Il regime fascista in Italia | CAPITOLO 8 debito pubblico e lo spostamento sulla collettività dei debiti delle imprese. Gli investimenti statali non si limitarono, comunque, alle industrie e alle banche. Il regime si impegnò in un programma di lavori pubblici (come stava avvenendo negli Usa di Roosevelt) che doveva servire sia come volano per l occupazione sia per ammodernare il paese. Oltre ai già citati lavori di bonifica integrale , si progettarono e realizzarono nella seconda metà degli anni Trenta infrastrutture importanti: completamenti di strade e canali, ampliamenti di ferrovie e centri portuali, costruzione di ospedali e abitazioni popolari. Di particolare rilievo fu il progetto di ristrutturazione del centro storico di Roma, attraverso lo sventramento di alcune aree per dare spazio all architettura fascista, con la costruzione di edifici e opere monumentali che celebrassero i fasti del regime. Autarchia Sistema economico che punta a produrre all interno ciò di cui si ha bisogno e a ridurre al minimo essenziale le importazioni dall estero limitando la dipendenza da altre economie. Mussolini, armato di piccone, avvia la demolizione di quartieri a Roma per la costruzione di via dell Impero, passerella costruita per le parate fasciste. Installazione propagandistica a favore dell autarchia. LA POLITICA AUTARCHICA Il fascismo aveva ormai lanciato la parola d ordine dell autosufficienza in campo alimentare, avviando la politica autarchica. Mussolini concepì il campo economico come un settore che doveva, quasi, educare e abituare gli italiani all idea di competizione. Un primo approccio si è visto con la battaglia del grano , ma la scelta diventò più urgente, e soprattutto di più ampia portata, quando nel 1936 la Società delle Nazioni impose all Italia delle sanzioni economiche in seguito all occupazione dell Etiopia (> C8.5). Ormai Mussolini aveva orientato l apparato industriale del paese a scopi bellici, in vista di una impegnativa politica militare (che sarebbe continuata fino al secondo conflitto mondiale) per la quale erano necessari capitali notevoli, sottratti ai beni di consumo e alla produzione civile . Le conseguenze sulla qualità della vita degli italiani si notarono immediatamente per le difficoltà nel reperire alcuni beni alimentari sostituiti dai cosiddetti surrogati , come accadde per il caffè e la lana. L autarchia avrebbe dovuto provvedere a queste carenze, ma in realtà non conseguì i risultati sperati. Il sistema industriale era cresciuto, grazie alle forti spinte statali, ma era ancora piuttosto distante dalle più importanti economie europee, mentre il settore agricolo non aveva visto il successo che si sperava soprattutto a causa degli scarsi investimenti al Sud. Le differenze fra le due aree del paese riguardo alla crescita economica e allo sviluppo restavano ben visibili. RICAPITOLANDO 1 Che cosa intendeva il fascismo per Stato corporativo e quali riforme furono attuate per andare in quella direzione? 2 Quali attenzioni prestò il regime fascista al mondo rurale? 3 In che modo il regime riuscì a contrastare in Italia gli effetti negativi della crisi del 1929? 4 Che cosa si intende per politica autarchica e quali conseguenze ebbe per la vita degli italiani? 235