Come si cambia 20 25 30 rr. 34-42 Inizia il lungo flashback in cui vengono passate in rassegna le vicende principali vissute da Anne e dai suoi familiari prima che la ragazza inizi a scrivere il diario. es. 5 35 40 Per essere più precisa devo spiegarmi meglio, perché nessuno crederà che una ragazzina di tredici anni possa essere completamente sola al mondo. Infatti non è vero. Ho dei cari genitori e una sorella di sedici anni. In tutto avrò almeno una trentina di conoscenti, quelle che di solito si chiamano amiche. Ho un sacco di ammiratori che pendono dalle mie labbra e, quando non riescono a fare di meglio, cercano di guardarmi in classe usando un pezzo di specchio. Ho parenti, zie simpatiche e una bella casa. No, così a prima vista si direbbe che non mi manca niente, a parte l amica del cuore. Con tutte le mie conoscenti posso soltanto divertirmi; si fanno solo discorsi banali e non si parla mai di argomenti più intimi, qui casca l asino.2 Forse sono io che non mi fido, comunque il problema esiste ed è un peccato non poterlo eliminare. Ecco il perché del diario. Per riuscire a immaginare meglio l amica tanto desiderata non scriverò i fatti del diario come tutti gli altri ma voglio che il diario diventi la mia amica, un amica che si chiama Kitty.3 Visto che nessuno capirà un acca di quello che racconto a Kitty se non mi presento, dovrò fare un breve riassunto della mia vita, anche se mi scoccia. Mio padre, che è un vero tesoro di padre, si sposò appena a trentasei anni con mia madre che ne aveva venticinque. Mia sorella Margot nacque nel 1926 a Francoforte sul Meno, in Germania. Il 12 giugno 1929 poi nacqui io. Fino ai quattro anni abitavo a Francoforte. Dato che siamo ebrei puri, nel 1933 mio padre andò in Olanda.4 Fu nominato direttore della Opekta olandese, una ditta che produceva marmellate. In settembre mia madre, Edith Frank-Holl nder, lo seguì in Olanda mentre io e Margot eravamo ad Aquisgrana dove abitava la nonna. Margot andò in Olanda in dicembre e io in febbraio. Mi misero sul tavolo il giorno del suo compleanno, come una specie di regalo. Ben presto fui mandata all asilo Montessori,5 al sesto corso. Lo frequentai fino ai sei anni, poi passai in prima. In sesto ero nella classe della signori- 2. qui casca l asino: questo è il guaio. 3. Kitty: la sottolineatura è nel diario. 4. Dato che siamo... mio padre andò in Olanda: nel 1933 Hitler, salito al potere, emanò le prime leggi razziali, volte a spogliare dei loro diritti i cittadini tedeschi di origine ebraica. 5. asilo Montessori: scuola ispirata alle idee dell educatrice italiana Maria Montessori (1870- 1952), che propugnava il rispetto del naturale sviluppo psichico e fisico del bambino. 433