle teorie che delineavano una gerarchia tra razze superiori e razze inferiori , da cui derivava la superiorità di un popolo, o di gruppi di popoli, su tutti gli altri; ne fu il primo teorico Arthur de Gobineau, autore del Saggio sull ineguaglianza delle razze umane del 1855. Queste idee furono declinate in maniera diversa nei vari paesi europei e mondiali, trovando comunque un elemento comune nel crescente antisemitismo: le popolazioni di origine ebraica erano cioè viste come corpi esterni alla nazione, per di più legati agli ambienti dell affarismo e della speculazione bancaria. Se in Gran Bretagna non si formarono specifici movimenti politici nazionalisti, anche per via dell amplissimo appoggio popolare alla politica imperiale della monarchia, in Francia il nazionalismo intercettò la nostalgia di molti per i valori della società pre-industriale e le critiche verso una classe politica giudicata incapace di tutelare gli interessi del paese. L azione dei gruppi più estremisti, come quello riunito attorno alla rivista «Action fran aise , si rivolgeva non tanto verso l esterno, quanto verso i nemici interni, come protestanti, immigrati e, soprattutto, ebrei (> C20.5). In Germania, l idea di nazione si poggiava sin da inizio Ottocento sul mito del volk, il popolo concepito come unità di sangue, razza, lingua e territorio, in nome di un legame antichissimo e quasi mistico. Questi concetti, rafforzati dalla vittoriosa epopea della Prussia bismarckiana e, in ambito culturale, dalle grandi opere di Richard Wagner (> C16.3), si radicalizzarono sempre più in senso razzista, sulla scia di testi come I fondamenti del XIX secolo (1899) di Houston Stewart Chamberlain, in cui si teorizzava l esistenza di una razza superiore, la razza ariana, incarnazione delle virtù più nobili e rappresentata, nella forma più pura, dal popolo tedesco. Queste idee, che cominciarono a circolare sempre più 493