L Italia dagli anni Ottanta a oggi | CAPITOLO 19 RICAPITOLANDO 1 Quale effetto ebbe l inchiesta Mani pulite sui partiti politici italiani? 2 Quali obiettivi voleva raggiungere Cosa Nostra con gli attentati a Falcone e Borsellino? VERSO UNA NUOVA FASE Crisi del sistema politico, discredito dei partiti tradizionali, strategie eversive di organismi segreti o malavitosi, corruzione dilagante, grave sofferenza delle finanze pubbliche: su queste macerie occorreva ricostruire un nuovo tessuto civile e politico, che restituisse dignità e speranza a un paese che appariva stordito, ma non in ginocchio. Non riuscì a imprimere una svolta Giuliano Amato, socialista molto vicino a Craxi, incaricato a formare un governo nel 1992 dal neoeletto presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro (1918-2012). La situazione economica si fece più drammatica per l Italia quando, in seguito all attacco di speculatori, tra i quali il finanziere americano George Soros, fu necessario ricorrere alla svalutazione della lira e, quindi, uscire dallo Sistema monetario europeo (> C17.3) in quanto non erano più rispettati i parametri di oscillazione del cambio previsti dallo Sme. Nel settembre 1992 Amato prese delle decisioni particolarmente onerose per i cittadini: tra i provvedimenti previsti nella manovra economica vi furono un prelievo forzoso del 6 per mille su tutti i depositi bancari degli italiani e la privatizzazione di numerose aziende pubbliche. A questo governo seguì quello di Carlo Azeglio Ciampi (1920-2016), già governatore della Banca d Italia, che costituì un esecutivo tecnico , formato cioè da esperti non appartenenti a partiti politici, e riuscì a dare un importante contributo al risanamento finanziario e al controllo del debito pubblico. 4 Craxi e Berlusconi nel 1987 fuori dagli studi televisivi delle reti dell imprenditore milanese. LA SVOLTA E LA TRANSIZIONE FORZA ITALIA COME NUOVO SOGGETTO POLITICO Le vicende legate a Tangentopoli avevano velocemente modificato l assetto dei partiti. Non fu solo il Psi a essere coinvolto pesantemente da quegli eventi: anche la Democrazia cristiana, che aveva governato ininterrottamente il paese dal dopoguerra, si sciolse subito dopo l emergere di scandali legati alla corruzione e al sistema partitocratico. Si tentò di rifondarlo con la nascita del Partito popolare italiano, riprendendo l antico nome del 1919 (> C6.4), ma la sua esistenza fu effimera. Essendo venuta meno anche la ragione fondamentale che aveva tenuto insieme le varie anime del partito, cioè l anticomunismo, le numerose correnti che avevano costituito la Dc si dispersero: alcuni esponenti scelsero gli schieramenti di destra, altri confluirono in quelli di sinistra. In questa crisi dei partiti storici si crearono spazi per nuove forze politiche che avessero voluto conquistare sia l elettorato socialista sia quello cattolico. Tra tutte emerse la proposta politica dell imprenditore milanese Silvio Berlusconi che, come abbiamo già detto, era proprietario delle principali emittenti televisive private ed era vicino a Craxi. Il suo nuovo partito si chiamò Forza Italia e si servì delle strutture organizzative delle sue aziende, in particolare le televisioni, come veicolo di propaganda politica. Ispirandosi a princìpi liberistici egli si rivolse all elettorato moderato, accentuando la critica al comunismo, ritenuto illiberale e pericoloso. Berlusconi si pose come baluardo contro i partiti che si rifacevano all ideale comunista, approfittando della loro debolezza in seguito al crollo dell Unione Sovietica. 559