SEZIONE A | L ESORDIO DEL NOVECENTO: GUERRE E RIVOLUZIONI Democrazia diretta Il concetto di democrazia diretta si contrappone al concetto di democrazia rappresentativa. In quest ultima i cittadini delegano il proprio potere politico ai loro rappresentanti, eletti tramite elezioni, mentre nella democrazia d¬ e a ¬ c¬ ad¬ ¬ d¬ e a e e legislatori e amministratori del bene pubblico, in quanto titolari della sovranità. RICAPITOLANDO 1 Quali scelte politiche attuarono gli zar a partire da Alessandro II? 2 Per quali motivi Nicola II concesse la creazione della Duma? Come reazione si susseguirono in tutto il paese scioperi e proteste che coinvolsero sia parte dell esercito, con l ammutinamento dei marinai, sia il mondo operaio. Proprio nelle fabbriche dei centri maggiori, come San Pietroburgo e Mosca, si stavano costituendo dei nuovi organismi, i soviet. Si trattava di consigli di delegati eletti dagli operai, dai contadini, dai cittadini, in base al modello della democrazia diretta. Nell ottobre 1905, di fronte al dilagare delle proteste, lo zar Nicola II fu costretto a concedere la creazione di un assemblea elettiva, la Duma, un parlamento eletto dal popolo con funzione legislativa. Ma fu una concessione passeggera, perché presto lo zar svuotò di fatto il ruolo della Duma, pur mantenendola formalmente attiva. Il ritorno a forme repressive da parte dello zar e lo stretto legame della corte con i poteri tradizionali della nobiltà non concessero alcuno spazio reale alle richieste che venivano dalla società. Questo atteggiamento miope sarebbe tuttavia costato caro all autocrazia zarista, che di lì a poco sarebbe stata spazzata via. 2 Calendario giuliano Calendario utilizzato in molti paesi di religione cristiano-ortodossa, che non introdussero il calendario gregoriano (1582), rispetto al quale è indietro di 13 giorni. Manifestazione degli operai scioperanti delle officine Putilov di Pietrogrado; l evento segnò l inizio della rivoluzione di febbraio. LA RIVOLUZIONE DI FEBBRAIO LA CRISI DEFINITIVA DELLA RUSSIA ZARISTA Ancora una volta fu il contesto bellico a far maturare le condizioni della rivoluzione. Alla fine del 1916 la Russia era un paese stremato dopo quasi tre anni di guerra. Tedeschi e austroungarici avevano svelato, con le loro vittoriose offensive all interno del territorio russo, la debolezza e l impreparazione militare dell esercito zarista e il velleitarismo della sua politica imperialista. La morte di circa 2 milioni di uomini nei primi anni del conflitto e le sconfitte militari accentuarono la crisi sociale e politica. La situazione divenne insostenibile quando la disponibilità di beni alimentari (la grandissima parte dei soldati erano contadini tolti alle campagne con conseguenti danni per la produzione agricola) si ridusse al punto che i prezzi dei cibi e dei generi di prima necessità subirono notevoli aumenti. Il diffuso malcontento cominciò a esprimersi attraverso manifestazioni popolari di protesta e scioperi. Nello stesso tempo gli atti di insubordinazione e di ammutinamento dei soldati contribuirono a rendere esplosiva la situazione. LA CADUTA DELLO ZAR Il movimento iniziale si ebbe a Pietrogrado (così fu rinominata la capitale San Pietroburgo dal 1914) dove, alla fine del febbraio 1917 secondo il calendario giuliano (primi di marzo per il calendario gregoriano), scoppiò uno sciopero nelle officine Putilov. Ben presto questa mobilitazione coinvolse le masse operaie, trasformandosi in uno sciopero generale. Il movimento di protesta assunse subito un carattere di contestazione politica contro il regime dello zar che, dopo aver decretato lo stato d assedio, inviò anche in questa occasione l esercito per la repressione. Ma questa volta avvenne qualcosa di inedito: i soldati, anziché fermare gli insorti, si schierarono al loro fianco e solidarizzarono con le loro richieste. Il 27 febbraio la capitale era nelle mani dei rivoluzionari. 108