Spettri, draghi e alieni 60 65 70 75 80 85 rr. 85-92 Il narratore utilizza solo la propria voce senza citare le parole dei personaggi in cui si imbatte. es. 7 90 95 lora.10 Poi mi dicevo: ma se ci fosse un grosso guaio, avrebbero pure fatto fermare il treno; e il treno invece trovava tutto in ordine, sempre segnali di via libera, scambi perfetti, come per un viaggio inaugurale. Un giovane al mio fianco, con l aria di sgranchirsi, si era alzato in piedi. In realtà voleva vedere meglio e si curvava sopra di me per essere più vicino al vetro. Fuori, le campagne, il sole, le strade bianche e sulle strade carriaggi,11 camion, gruppi di gente a piedi, lunghe carovane come quelle che traggono12 ai santuari nel giorno del patrono. Ma erano tanti, sempre più folti man mano che il treno si avvicinava al nord. E tutti avevano la stessa direzione, scendevano verso mezzogiorno,13 fuggivano il pericolo mentre noi gli si andava direttamente incontro, a velocità pazza ci precipitavamo verso la guerra, la rivoluzione, la pestilenza, il fuoco, che cosa poteva esserci mai? Non lo avremmo saputo che fra cinque ore, al momento dell arrivo, e forse sarebbe stato troppo tardi. Nessuno diceva niente. Nessuno voleva essere il primo a cedere. Ciascuno forse dubitava di sé, come facevo io, nell incertezza se tutto quell allarme fosse reale o semplicemente un idea pazza, allucinazione, uno di quei pensieri assurdi che infatti nascono in treno quando si è un poco stanchi. La signora di fronte trasse un sospiro, simulando di essersi svegliata, e come chi uscendo dal sonno leva gli sguardi meccanicamente, così lei alzò le pupille fissandole, quasi per caso, alla maniglia del segnale d allarme. E anche noi tutti guardammo l ordigno,14 con l identico pensiero. Ma nessuno parlò o ebbe l audacia di rompere il silenzio o semplicemente osò chiedere agli altri se avessero notato, fuori, qualche cosa di allarmante. Ora le strade formicolavano di veicoli e gente, tutti in cammino verso il sud. Rigurgitanti15 i treni che ci venivano incontro. Pieni di stupore gli sguardi di coloro che da terra ci vedevano passare, volando con tanta fretta al settentrione. E zeppe le stazioni. Qualcuno ci faceva cenno, altri ci urlavano delle frasi di cui si percepivano soltanto le vocali come echi di montagna. La signora di fronte prese a fissarmi. Con le mani piene di gioielli cincischiava16 nervosamente un fazPAROLA DI zoletto e intanto i suoi sguardi Allucinazione Se si avverte come reale qualcosa che supplicavano: parlassi, finalmennon esiste, allora abbiamo te, li sollevassi da quel silenzio, a che fare con un fenomeno psichico ben preciso: l allucinazione. Le cause di questo pronunciassi la domanda che tutti genere di distorsione della realtà possono essere di diverso tipo: dall ingestione di si aspettavano come una grazia e determinati tipi di sostanze (gli allucinogeni) nessuno per primo osava fare. fino a veri e propri disturbi del sistema nervoso. A seconda del tipo di organo di senso Ecco un altra città. Come il treinteressato, esistono allucinazioni visive, no, entrando nella stazione, raluditive, olfattive e via discorrendo. lentò un poco, due tre si alzarono 10. malora: disgrazia, fatalità. 11. carriaggi: carri a quattro ruote. 12. traggono: portano. 13. mezzogiorno: sud. 14. ordigno: dispositivo particolarmente complicato. 15. Rigurgitanti: pieni zeppi. 16. cincischiava: sgualciva. 119
T2 DINO BUZZATI, Qualcosa era successo (da Il crollo della Baliverna)