SEZIONE D | OCCIDENTE E ORIENTE FRA CRISI E GLOBALIZZAZIONE 6 Nelson Mandela visita una scuola di Johannesburg in Sudafrica, per incoraggiare i ragazzi a studiare, 1993. QUANDO 1994 Fine dell apartheid e Mandela presidente del Sudafrica Un miliziano delle Corti islamiche presidia una strada di Mogadiscio, luglio 2006. L AFRICA TRA IL XX E IL XXI SECOLO DOPO LA DECOLONIZZAZIONE Il continente africano ancora oggi, dopo i favorevoli esiti della decolonizzazione, non ha mai smesso di essere sottoposto all influenza dei paesi stranieri, sia che fossero i vecchi Stati colonizzatori (> C14.3), sia che si trattasse delle nuove superpotenze. Dopo il conseguimento dell indipendenza, molti Stati avevano preso indirizzi politici dittatoriali, nei quali nazionalismo e socialismo trovavano una qualche forma di fusione, sia pure adattata alle singole realtà. La dissoluzione dell Urss (> C18.3) determinò spesso la fine dei regimi che erano stati sostenuti dalla potenza sovietica. Si crearono quindi spazi per nuove soluzioni: in alcuni casi si andò verso un completo rinnovamento ispirato a princìpi di maggior democrazia, in altri si prese la strada delle guerre civili e del fondamentalismo. IL SUDAFRICA La soluzione di tipo democratico si realizzò nella Repubblica sudafricana, dove da tempo era insediato un sistema politico basato sulla discriminazione razziale: l apartheid. Questo regime aveva portato all arresto e alla condanna all ergastolo di Nelson Mandela, leader del principale partito d opposizione, l African National Congress e strenuo difensore dei diritti politici e civili dei neri. Liberato nel 1990, Mandela proseguì la sua azione contro la discriminazione ricevendo l appoggio dell opinione pubblica mondiale. Nel 1994, dopo anni di trattative con il presidente sudafricano Frederik de Klerk, sempre più isolato per la condanna internazionale al suo regime, si giunse all accordo per la fine dell apartheid. Mandela, che per il suo impegno nella lotta per la parità di diritti fra bianchi e neri l anno prima aveva ricevuto il premio Nobel per la pace, fu eletto presidente della Repubblica e subito avviò un piano di riconciliazione nazionale fra tutti i cittadini, in modo da escludere possibili vendette da parte dei neri o forme di ulteriore intolleranza da parte dei bianchi. GUERRE CIVILI: IL CASO SOMALO Alcuni paesi africani sono stati protagonisti di cruente guerre civili. stato questo il caso della Somalia, che, dopo la caduta nel 1991 della dittatura ultraventennale del generale Siad Barre (> C18.4), si trovò di fatto senza istituzioni, né sistemi di organizzazione militare e politica di tipo nazionale, diventando un centro di traffici di armi, di droga, di esseri umani e di rifiuti tossici. Di questa instabilità approfittarono le milizie jihadiste che ebbero l opportunità di costruire dei campi di addestramento. Dal 2006 il movimento fondamentalista Corti islamiche si scontrò con il presidente Abdullahi Yusuf Ahmed, insediatosi nel 2004. Le dimissioni di Ahmed per gravi problemi di sa- 590