LABORATORIO DELLE COMPETENZE E Lettera di papa Paolo VI alle Brigate rosse Amico di Aldo Moro fin dalla giovinezza, il papa intervenne con una lettera pubblica, nella quale, a titolo personale, chiedeva ai brigatisti di liberare Moro senza condizioni . La lettera, tuttavia, fu interpretata dalle Br come un ulteriore chiusura a ogni possibilità di trattativa tra loro e lo Stato. Io scrivo a voi, uomini delle Brigate Rosse: restituite alla libertà, alla sua famiglia, alla vita civile l onorevole Aldo Moro. [ ] Vi prego in ginocchio, liberate l onorevole Aldo Moro, semplicemente, senza condizioni, non tanto per motivo della mia umile e affettuosa intercessione, ma in virtù della sua dignità di comune fratello in umanità. da www.vatican.va/content/paul-vi/it/letters/1978/documents/hf_p-vi_let_19780422_brigate-rosse.html F Lettera a Francesco Cossiga Nella seguente lettera, indirizzata a Francesco Cossiga, all epoca ministro degli Interni, Moro chiamava in causa l intera classe dirigente della Dc, dichiarando di considerarsi prigioniero politico assoggettato al processo popolare delle Br. Risalta il passaggio in cui Moro affermava di essere sottoposto a un dominio pieno e incontrollato , quasi a voler sottolineare che gli era preclusa la possibilità di poter comunicare in modo autonomo. Francesco Cossiga (a sinistra) e Aldo Moro (a destra) in una fotografia scattata prima del 1977. Caro Francesco, [ ] fuori discussione [ ] che sono considerato un prigioniero politico, sottoposto, come Presidente della D.C., ad un processo diretto ad accertare le mie trentennali responsabilità [ ]. In verità siamo tutti noi del gruppo dirigente che siamo chiamati in causa ed è il nostro operato collettivo che è sotto accusa e di cui devo rispondere. Nelle circostanze sopra descritte entra in gioco [ ] la ragione di Stato. Soprattutto questa ragione di Stato nel caso mio significa [ ] che io mi trovo sotto un dominio pieno ed incontrollato, sottoposto ad un processo popolare che può essere opportunamente graduato. [ ] Che Iddio vi illumini per il meglio, evitando che siate impantanati in un doloroso episodio, dal quale potrebbero dipendere molte cose. I più affettuosi saluti. Aldo Moro da M. Gotor, a cura di, Aldo Moro. Lettere dalla prigionia, Einaudi, Torino 2008 G Mia dolcissima Noretta In un ultima accorata lettera alla moglie Eleonora, Moro mostrava di aver perso ogni speranza di salvezza ed era ormai convinto della sua fine. Con una forte carica emotiva salutava definitivamente la moglie, nella speranza di una vita ultraterrena in cui riabbracciarsi. Lettera recapitata il 5 maggio 1978 Mia dolcissima Noretta, dopo un momento di esilissimo ottimismo [ ] siamo ormai, credo, al momento conclusivo. [ ] Sii forte, mia dolcissima, in questa prova assurda e incomprensibile. [ ] Vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo. Amore mio, sentimi sempre con te e tienmi stretto. da M. Gotor, a cura di, Aldo Moro. Lettere dalla prigionia, Einaudi, Torino 2008. 497