SEZIONE D | OCCIDENTE E ORIENTE FRA CRISI E GLOBALIZZAZIONE QUANDO Gennaio 2011 Inizio delle proteste in Egitto QUANDO Febbraio 2011 Inizio della guerra civile in Libia DOVE Tripoli Bengasi Tobruk Un combattente dell Isis sventola la bandiera del califfato per le strade di Raqqa dopo la conquista della città siriana, 29 giugno 2014. Con una decisa strategia di esposizione mediatica, l Isis mostrò tutta la sua efferatezza diffondendo immagini raccapriccianti di esecuzioni compiute dai militanti jihadisti, tra cui militavano anche i cosiddetti foreign fighters, combattenti di origine europea. 602 L EGITTO E LA LIBIA In Egitto a gennaio 2011 iniziarono proteste in piazza Tahir, al Cairo, contro il regime di Hosni Mubarak, al potere dal 1981. Il dittatore fu arrestato e processato, ma si creò una situazione convulsa, caratterizzata da una forte instabilità politica di cui approfittò il partito integralista dei Fratelli musulmani (> C14.4). Tuttavia, l opposizione della popolazione alla restaurazione della legge coranica, incoraggiò nel 2013 un colpo di Stato che consentì al generale al-Sisi di impadronirsi del potere, dichiarare illegale il partito dei Fratelli musulmani e instaurare una linea politica autoritaria con cui eliminò le opposizioni. Anche la Libia fu interessata dai rivolgimenti delle primavere arabe e le conseguenze furono drammatiche. Dal 1969 il paese era retto dal colonnello Muammar Gheddafi (1942-2011), che, dopo aver preso il potere con una rivoluzione, aveva assunto il ruolo di guida di un regime vagamente socialista con un accentuata tendenza nazionalista. Grazie agli introiti provenienti dalle enormi risorse petrolifere, Gheddafi aveva ottenuto la forza adeguata per far rispettare una sua linea politica negli equilibri del Mediterraneo. Nel febbraio 2011 le truppe del colonnello repressero i movimenti di rivolta nella città di Bengasi, ma la protesta non si bloccò e raggiunse la capitale Tripoli. A quel punto, per difendere i civili colpiti, fu avviata un operazione militare che coinvolse Usa, Francia e Gran Bretagna sotto la copertura dell Onu. Gheddafi fu catturato dai rivoltosi e ucciso in ottobre. La situazione intanto degenerava in una durissima guerra civile tra le diverse fazioni tribali. Dopo oltre nove anni di conflitto, entro il quale si inserirono cellule legate all Isis (vedi il paragrafo successivo sulla guerra in Siria), la situazione in Libia è ancora instabile, contesa fra il governo di Tripoli guidato da Fayez al-Serraj e riconosciuto dall Onu, e quello di Tobruk guidato dal generale Khalifa Haftar. LA GUERRA IN SIRIA E LA PARABOLA DELL ISIS Come in Libia, anche in Siria le proteste della primavera araba sfociarono in una guerra civile, che a oggi ha provocato 500000 vittime e milioni di rifugiati. Nel marzo 2011 una serie di manifestazioni organizzate dalla popolazione sunnita per chiedere maggiore libertà e democrazia nel paese furono represse dal regime tirannico di Bashar al-Assad. Il fatto che egli fosse rappresentante della minoranza sciita (al potere dal 1971) rispetto alla maggioranza sunnita non fu secondario nello scatenamento della guerra civile, che spaccò la Siria fra numerose fazioni. A rendere più complessa la situazione si aggiunsero altri due belligeranti: i curdi, che reclamavano una loro autonomia in Siria, facendo allarmare la vicina Turchia, dove costituivano da secoli una forte minoranza in cerca di un territorio per dar vita a un loro Stato (> A , pag. 604); i miliziani jihadisti di Daesh, una struttura territoriale e militare di stampo terroristico, meglio conosciuta come Isis (Islamic State of Iraq and Syria, Stato islamico dell Iraq e della Siria ). Questi ultimi riuscirono a conquistare territori nelle aree settentrionali della Siria e, dal 2014, approfittando del ritiro delle truppe statunitensi dall Iraq, estesero i loro domini verso est per costruire uno Stato autonomo che comprendeva circa 10 milioni di abitanti, i cui centri maggiori erano Mosul (Iraq) e Raqqa (Siria), sotto il comando di Abu Bakr al-Baghdadi, autoproclamatosi califfo.