SEZIONE B | TOTALITARISMI E CRISI DELLE DEMOCRAZIE LA RESISTENZA IN GERMANIA Il durissimo sistema di controllo cui la popolazione tedesca fu sottoposta durante l intero periodo nazista, unito all effettivo consenso di cui godeva il regime, impedirono il formarsi in Germania di autentici focolai di opposizione. Tra i pochi gruppi si devono segnalare gli studenti della Rosa bianca. Legati al mondo cattolico, furono attivi a Monaco con un intensa opera di propaganda all interno delle università; una volta individuati dalla Gestapo, furono quasi tutti condannati a morte (> A ). Un opposizione di tipo politico e d indirizzo conservatore si costituì, invece, all interno del mondo militare, con il colonnello Claus von Stauffenberg. Sostenuto da alcuni ufficiali ben decisi a sganciare le sorti della Germania dal nazismo, nel luglio 1944 il colonnello preparò un attentato riuscendo a collocare una bomba nei locali in cui Hitler stava tenendo una riunione. Il dittatore riuscì a salvarsi e la repressione fu durissima, con la morte di circa cinquemila ipotetici congiurati o complici. APPROFONDIAMO PERSONAGGI LA ROSA BIANCA Alcuni studenti di formazione cristiana costituirono a Monaco di Baviera, tra il 1942 e il 1943, un gruppo di resistenza al nazismo. Ispirati dai metodi nonviolenti e da un forte idealismo religioso, i giovani del movimento Rosa bianca (Wei e Rose) operarono nell ambiente universitario della città bavarese con l intento di sensibilizzare in un primo tempo gli altri studenti e quindi raggiungere l intera popolazione. I due fratelli Hans e Sophie Scholl, unitamente a Christoph Probst, Alexander Schmorell, Willi Graf costituirono l ossatura e l anima di un movimento che visse troppo poco per lasciare frutti duraturi in una società tedesca sottoposta al terrore nazista. Al gruppo di giovani si unì successivamente il professor Kurt Huber, musicologo e docente di filosofia. La loro attività si distinse per la diffusione di volantini in cui si esortavano i tedeschi a ripudiare la dittatura di Hitler disobbedendo alle leggi del Reich e riaffermando i principi di giustizia e civiltà. Resistenza passiva e sabotaggio erano le parole d ordine di tale battaglia. I primi volantini del gruppo furono inviati a intellettuali e docenti oppure lasciati nei locali pubblici o lanciati dai tram di notte. Gli ultimi due dei sei volantini realizzati dalla Rosa bianca furono preparati dal prof. Huber e distribuiti all università di Monaco. Il 18 febbraio 1943 Sophie e Hans furono arrestati mentre distribuivano l ultimo manifestino. Il 22 febbraio, dopo essere stati torturati, ma mantenendosi coerenti con i loro ideali civili e religiosi, furono sottoposti a un processo che durò solo cinque ore. Rico- 344 nosciuti colpevoli di tradimento, furono ghigliottinati nello stesso giorno con l amico Cristoph Probst nel cortile della prigione. Gli altri membri del gruppo furono processati il 19 aprile, condannati a morte e ghigliottinati nei mesi successivi. La resistenza messa in atto dalla Rosa bianca fu di natura completamente diversa da quella realizzata dagli ambienti politico-militari. Nel 2011 a Sophie Scholl è stato dedicato un albero al Giardino dei Giusti di tutto il Mondo di Milano. La vicenda della Rosa Bianca è narrata nel film La Rosa Bianca - Sophie Scholl di Marc Rothemund (2005). Installazione posta davanti all ingresso dell Università di Monaco, in cui sono riprodotti i volantini e le fotografie dei componenti della Rosa bianca.