SEZIONE A | L ESORDIO DEL NOVECENTO: GUERRE E RIVOLUZIONI Cittadini milanesi leggono i manifesti affissi dalla regia prefettura, con le liste presentatesi alle elezioni del 1919. LE ELEZIONI POLITICHE DEL 1919 In questa situazione che vedeva da un lato il panorama politico italiano in movimento e dall altro la presenza di nuove forme organizzate legate al mondo dei reduci, si tennero le elezioni politiche, le prime svolte con il sistema elettorale proporzionale (> A ), nel novembre 1919: esse segnarono il crollo della vecchia classe dirigente liberale e la forte avanzata dei socialisti e dei popolari. Il governo fu formato da un esponente liberal-democratico, Francesco Saverio Nitti, ma, come abbiamo visto, ebbe breve durata (dal giugno 1919 al giugno 1920). Seguì l ultimo esecutivo di Giovanni Giolitti (dal giugno 1920 al giugno 1921). Lo statista piemontese adottò la sua consueta tattica basata sulla mediazione e il pragmatismo (> C1.2): da un lato cercò di neutralizzare la spinta rivoluzionaria del movimento operaio con alcune proposte; dall altro mirò a ridistribuire il reddito con riforme quali la tassazione dei titoli azionari e un imposta straordinaria sui profitti di guerra. Con il raggiungimento dell accordo fra sindacato e industria, le occupazioni delle fabbriche che avevano avviato il biennio rosso si depotenziarono. Al successo sindacale non corrispose però quello politico. Gli industriali, dopo aver placato l opposizione sociale, passarono al contrattacco alleandosi con nuovi soggetti politici, come i fascisti, che stavano seminando violenza contro operai e contadini nelle varie zone d Italia, con l intenzione di restaurare l ordine . Ormai il gruppo dirigente liberale, che aveva guidato l Italia dall Unità (1861), era giunto alla sua conclusione. Nulla poté lo stesso Giolitti di fronte al rinnovato e convulso clima politico del dopoguerra. APPROFONDIAMO SOCIET E ISTITUZIONI SISTEMI ELETTORALI Il sistema maggioritario uninominale è un sistema elettorale che deve servire a produrre un assemblea in cui sia chiara la composizione della maggioranza e dell opposizione; in tal modo si saprà con certezza a chi spetta il governo del paese. Decisione e governabilità rappresentano dunque il binomio forte a cui risponde la costruzione del sistema maggioritario. Il territorio dello Stato è suddiviso in tante circoscrizioni quanti sono i seggi da ricoprire e viene eletto in ogni circoscrizione il candidato che ha ottenuto la maggioranza dei voti. La maggioranza richiesta può essere relativa o assoluta. Quando è richiesta la maggioranza assoluta, talvolta si procede a una seconda votazione in cui gli elettori sono chiamati a scegliere tra i due candidati (ballottaggio). Il sistema proporzionale, invece, attribuisce i seggi in base ai voti ottenuti dalle diverse formazioni politiche, garantendo la rappresentanza parlamentare anche a quelle minori. Per calcolare il numero dei seggi da attribuire, il metodo più usato è quello del quoziente elettorale, cifra che si ottiene dividendo il numero dei voti validamente espressi per il numero de¬ e¤¤¬. Poiché il sistema proporzionale può comportare un eccessiva frammentazione della rappresentanza parlamentare, alcuni sistemi prevedono l introduzione di una clausola di sbarramento, per cui non otterranno seggi le liste che non hanno ottenuto una prestabilita percentuale di voti. Approfondisci gtvp.it/21storia03-08 166