| La rivoluzione russa > TESTO 2 | Ettore Cinnella SICCIT , FAME, MORTE Ettore Cinnella (n. 1947), storico specializzato negli studi sulla rivoluzione russa, mostra in questo brano il quadro desolante provocato dalla siccità del 1920-21 che, distruggendo la produzione agricola russa, causò una catastrofe demografica. Alla siccità si associarono le requisizioni forzate operate dai bolscevichi ai danni della popolazione rurale. Le cifre riportate sono eloquenti e rendono evidente la responsabilità della rivoluzione bolscevica in questa tragedia. A nche quando, tra la fine del 1920 e l inizio del 1921, si manifestarono con assoluta evidenza i primi segni della catastrofe agricola, la pratica delle requisizioni non venne abbandonata; anzi, l ebbrezza per i faraonici progetti di ricostruzione economica spinse le autorità bolsceviche a spremere ancor più la dissanguata popolazione rurale, che si vide portar via le ultime scorte (in taluni casi, persino quelle accantonate per la semina). Gli arbìtri e le violenze nelle campagne proseguirono anche dopo l annuncio, nel marzo 1921, d una nuova politica economica (che rimase, per lungo tempo, lettera morta1). Le calamità naturali diedero il colpo di grazia a un agricoltura immiserita e imbarbarita. [...] Secondo stime ufficiali degli anni 20, almeno 30 milioni di contadini ebbero a patire, in misura minore o maggiore, le conseguenze dell immane flagello. [...] Si può comunque affermare con certezza che si trattò d una spaventosa catastrofe demografica. Lo comprovano anzitutto le cifre relative alla diminuzione della popolazione in Russia dal 1914 al 1922. Benché divergenti tra loro, i calcoli dei demografi sovietici mostrano perdite enormi (oscillanti tra 14-15 e 21-22 milioni di persone), dovute alla guerra, alle emigrazioni, alle epidemie e alla diminuita natalità. [...] Se seguiamo nei dettagli, affidandoci al più completo e originale studio sull argomento, la curva demografica prima e dopo il 1917, notiamo che le perdite maggiori furono causate non dalla guerra mondiale, ma dalle conseguenze della rivoluzione bolscevica: rispetto al 1917, nel 1920 si contavano in Russia pressappoco 7 milioni di persone in meno, nel 1921 il calo demografico fu di quasi 11 milioni e nel 1922 tale cifra salì a circa 12 700 000. [...] L estrema gravità delle perdite umane verificatesi nelle campagne durante la carestia è comprovata anche dal fatto che il calo della popolazione rurale, più contenuto di quello della popolazione urbana negli anni della guerra civile, continuasse inesorabilmente nel 1921 e nel 1922, quando molte città cominciavano pian piano a rianimarsi. I grandi centri urbani, che dalla fine dell Ottocento avevano conosciuto una crescita ininterrotta, si spopolarono bruscamente dopo il 1917. La tragedia della rivoluzione russa, Luni, Milano 2000 COMPRENDERE E INTERPRETARE a Quali politiche attuarono i bolscevichi nei confronti della popolazione colpita dalla carestia e con quale obiettivo? b L insieme dei dati offerti dagli studiosi consentono alcune deduzioni sia sul piano politico sia demografico: quali? 1 rimase lettera morta: per molto tempo non fu attuata. 125