] ~.JD D | J . Dc JY. Dc %Y Y.]. &=J =.~~ ~.JD a ¬ a a ¬ £¬ a da a ¬ a e ¬ e a a ba ¬ ¬ca d¬ ]. a ¬ ¬ a C ca, d a e ¬ e a ¬ d¬ c d¬ ] a , a¤ . QUANDO d¬ce b e Da c¬ a de a ¬ d¬ce b e ]c¬ ¤ ¬ e de g Y. V.cJ= D J 1 Quali critiche furono e a & ba da parte dei suoi oppositori? 2 Quali repubbliche dell Urss si dichiararono indipendenti all inizio degli anni Novanta? 3 Che cosa avvenne il 25 dicembre del 1991? = .]]J=g~.JD == gY]] Il 19 agosto 1991 un gruppo appartenente agli ambienti conservatori del Pcus realizzò un tentativo di colpo di Stato. Eltsin, forte dell appoggio popolare da poco ricevuto nelle elezioni, si pose a difesa della capitale, mentre Gorbac v era tenuto prigioniero in Crimea. Eltsin sventò il golpe, appoggiato da migliaia di cittadini intervenuti a bloccare i carri armati che assediavano le vie di Mosca. Quando gli esecutori del colpo di Stato si resero conto di non avere l appoggio delle forze armate nel resto del paese, Eltsin sembrò prendere in mano la situazione politica, sottraendola a Gorbac v. Il 21 agosto i golpisti furono arrestati e Gorbac v rientrò a Mosca. Dopo lo scioglimento del Partito comunista sovietico, l 8 dicembre Russia, Ucraina e Bielorussia (cui si unirono poi altre repubbliche) costituirono la Comunità degli Stati indipendenti (Csi), un organizzazione che però aveva una incerta struttura politica. Il 25 dicembre 1991 Gorbac v, prendendo atto dell inesistenza dell Unione Sovietica, ne dichiarò lo scioglimento e si dimise. Gorbac v non trovò alleati adeguati contro le forze conservatrici che gli si opposero nel processo riformatore. La società sovietica, ormai deteriorata dal regime tirannico del partito e dal suo apparato corrotto, non fu in grado di accettare i cambiamenti radicali proposti dal leader. Tuttavia, senza essere riuscito a dare risposte valide, soprattutto sul piano economico interno, e senza aver trovato una concreta alternativa che facesse intravedere un futuro migliore, Gorbac v lasciava l intera società sovietica orfana di quel modello socialista che, sia pure con i limiti che abbiamo considerato, rappresentava comunque un punto di riferimento economico, sociale e culturale per molti cittadini, una forma di protezione di fronte all incerto miglioramento delle condizioni di vita promesso dal leader riformista e mai compiutamente realizzato. 4 .= DgJrJ JY .D &=. ]c c. gD.c. = .VJ= Y.]CJ == gD.= c Y =.]CJ Con la caduta dell Unione Sovietica e del blocco socialista finì anche il bipolarismo, ovvero la divisione del mondo in due aree controllate dalle due superpotenze. Quel sistema aveva dato una forma di stabilità alle relazioni internazionali (pur con vari conflitti e rischi di non poco conto), che ora apparivano scompaginate dagli eventi del 1990-91. Il sistema uscito dalla fine della Seconda guerra mondiale subì un vero e proprio trauma: erano necessarie nuove categorie politiche e mentali. Il comunismo non costituiva più, visti i suoi fallimenti, un orizzonte di riferimento, né una fede politica e culturale in grado di dare speranze alle masse lavoratrici, come era accaduto alle sue origini. La lotta di classe, che era stata il nucleo dell ideologia socialista, non era più lo strumento per far avanzare e modificare la storia. Restava dunque un solo vincitore: la democrazia, nella sua versione liberale e capitalista proposta dagli Stati Uniti, che furono gli unici a mantenere il ruolo di superpotenza o, come si disse con tono polemico, a fare da guardiani del mondo .