SEZIONE C | LA RINASCITA DEL SECONDO DOPOGUERRA 6 Alcuni giovani newyorkesi invitano i propri coetanei a portare avanti le proprie battaglie. Lo striscione recita «Non piangere, resisti! , 1968. LA CONTESTAZIONE: IL SESSANTOTTO IL RUOLO DEI MOVIMENTI GIOVANILI All indomani del 1945 la volontà di ripartire, rinascere e tornare a una dimensione quotidiana e normale era grandissima. Il primo dato indicatore di questa tendenza su scala mondiale consistette nell aumento della popolazione: dai 2,5 miliardi nel 1950 ai circa 3,5 della fine degli anni Sessanta. La società era quindi più numerosa e più giovane. Coloro che erano nati dopo la guerra potevano dirsi, in particolare in Occidente, abitanti di un mondo che viveva una inedita epoca di benessere e sviluppo. I giovani occidentali, più di altri, ebbero la possibilità di vestirsi, alimentarsi, istruirsi come mai era avvenuto nella storia mondiale. Erano entrati nella società del consumo di massa, ma anche della scolarizzazione di massa. Proprio nell istruzione si era verificato uno dei cambiamenti più significativi rispetto al passato, quando era accessibile solo a una ristrettissima élite. Non fu quindi senza significato se il mondo della scuola e dell università fu il primo a essere investito da uno spirito di cambiamento e di rinnovamento che man mano si estese ad altri ambiti della vita individuale e sociale. La possibilità, anche per famiglie appartenenti a fasce deboli della società, di istruire i propri figli fu ritenuta, oltre che un opportunità di ascesa sociale, un vero e proprio valore da perseguire. Gli Stati accompagnarono e consentirono questo percorso investendo notevoli risorse economiche nel settore. Ciò che tuttavia apparve ben presto chiaro fu l inadeguatezza dei sistemi scolastici riguardo alle aspettative dei giovani. Il desiderio di rinnovamento era infatti legato all idea di perseguire nuove forme di sapere e nuovi metodi di studio. Non fu dunque strano se le prime contestazioni di quello che doveva diventare, con un temine che non è solo una data, il Sessantotto , si espressero con manifestazioni, prima negli spazi delle università, e poi delle scuole. Da qui le proteste passarono ad altri contesti che erano particolarmente vicini alla sensibilità dei giovani manifestanti: dalle vicende politiche alle questioni ambientali, dai temi della pace a quelli del sottosviluppo e della povertà nel mondo, dalla lotta di classe all emancipazione delle donne. Si trattò in sostanza di mettere in discussione tutto il sistema politico, sociale e culturale della moderna società di massa. UN MOVIMENTO GLOBALE Su queste basi si costruì e alimentò la contestazione giovanile della fine degli anni Sessanta: il 1968. Uno degli aspetti principali che caratterizzarono questi moti di protesta fu il fatto che esplosero a livello globale, attraversando l intero pianeta, senza alcun coordinamento fra loro. Nonostante le differenze di contenuti e forme a seconda dei contesti locali, la contestazione fu accomunata ovunque da una forte esigenza di libertà, di ridiscussione dei valori esistenti e dall aspirazione alla giustizia e all eguaglianza. I mezzi di comunicazione di massa ne favorirono il diffondersi impetuoso, grazie anche alle immagini televisive. 456