Un nuovo ordine : l inizio della guerra fredda | CAPITOLO 13 QUANDO 5 marzo 1953 Morte di Stalin l aiuto della polizia politica guidata da Lavrentij Berija, capo del Nkvd (il Commissariato del popolo per gli affari interni), l organo di sicurezza dell Urss. La popolazione civile, semplici cittadini e lavoratori, fu sottoposta ai controlli dei servizi di sicurezza, e proprio all inizio degli anni Cinquanta Stalin rilanciò una politica repressiva simile a quella degli anni Trenta. I processi svolti contro tali presunti oppositori finirono quasi sempre con la condanna a morte o la deportazione nei gulag, che in quegli anni giunsero a ospitare circa 3 milioni di detenuti. Stalin si adoperò, inoltre, in un operazione di esaltazione della grandezza russa, con una battaglia culturale che mirava anche a fondare la specificità della cultura sovietica e la sua rispondenza ai princìpi del marxismo e che fu chiamata zdanovismo , dal nome di colui che fu ritenuto l ispiratore, Andrej danov. Restava, invece, al di fuori di qualsiasi ombra il culto della persona di Stalin (> C9.3), già presente nella società sovietica, ma amplificato dopo le vittorie conseguite in guerra: celebrato come il grande liberatore dalla minaccia nazista, Stalin fu visto come colui che avrebbe dato vita a una nuova frontiera per l umanità. La sua morte, avvenuta il 5 marzo 1953, fu dunque vissuta in Urss come un trauma, la fine di un epoca, e ne accrebbe ancor più il mito. Iniziò allora la lotta alla sua successione. MORTO STALIN, SE NE FA UN ALTRO Il 28 febbraio 1953 Stalin accusa un malore che lo costringe a letto per due giorni, in stato di totale incoscienza. Dopo una breve ripresa, che getta nel panico i principali esponenti del Pcus accorsi, Stalin muore e vengono messe in atto le manovre politiche di ognuno. Tra i pretendenti alla successione troviamo Berija, il quale appoggia Malenkov, £ede ¬ ¬ d¬ ] a ¬ . Ca e ¬ ¤ ;a¤a ¬ e © à c©e iniziano a organizzare i loro intrighi. Nel frattempo arriva a Mosca il generale e e de e a¤¤¬ a a a a de d¬ a e c a , ¬ e ¬ a anche lui a inserirsi nei complicati giochi di potere. Il regista scozzese (di origini italiane) Armando Iannucci rilegge in chiave satirica il periodo successivo alla morte di Stalin. I politici protagonisti sono rappresentati come dei bambini che portano avanti un gioco spietato, dicono e fanno cose orribili, ma con una spensieratezza che rende le vicende esposte ancopiù terribili. TITOLO: Morto Stalin, se ne fa un altro GENERE: Satirico, storico ANNO: 2017 REGIA: Armando Iannucci CAST: Steve Buscemi (Nikita © à , ]¬ Y e ea e (Lavrentij Berija), Michael Palin (r a e a C , 9e££ e Tambor (Georgij Malenkov), 9a . aac (&e ¤¬ PAESE: Uk, Francia, Usa DURATA: 106 minuti MALENKOV: Lui [Stalin] è insostituibile. Come possiamo solo... Io noi dobbiamo pensare al popolo. Come segretario generale provvisorio devo farmi avanti. Devo, devo prendere il suo posto mentre lui è... [...] BERIJA: Hai appena detto che lui è insostituibile. 393
CIAK - Morto Stalin, se ne fa un altro