Spettri, draghi e alieni SPECCHI di CARTA Il processo è lo stesso ma i casi sono molti: dal dio che si trasforma in un toro per rapire la fanciulla amata alla pozione magica che permette di assumere le sembianze di un altra persona, fino al contagio di un virus che riduce a uno stato mostruoso e bestiale... Dietro la metamorfosi si nasconde il terrore che ciò che crediamo di essere sia solo una menzogna, e che l identità persino quella fisica sia sempre a repentaglio, minacciata dalle misteriose forze del cambiamento. Immaginiamo di essere nei panni del protagonista di questo racconto di Kafka, e di risvegliarci nel corpo di un grosso insetto. Zampe al posto delle braccia, antenne sulla testa, e gli occhi, magari, sfaccettati e prismatici come quelli di una mosca. Che cosa faremmo, giunta l ora della colazione? GUIDA ALLA LETTURA Una mutazione inspiegabile Il protagonista del racconto, Gregor Samsa, un giorno si sveglia tramutato in un grosso scarafaggio. L evento è straordinario, ma il narratore lo descrive come se fosse del tutto verosimile, senza esprimere alcuna sorpresa e, soprattutto, senza spiegarne le cause. Anche la condotta paradossale di Gregor non fa che aumentare il senso di assurdità: l uomo non dà troppa importanza alla metamorfosi, esplora quasi impassibile il suo nuovo corpo (Sentì un lieve pizzicorino sul ventre; [...] scoprì il punto dove prudeva: era coperto di tanti puntolini bianchi, di cui non riusciva a capire la natura; con una delle gambe provò a toccarlo, ma la ritirò subito, perché brividi di freddo lo percorsero tutto, rr. 35-40) e, se fatica a riprendere sonno, è solo perché non può girarsi nella posizione preferita, non perché sia psicologicamente turbato. Gregor simbolo della degradazione umana Invece di reagire impulsivamente, Gregor si concentra sulle incombenze quotidiane (la sveglia saltata, l assenza dal lavoro, il rapporto con i familiari) della propria trita esistenza borghese, di cui quello strano risveglio può essere un effetto collaterale, al punto da convincersi che tutto tornerà alla normalità quando si sarà ripreso dai suoi risvegli troppo precoci (Queste levatacce abbrutiscono, r. 41). Egli è infatti un venditore di tessuti sottoposto a una routine lavorativa senza gratificazioni e annullato da una opprimente situazione familiare, mai riscaldata dal calore degli affetti: la vita di Gregor è una prigione simile alla piccola camera nella quale si trova recluso. In tale contesto, la metamorfosi, per quanto sconvolgente, non costituisce un evento capace di rompere la monotonia o di modificare il suo destino. Anzi, si può dire che essa non sia altro che l allegoria della sua condizione di vittima (del lavoro, della famiglia, della società), di isolato, di escluso dal consorzio umano. Mortificato, schiacciato dalle ferree leggi economiche, ridotto al silenzio e all ubbidienza, il protagonista si preoccupa pertanto ben poco dello stato in cui si è svegliato: lo shock maggiore per lui è aver perso il treno delle cinque, compromettendo così la giornata lavorativa. L irreale raccontato come reale L attacco del racconto kafkiano è in medias res: la prima frase ci mette davanti al fatto compiuto, cioè alla trasformazione, senza offrire nessuna spiegazione. Ciò che accade a Gregor viene rappresentato senza gli effetti speciali che troviamo nelle tradizionali narrazioni del mistero e dell incubo: basta uno stile asciutto, clinico, distaccato per esprimere l insensatezza che è nelle cose. Per questo, alle dettagliate e realistiche sequenze descrittive si alternano le sequenze introspettive, che riproducono i pensieri di Gregor attraverso il soliloquio marcato dalle virgolette, e il discorso indiretto libero, che fa entrare il lettore dentro la psiche di un uomo rassegnato a non vivere. 113
T1 FRANZ KAFKA, Un’orribile metamorfosi (da La metamorfosi)