SEZIONE A | L ESORDIO DEL NOVECENTO: GUERRE E RIVOLUZIONI LA FINE DELL ERA POLITICA LIBERALE Nel febbraio 1922 venne costituito un nuovo governo con presidente del Consiglio il giolittiano Luigi Facta, un esecutivo che esprimeva l inettitudine di tutta la classe dirigente liberale. Egli si mostrò particolarmente tollerante verso le azioni di violenza attuate dai fascisti che proprio in quei mesi, tra la primavera e l estate del 1922, si scatenaQUANDO rono contro intere città e province, continuando le devastazioni delle camere 1922 Apice delle violenze squadriste del lavoro, dei circoli, delle cooperative, delle amministrazioni comunali socialiste costrette a dimettersi, sempre utilizzando metodi che andavano dalle aggressioni personali, alla bastonatura, all assassinio. Mussolini si Gli assalti delle squadracce fasciste servì dell attività squadristica per intimidire i suoi avversari con Giornali e tipografie (17) modalità consapevolmente ambigue, grazie alle quali seppe utilizzare l efficienza militare delle squadre, associandola alla seduCase del popolo (59) zione ideologica della retorica nazionalista. Camere del lavoro (119) Di fronte a tale scempio della vita civile e all impotenza del Cooperative (107) governo, Facta si dimise. Ma all orizzonte non si trovarono alterLeghe contadine (83) native valide e lo stesso Facta ottenne di nuovo l incarico nell aSocietà di mutuo soccorso (8) gosto del 1922, dopo il fallimento di un possibile governo di Sezioni e circoli socialisti e comunisti (141) coalizione antifascista. In quegli stessi giorni le forze di sinistra e del sindacato, riunite nell Alleanza del lavoro, tentarono anche Circoli di cultura (100) la strada della lotta in piazza, attraverso la proclamazione dello Biblioteche popolari e teatri (10) sciopero legalitario per difendere le libertà costituzionali e Università popolari (1) garantire il ritorno alla legalità. Ma il contrattacco fascista non Sindacati e operai (28) si fece attendere e Mussolini lanciò le sue squadre in un azione Circoli operai e ricreativi (53) ancora più violenta del consueto, al punto che l intero moviTotale 726 mento operaio ne uscì sconvolto e distrutto. Barricate antifasciste per le vie di Parma, agosto 1922. Approfondisci VIDEO L ascesa di Mussolini 172 MUSSOLINI E LA RICERCA DEGLI APPOGGI POLITICI Mussolini, consapevole della sua forza e della debolezza delle istituzioni, ritenne di poter portare fino in fondo la lotta che gli aveva affidato la grande borghesia conservatrice. Per il capo del fascismo era giunto il momento di puntare in alto. Tenne aperte tutte le strade: intavolò trattative con uomini politici liberali per la formazione di un eventuale governo con i fascisti; rinunciò alle idee repubblicane del fascismo originario per tranquillizzare la monarchia; fece un passo avanti verso la Chiesa, tralasciando i vecchi toni anticlericali e sostenendo la necessità di rapporti amichevoli fra Italia e Vaticano; elaborò una nuova proposta economica fondata sui princìpi del più completo liberismo in favore degli industriali. A questa ampia manovra di accreditamento presso le più importanti istituzioni statali, Mussolini affiancò, come al solito, il volto violento dello squadrismo. LA MARCIA SU ROMA Il 24 ottobre 1922 in una grande adunata a Napoli si realizzò una sorta di prova generale di mobilitazione delle camicie nere fasciste, che decisero di provare la tattica dello sfondamento andando a prendere il governo calando su Roma . Sapendo di poter contare su alti ufficiali dell esercito, inseriti al comando di alcune squadre, Mussolini non esitò a scegliere la conqui-