AGENDA Percorsi di educazione civica 30 35 40 45 50 55 60 2030 sti ma che si può individuare, in tutta Europa, anche nella retorica dei cosiddetti grandi partiti di massa . Eppure il politico che parla, per la sua posizione, dovrebbe avere una maggiore responsabilità: il suo potere diffusivo di pregiudizi nei confronti, ad esempio, di un gruppo preso di mira è assai ampio grazie alla camera di risonanza fornita dai mass media di cui può, in ogni momento, usufruire. Si tratta di una sorta di posizione di autorità che pone il politico in una condizione di forza, alterando l equilibrio delle parti proprio come avviene in alcuni casi di bullismo: l odio politico può avere così un impatto su altri, potenziali agenti che si sentono supportati dai politici e pensano di poter parlare e agire nello stesso modo. In un mondo perfetto, i politici sarebbero i primi a utilizzare toni e discorsi che non veicolino espressioni d odio, ma non solo: provvederebbero a criminalizzare apertamente un tale modo di esprimersi, opponendosi al fatto che un simile modo di parlare possa entrare a far parte del processo democratico congiuntamente2 a una tolleranza diffusa per simili toni. Purtroppo l attualità è ben diversa, e questo ruolo importante dei partiti e dei singoli politici è oggi, sia online sia offline, scomparso. L innalzamento dei toni nelle presidenziali USA In un editoriale di Arthur C. Brooks3 su The New York Times dell 8 giugno 2015, dal signi cativo titolo The thrill of political hating,4 si è fatto cenno all odio politico in vista delle elezioni presidenziali del 2016 negli Stati Uniti d America e si è denunciata la diffusione di una retorica distruttiva che sta accompagnando tutto il periodo elettorale. L odio politico in periodo elettorale (ma non solo) di solito, ricorda Brooks, si manifesta in tre forme. La prima è de nita, nei paesi anglosassoni, come hot hate.5 Si basa su espressioni di rabbia, volte a dipingere l altra parte come inferiore, criminale, stupida o addirittura come l essenza stessa del male. Vi è, poi, il cosiddetto cool hate,6 meno crudo ma basato sul disgusto nei confronti dell altra persona veicolato attraverso il sarcasmo, il dileggio7 o la diminuzione dell importanza della stessa. L ultimo tipo, in ne, è l odio anonimo, che ha assunto una forma molto interessante nel mondo online non tanto perché si sia in presenza di un anonimato reale (nella maggior parte delle situazioni gran parte dei comportamenti sono attribuibili senza particolari difficoltà investigative a una persona ben individuata) quanto di un anonimato, al contrario, percepito , ossia una sensazione di ltro o scudo che la tecnologia offre e che spinge, in alcuni casi, a un inasprimento dei toni (dovuto anche alla mancanza di un contatto sico in Rete). 2. congiuntamente: insieme. 3. Arthur C. Brooks: sociologo, musicista e opinionista americano, nato nel 1964. 242 4. The thrill of political hating: Il brivido dell odio politico . 5. hot hate: odio ardente. 6. cool hate: odio gelido. 7. dileggio: derisione.