IL DISCORSO DIRETTO E IL DISCORSO INDIRETTO   14   1 CHE COSA SONO IL DISCORSO DIRETTO E IL DISCORSO INDIRETTO | Scopri la grammatica! il brano e poi alla domanda.  a  Leggi rispondi Non c’era troppo da meravigliarsene, né Alice pensò che fosse  , il quale diceva fra sé:  troppo strano sentir parlare il Coniglio « » (quando in seguito ella se ne  Oimè! Oimè! Sono in ritardo! ricordò, s’accorse che avrebbe dovuto meravigliarsene, ma allora  le sembrò una cosa naturalissima). (Adattato da L. Carroll, , 1985) Alice nel Paese delle Meraviglie Che cosa cambia nel modo in cui le parti evidenziate, ovvero i pensieri di Alice e le parole del Coniglio, sono presentate nel testo? Quando raccontiamo una storia e vogliamo riportare le parole o i pensieri di un personaggio  usiamo il o il . Rispetto a questi discorsi la  discorso diretto discorso indiretto storia funziona come una cornice. la tabella indicando le caratteristiche delle parti di testo riferite ad Alice e di quelle riferite al Coniglio.  b   TI SFIDO  Completa Alice  Coniglio Persona del verbo     Tempo del verbo     Parole che introducono i discorsi     Punteggiatura che separa la storia dai discorsi      Asset ID: 252 ( )  gra-vidqui-discorso-diretto140.mp4     Slide percorso breve – Il discorso diretto e il discorso indiretto  >> pagina 719  : Il si usa per riportare esattamente le parole o i pensieri espressi da un individuo discorso diretto  Martina ha detto: «Ciao! Finalmente ci vediamo!» ▶ , cambiandone leggermente la forma per farle diventare parte della storia: Il si usa per riferire le parole o i pensieri espressi da un individuo senza riportarle esattamente discorso indiretto  Anna disse che era troppo tardi per uscire. ▶  Ho pensato che fosse necessario parlarti di persona. ▶ Entrambi i tipi di discorso sono preceduti da un ( , , , , , ...) o ( , ...). verbo di dire affermare chiedere domandare osservare suggerire ordinare di pensare ipotizzare chiedersi Nel caso del discorso diretto, a volte il verbo di o può essere inserito dopo il discorso o trovarsi nel mezzo, oppure mancare del tutto. Nei primi due casi, il soggetto è collocato preferibilmente dopo il verbo: dire pensare  «Ciao!» urlò Monica dall’altra parte della strada. ▶  «No – rispose la bambina seccamente, – non mi piace». ▶  – A che ora sei tornato ieri? – Alle undici. ▶ Pillole di punteggiatura Il discorso diretto richiede una punteggiatura e una grafia speciali: • è introdotto dai  ; due punti • è inserito tra   (basse «...» o alte “...”) oppure è preceduto da un   (-); virgolette trattino lungo • inizia con la lettera  . maiuscola Dal discorso diretto al discorso indiretto        Quando usiamo il discorso diretto, ci mettiamo nei panni del personaggio e usiamo il suo ; quando usiamo il discorso indiretto, invece, usiamo il punto di vista della cornice nella quale si inserisce il discorso (che di solito è una storia, ma può essere anche un ragionamento). Che cosa cambia nella struttura del testo? punto di vista Il discorso diretto, come quello del Coniglio che hai letto a p. 718, segue una sintassi che può essere diversa da quella della cornice. In particolare: è in 1 persona; a ha un tempo verbale suo proprio, che può essere diverso da quello della storia; si riferisce al tempo e allo spazio usando parole come , , , ecc.; ora questo qui lì può contenere esclamazioni e domande dirette. Rileggi queste frasi:  Il Coniglio, il quale ▶ diceva fra sé: «Oimè! Oimè! Sono in ritardo!»  Alice ▶ pensò che fosse troppo strano sentir parlare il Coniglio. Anche se nella storia c’è l’imperfetto , il Coniglio, che parla con il discorso diretto, usa , perché dal suo punto di vista gli avvenimenti stanno succedendo mentre parla, sono presenti. Per la stessa ragione usa la 1 persona e alcune esclamazioni. I pensieri di Alice, invece, sono presentati al passato, anche se Alice sta pensando nel momento in cui gli eventi succedono. In questo caso, quindi, il punto di vista non è quello di Alice, ma è quello della storia. diceva sono in ritardo a  TI SFIDO  In base al confronto tra il discorso del Coniglio e quello di Alice, in discorso diretto i pensieri di Alice. trasforma : ...................................................................................................................................................................... Alice pensò ............................................................................................................................................................................................ . Per trasformare il discorso diretto in indiretto bisogna cambiare il punto di vista del parlante adattando la sintassi e il lessico In particolare, le parti del discorso da modificare sono i e i , i e alcuni determinativi ( e ), gli e . tempi modi verbali pronomi aggettivi possessivi dimostrativi avverbi di tempo di luogo Ecco le regole più importanti da osservare: Il discorso indiretto è una , quindi è introdotto dalle congiunzioni (se in esso si afferma qualcosa) o (se contiene una domanda). Se il verbo al suo interno è un infinito, al posto di o userai . 1. proposizione completiva [ p. 631] → che se che se di Quando il è al , il discorso indiretto si comporta come il discorso diretto →  2. verbo reggente presente nei verbi e nelle espressioni di tempo, mentre tutte le altre parti del discorso cambiano come nella tabella a p. 721:  Luca confessa ▶ : « Ieri mi sono annoiato alla festa » . →  Luca confessa che ieri si è annoiato alla festa.  Dimmi ▶ : « Vuoi andare dai nonni domani?» Dimmi se vuoi andare dai nonni domani. Q ando il è al , il punto di vista cambia completamente, quindi bisogna adattare tutte le parti del discorso coinvolte: →  →  3. u verbo reggente passato  Luca pensò: «Questa festa è una noia». →  ▶ Luca pensò che quella festa fosse / era una noia.  Luca pensò: «Ieri mi sono divertito un sacco». ▶ Luca pensò di essersi divertito un sacco il giorno prima.  Luca pensò: «Domani io e i miei amici mangeremo nella stessa pizzeria di sabato scorso». ▶ Luca pensò che l’indomani lui e i suoi amici avrebbero mangiato nella stessa pizzeria del sabato precedente. →   Luca urlò: «Vai via, Andrea, voglio restare solo». ▶ Luca urlò che Andrea andasse via, che voleva restare solo.  >> pagina 721  Riassumiamo nella tabella i casi del punto 3 ( / ...): Luca pensò che di Discorso diretto Discorso indiretto esplicito Discorso indiretto implicito Verbi indicativo presente congiuntivo imperfetto, indicativo imperfetto infinito presente indicativo passato prossimo, passato remoto, trapassato prossimo congiuntivo trapassato, indicativo trapassato prossimo infinito passato indicativo futuro semplice e anteriore condizionale passato infinito presente imperativo congiuntivo imperfetto infinito presente Pronomi personali io lui / lei Ø tu lui / lei Ø lui / lei lui / lei Ø noi loro Ø voi loro Ø loro loro Ø Pronomi / aggettivi possessivi mio / mia / miei / mie suo / sua / suoi / sue tuo / tua / tuoi / tue suo / sua / suoi / sue nostro / nostra / nostri / nostre loro vostro / vostra / vostri / vostre loro loro loro Pronomi / aggettivi dimostrativi questo quello quello Avverbi di luogo qui lì lì Avverbi ed espressioni di tempo ora, adesso allora, in quel momento oggi in quel giorno, in quel momento, allora prima prima, precedentemente ieri il giorno prima scorso (es. l’anno scorso ), fa (es. un anno fa, poco fa ) prima, precedente (es. l’anno prima, l’anno precedente, poco prima ) dopo dopo, successivamente, in seguito domani il giorno dopo, l’indomani tra (es. tra una settimana, tra poco ), prossimo / prossima / prossimi / prossime (es. la settimana prossima ) successivo / successiva / successivi / successive ( la settimana successiva ), di lì a un / uno / una (es. di lì a poco, di lì a una settimana ) Quando il è al , il punto di vista cambia di conseguenza: 4.  verbo reggente futuro  Prima o poi dovrai rispondermi: «Va bene, facciamo pace». →  ▶ Prima o poi dovrai rispondermi che va bene e possiamo fare pace. →  →   Il direttore l’anno prossimo dovrà decidere: «Questo progetto è stato un successo?» ▶ Il direttore l’anno prossimo dovrà decidere se il progetto in questione sarà stato un successo.  Carlo domani annuncerà: «Domani Luca farà l’ultimo esame universitario». ▶ Carlo domani annuncerà che il giorno dopo Luca farà l’ultimo esame universitario. La differenza principale rispetto alla tabella di p. 721 riguarda i tempi e i modi dei verbi: Discorso diretto Discorso indiretto esplicito Discorso indiretto implicito Verbi indicativo presente indicativo presente infinito presente indicativo passato prossimo, passato remoto, trapassato prossimo indicativo futuro anteriore infinito passato indicativo futuro semplice e anteriore indicativo futuro semplice e anteriore infinito presente  >> pagina 722  Il discorso indiretto libero        Scopri la grammatica! l’inizio della famosa novella di Giovanni Verga  Leggi e alla domanda. Rosso Malpelo rispondi Malpelo si chiamava così perché aveva i capelli  rossi; ed aveva i capelli rossi perché era un ragazzo  malizioso e cattivo, che prometteva di riescire un  fior di birbone. (G. Verga, , 1880) Vita dei campi Secondo te, chi pensa che Malpelo sia un ragazzo «malizioso e cattivo»? A volte in un discorso indiretto succede qualcosa di strano: il punto di vista cambia, ma da nessuna parte c’è scritto che qualcun altro sta parlando o pensando, oltre al narratore. Apparentemente tutto l’inizio della novella che hai letto è una cornice, ma in realtà potremmo riscrivere la frase così:  Malpelo si chiamava così perché aveva i capelli rossi; e ▶ la gente diceva che aveva i capelli rossi perché era un ragazzo malizioso e cattivo, che prometteva di riescire un fior di birbone. Oppure anche:  Malpelo si chiamava così perché aveva i capelli rossi; ▶ e la gente diceva: « Ha i capelli rossi perché è un ragazzo malizioso e cattivo, che promette di riescire un fior di birbone » . Nella cornice, quindi, è stato inserito, senza avvertire il lettore, il punto di vista di una seconda persona, che in questo caso è un gruppo imprecisato di persone. . Questo modo di presentare le parole e i pensieri di un’altra persona o di un personaggio nella cornice senza introdurli con un verbo di dire o di pensare è detto discorso indiretto libero Osserva quest’altro esempio:  Mentre continuava a scivolare, afferrò un barattolo con un’etichetta, lesse l’etichetta: «Marmellata d’Arance» ma, oimè! con sua gran delusione, era vuoto. (L. Carroll, ▶ Alice nel Paese delle Meraviglie ) L’esclamazione di Alice ( ) è mantenuta nella sua forma diretta anche nel discorso indiretto. Anche in questo caso si parla di discorso indiretto libero. oimè! Il discorso indiretto libero, quindi, è una via di mezzo tra il discorso diretto e il discorso indiretto. Come il discorso indiretto: non è segnalato da segni di punteggiatura; usa i tempi verbali della cornice, soprattutto l’imperfetto indicativo. Come il discorso diretto presenta il punto di vista di un personaggio, che si riconosce per: la presenza di esclamazioni, domande, espressioni colloquiali, proverbi ecc.; i riferimenti al tempo e allo spazio mediante parole come , , , . ora dopo qui questo . Il discorso indiretto libero si usa soprattutto in letteratura e serve a far emergere il punto di vista di un personaggio  >> pagina 723  Fissa i concetti Il si usa per riportare esattamente le parole o i pensieri  discorso diretto espressi da qualcuno. Il si usa per riferire le parole o i pensieri espressi  discorso indiretto da qualcuno adattandoli alla cornice, ovvero alla storia nella quale  sono inseriti. Il si usa per far emergere il punto di vista  discorso indiretto libero di un personaggio.  Asset ID: 326 ( )  gra-audlet-che-cosa-sono-disc-dir-ind710.mp3 Audiolettura  >> pagina 724  In pratica Test interattivo – Che cosa sono il discorso diretto e il discorso indiretto  nei discorsi indiretti l’elemento mancante, usando come riferimento i discorsi diretti corrispondenti.                       1  Inserisci Manuela dice: – Domani io e Lucrezia faremo una passeggiata. 1. a. Manuela dice che domani .................... e Lucrezia faranno una passeggiata. b. Carlo è andato da Iole e le ha detto: – Tu sei la ragazza più intelligente che io conosca. 2. a. Carlo è andato da Iole e le ha detto che .................... era la ragazza più intelligente che .................... conoscesse. b. Anna afferma: – Questa è la torta più buona della città! 3. a. Anna afferma che .................... è la torta più buona della città. b. Sua madre gli chiese: – Puoi andare a comprare dei limoni? Stasera preparerò l’hummus, il tuo piatto preferito. 4. a. Sua madre gli chiese se potesse andare a comprare dei limoni perché .................... sera avrebbe preparato l’hummus, il .................... piatto preferito. b.  nel quaderno gli errori nella trasformazione dei discorsi diretti in indiretti.                       2  Correggi  Marta disse: – Farò il bucato domani. → Marta disse che farà il bucato domani. 1.  Luca pensa: – Se Manuela mi presta il suo libro, finirò la tesina in tempo. → Luca pensa che se Manuela mi presta il suo libro, finirò la tesina in tempo. 2. Giada affermò: – Ieri ho comprato una bottiglia di acqua gassata e un pacco di mandorle. → Giada affermò che ieri aveva comprato una bottiglia di acqua gassata e un pacco di mandorle. 3.   Tommaso dice: – Questo film mi piace molto: lo voglio rivedere. → Tommaso dice che questo film gli è piaciuto molto e lo vuole rivedere. 4.  Ezio concluse: – Troverò una soluzione: non preoccuparti, Elena. → Ezio concluse dicendo che troverà una soluzione e che Elena non dovrebbe preoccuparsi. 5.  Veronica affermò: – Due anni fa andavo a scuola con tua sorella Alessia. → Veronica affermò che due anni fa era andata a scuola con sua sorella Alessia. 6.  le frasi nel quaderno   i discorsi diretti in indiretti e viceversa.                       3  Riscrivi trasformando  Mio figlio ha esclamato: «Voglio la pastasciutta!».  Loredana disse che avrebbe lottato ogni giorno per diventare una nuotatrice agonista.  Luca mi ha confidato: «Non pensavo che Giorgio mi chiedesse di andare alla sua festa di compleanno».  Marianna le ha detto che era d’accordo con lei, ma che non avrebbe parteggiato per nessuno dei due.  Gaia ci chiese: «Quale film vedremo stasera?».  Jessica dice a Valeria: «Non penso che domani pioverà».  Jessica disse a Valeria: «Non penso che domani pioverà».  Marco mi confidò che secondo lui Arianna non gli avrebbe chiesto scusa perché era ancora convinta di avere ragione.  Umberto protesterà: «La punizione per le mie azioni è esagerata!». 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9.  >> pagina 725   una frase per ciascuno dei seguenti verbi usando il discorso indiretto; poi   i discorsi indiretti in discorsi diretti.                       4  Scrivi trasforma protestarono sostiene hai detto annuncerò pensava • • • •  il dialogo, poi   usando il discorso indiretto.                       5  Riordina riscrivilo   «Chi era?» domandò il commissario. a. 1  ☐ «Una cosa... e come si chiama, questo tale?». b.  ☐ Il commissario disse «Non è possibile. Questo Roccella è un diplomatico. Non viene qui da anni». c.  ☐ «Un cadavere?» scherzò il commissario. d.  ☐ «No, ha detto proprio una cosa». e.  ☐ Il brigadiere prese il pezzo di carta su cui aveva scritto nome e indirizzo, lesse: «Giorgio Roccella, contrada Cotugno, dal bivio per Monterosso, strada a destra, quattro chilometri; quindici da qui». f.  ☐ «Un tale che, dice, ha da farci vedere urgentemente una cosa che si è trovata in casa». g. (Adattato da L. Sciascia, , 1989) Una storia semplice  i discorsi indiretti liberi.  , poi, nel quaderno, quali sono gli elementi che ti hanno permesso di riconoscerli.                       6  Sottolinea Spiega 1. Di una cosa sola gli doleva, che cominciasse a farsi vecchio, e la terra doveva lasciarla là dov’era. Questa è una ingiustizia di Dio, che dopo di essersi logorata la vita ad acquistare della roba, quando arrivate ad averla, che ne vorreste ancora, dovete lasciarla! (G. Verga, , 1880) La roba 2. Alduccio nemmeno aveva dato quattro pedalate, che crac, scric, scrac, la ruota del triciclo s’incastrò nella rotaia del tram e si ridusse a un colabrodo. Macché, niente! Na cosetta senza nessuna importanza! Tanto da lì alla Maranella che ci voleva? E poi ne avevano fatta poca di strada, il Riccetto e il Lenzetta, quel giorno! (Adattato da P.P. Pasolini, , 1955) Ragazzi di vita  giochi di PAROLE   Divisi in due squadre, avete dieci minuti di tempo per inventare un dialogo tra due persone e scriverlo. Consegnate dunque il foglio a due compagni della squadra avversaria, che dovranno mimarlo in modo da permettere al proprio gruppo di riscrivere le battute del dialogo. Vince la squadra che avrà riscritto il dialogo più vicino alla versione originale.