SEZIONE C | LA RINASCITA DEL SECONDO DOPOGUERRA Approfondisci CLIL VIDEO J.F. Kennedy, Ich bin ein Berliner LA FONTE «Ich bin ein Berliner Il 25 giugno 1963 Berlino Ovest ospitò il presidente statunitense John F. Kennedy che vi tenne un memorabile discorso, ritenuto un vero e proprio messaggio di sfida all Unione Sovietica. Anche se il discorso appare senza toni concilianti e senza alcuna disponibilità a compromessi, nelle parole di Kennedy trapela, tuttavia, il riconoscimento ufficiale di Berlino Est come parte integrante del blocco sovietico. Voglio dire a nome dei miei compatrioti che vivono a molte miglia da qua dall altra parte dell Atlantico, che sono distanti da voi, che sono orgogliosi di poter dividere con voi la storia degli ultimi diciotto anni1. [ ] Ci sono taluni i quali dicono che il comunismo rappresenta l ondata del futuro. [ ] La libertà ha molte difficoltà, e la democrazia non è perfetta; ma non abbiamo mai dovuto erigere un muro per chiudervi dentro la nostra gente e impedirle di lasciarci. [...] Sebbene il muro rappresenti la più ovvia e lampante dimostrazione degli insuccessi del sistema comunista dinanzi agli occhi del mondo intero, non ne possiamo trarre soddisfazione. Esso rappresenta infatti, come ha detto il vostro sindaco2, un offesa non solo alla storia, ma un offesa all umanità, perché divide le famiglie, divide i mariti dalle mogli e i fratelli dalle sorelle, e divide gli uni dagli altri i cittadini che vorrebbero vivere insieme. [...] Una pace veramente durevole in Europa non potrà essere assicurata fino a quando a un tedesco su quattro si negherà il diritto elementare di uomo libero, e cioè quello della libera scelta. [...] Voi vivete in un isola fortificata della libertà; ma la vostra vita è parte della vita del mondo libero. Vorrei quindi chiedervi, terminando, di levare il vostro sguardo di là dai pericoli di oggi e verso la speranza di domani, di là dalla semplice libertà di questa città di Berlino o della vostra patria tedesca e verso il progresso della libertà dovunque, di là dal muro e verso il giorno della pace con giustizia, al di là di voi stessi e di noi, verso l umanità tutta. La libertà è indivisibile, e quando un uomo è in schiavitù, nessun altro è libero. Quando tutti saranno liberi, allora potremo guardare al giorno in cui questa città sarà riunita e così questo paese e questo grande continente europeo in un mondo pacifico e ricco di speranza. [...] Tutti gli uomini liberi, ovunque si trovino, sono cittadini di Berlino. Come uomo libero, quindi, mi vanto di dire: Ich bin ein Berliner. N. Gelb, Il muro, Mondadori, Milano 1987 1 diciotto anni: Kennedy si riferisce al periodo trascorso da quando la città fu divisa, nel 1945. 2 sindaco: Willy Brandt, sindaco socialdemocratico e futuro cancelliere della Rft. 444 Il discorso è uno straordinario esempio di retorica politica: il presidente esalta lo spirito cittadino dei berlinesi, ai quali ribadisce la totale condivisione degli Stati Uniti, per catturare la loro attenzione e il loro favore. Libertà e democrazia sono temi cari al discorso politico di Kennedy, in contrapposizione con il modello comunista, chiuso e antiliberale, capace addirittura di erigere un muro come era accaduto a Berlino nell agosto 1961. Toccando le corde dell unità della famiglia (altro mito dell ideologia statunitense) Kennedy fa leva sui valori fondamentali dell Occidente, calpestati invece dal comunismo, che negherebbe i diritti elementari della convivenza. La questione della pace era all ordine del giorno in quel periodo, visto che erano passati solo otto mesi dalla crisi missilistica a Cuba (di cui parleremo nelle prossime pagine). In questa parte finale del discorso c è una sorta di chiamata a raccolta di tutti gli uomini liberi a identificarsi con la condizione dei cittadini berlinesi e con una città spaccata in due: una sotto il controllo occidentale, l altra sotto il dominio sovietico. INTERROGHIAMO LA FONTE 1 Quali sono i passaggi più rilevanti del discorso di Kennedy in relazione al rapporto con il comunismo sovietico? Indicali citando le frasi. 2 Quale effetto voleva ottenere Kennedy con la frase in tedesco, pronunciata davanti a migliaia di berlinesi?