I generi UNIT 2 Il fantastico, il fantasy e la fantascienza no la normalità, come quelli che accadono al protagonista della Metamorfosi ( T1, p. 110) di Franz Kafka (1883-1924), trasformatosi da un giorno all altro e senza motivo in un grosso insetto, ai personaggi dei racconti e dei romanzi di Dino Buzzati (1906-1972), immersi in una realtà enigmatica e inquietante ( T2, p. 117), o a quelli di Michele Mari (n. 1955), che in Fantasmagonia allestisce un vero e proprio teatro dell ossessione, popolato di ombre e spettri della psiche ( T3, p. 126). Temi e stili I motivi ricorrenti Secondo alcuni studiosi il fantastico è basato sull amplificazione del tema del viaggio: la stessa irruzione o emersione dello straordinario nell ordinario può essere vista come un viaggio dei personaggi nella dimensione dell ignoto, a volte senza ritorno. Proprio per questo nella narrazione fantastica lo spazio ha particolare importanza. Spesso, all inizio del racconto, i personaggi si trovano di fronte al luogo fantastico , delimitato di frequente da una soglia che bisogna varcare. La porta segreta, il giardino incantato, la botola in soffitta aperta su un altro mondo: una volta attraversata la soglia, il personaggio si trova catapultato in uno spazio simile a un labirinto, in cui si sente disorientato, in trappola, privo di punti di riferimento. Anche quando il viaggio si compie nelle profondità dell animo è possibile perdersi: il tema del doppio mette in crisi l idea integra e monolitica che abbiamo della personalità umana, portando sulla scena il contrasto insanabile che sconvolge la psiche dell individuo, come avviene nel celebre romanzo Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde dello scozzese Robert Louis Stevenson (1850-1894). Ad aprire squarci sullo spazio interiore sono anche la follia e il sogno, esperienze capaci di insinuare il sospetto che ciò che consideriamo normale o reale sia invece la vera finzione. Infine, un altro tema che ricorre nella narrativa fantastica è la metamorfosi, ovvero la trasformazione che cancella le nostre certezze e alimenta dubbi sinistri sulla stessa nostra identità. Dall angoscia all incubo Fantasmi, streghe, creature irreali, scene notturne: questo amava il pittore romantico svizzero Johann Heinrich F ssli (1741-1825). Immerso nel mondo del fantastico e del sogno, ha dedicato una delle sue opere più famose all Incubo. Una donna riversa sul letto sta sognando, ma l oggetto della sua visione onirica è lì con lei, nella stanza. Un demone le opprime il petto e un animale spettrale compare nell oscurità: è la cavalla (in inglese mare) della notte (night), ovvero la personificazione stessa dell incubo (nightmare). Johann Heinrich F ssli, L incubo, 1781.