I trattati e i nuovi equilibri mondiali | CAPITOLO 3 Questi orientamenti, durante i lavori della conferenza, ebbero il sopravvento sul progetto wilsoniano e l idea di una pace punitiva prevalse su quella di una pace democratica. Per quanto fosse difficile dare sistemazione a un quadro postbellico così complesso, le potenze vincitrici non si mossero con un metodo completamente condiviso; lo stesso principio di autodeterminazione dei popoli non era ben chiaro se dovesse tener presenti gli aspetti territoriali o le esigenze delle comunità etniche. LA FONTE I Quattordici punti di Wilson Il presidente statunitense Wilson l 8 gennaio 1918 presentò al Congresso americano un programma per la ricostruzione delle relazioni fra gli Stati all interno di un nuovo equilibrio mondiale postbellico, fondato sui princìpi di democrazia e libertà. Il documento prendeva in esame questioni di natura economica, politica, militare, territoriale e si concludeva con l invito a creare una Società delle Nazioni Unite. Perciò il programma della pace del mondo è il nostro stesso programma; e questo programma, il solo possibile, secondo noi, è il seguente: 1. Pubblici trattati di pace, conclusi apertamente, dopo i quali non vi saranno più accordi internazionali privati di qualsivoglia natura, ma la diplomazia procederà sempre francamente e pubblicamente. 2. Libertà assoluta di navigazione sui mari, al di fuori delle acque territoriali, sia in tempo di pace, sia in tempo di guerra. 3. Soppressione, nei limiti del possibile, di tutte le barriere economiche e stabilimento di condizioni commerciali uguali per tutte le nazioni che consentono alla pace e si accordano per mantenerla. 4. Garanzie sufficienti che gli armamenti nazionali saranno ridotti all estremo limite compatibile con la sicurezza interna del paese. 5. Composizione libera, in uno spirito largo e assolutamente imparziale, di tutte le rivendicazioni coloniali, fondata sul rigoroso rispetto degli interessi delle popolazioni interessate. [ ] 14. Una Società generale delle Nazioni Unite dovrebbe essere formata in virtù di convenzioni formali aventi per oggetto di fornire garanzie reciproche di indipendenza politica e territoriale ai piccoli come ai grandi Stati. P. Renouvin, La crisi del secolo XX. Dal 1914 al 1929, in Storia politica del mondo, vol. VI, Unedi, Roma 1975 Il primo punto indica l obiettivo principale perseguito da Wilson: risolvere le dispute internazionali attraverso la diplomazia. L azione diplomatica, però, per essere efficace deve essere pubblica, eliminando la possibilità di accordi segreti tra nazioni. Si creerebbe così un clima di fiducia reciproca, come viene evidenziato nei tre punti successivi. affermato uno dei punti cardine del pensiero wilsoniano: il principio di autodeterminazione dei popoli che devono poter decidere del proprio destino. Esso esprime una concezione democratica e liberale della vita politica. INTERROGHIAMO LA FONTE 1 Quali norme dovrebbero garantire il nuovo equilibrio mondiale? 2 Qual è il ruolo che Wilson riconoscerebbe alla Società generale delle Nazioni Unite? 85