SEZIONE A | L ESORDIO DEL NOVECENTO: GUERRE E RIVOLUZIONI 6 LA SCALATA AL POTERE DEL FASCISMO LE ELEZIONI DEL 1921 La spirale di violenza messa in atto dalle squadre fasciste spiega l indebolimento delle forze socialiste e cattoliche. Ma al successo fascista contribuì anche l atteggiamento dei liberali, disposti, come si è detto, a un intesa con il fascismo per usarlo contro il movimento operaio e bracciantile. In questo clima, il governo Giolitti si dimise nel 1921. Per le successive elezioni i giolittiani tentarono un alleanza elettorale con i nazionalisti e i fascisti attraverso la formazione del cosiddetto blocco nazionale : in questo modo intendevano costituzionalizzare il movimento fascista, aprendogli l ingresso in parlamento. Le elezioni del maggio 1921 si tennero in un clima da guerra civile, con circa 100 omicidi compiuti dalle squadre fasciste. Il risultato non consentì la formazione di una maggioranza coesa e stabile e neanche socialisti e popolari ottennero avanzamenti: unica eccezione fu l ingresso in parlamento, per la prima volta, di 35 deputati fascisti. A questo punto Mussolini sentì di aver acquisito una legittimazione politica e di avere una posizione determinante rispetto alle altre forze politiche. Il nuovo governo, presieduto da Ivanoe Bonomi (1873-1951), nacque debole; senza il voto decisivo dei faPartito comunista italiano (15) scisti, la maggioranza liberal-democratica non riusciva a Partito socialista italiano (123) sostenersi. Mussolini diventò il soggetto centrale dell equilibrio politico nazionale: volle presentarsi sia come punto Partito popolare italiano (108) di riferimento per quei gruppi sociali e per quei ceti che Blocco nazionale (275) avevano, fino ad allora, dato il loro consenso alle forze libealtri (14) rali, sia come vero baluardo contro la spinta sovversiva comunista. Raduno di squadristi fascisti. 170