Vieni via con me 15 20 25 e vomitò. Continuò a vomitare a intervalli per un ora, poi si mise a russare. Quella notte non ho dormito sia per il fetore del vomito che per il russare. Così il giorno dopo, mentre l autobus attraversava il deserto, guardavo assonnato i brandelli di nuvole d argento che si spostavano in cielo, e il mare grigioverde di sterpaglia spinosa sparsa sulle ondulazioni del terreno e la polvere bianca che il vento sollevava dalle saline6 e, all orizzonte, la terra e il cielo che si fondevano, mescolando e annullando i loro colori. La Patagonia comincia sul R o Negro.7 A mezzogiorno l autobus attraversò un ponte di ferro sul fiume e si fermò davanti a un bar. Una donna india scese col figlio. Con la sua roba aveva occupato due posti. Masticava aglio e portava dei tintinnanti orecchini di oro vero e un cappello bianco rigido, appuntato con spilloni alle trecce. Una smorfia di disgusto passò sul volto del figlio mentre la donna trafficava per scendere coi suoi pacchi sulla strada. Le case del villaggio erano di mattoni, con tubi di stufa neri e sopra un intrico di fili elettrici. Dove finivano le case di mattoni, cominciavano le catapecchie degli indios,8 fatte con casse da imballaggio, fogli di plastica e tela di sacco. 6. saline: bacini artificiali per l estrazione del sale marino, situati non lontano dalla costa. I ristagni d acqua evaporano al sole, depositando il cloruro di sodio in essa disciolto. 7. R o Negro: fiume dell Argentina, situato sul confine settentrionale della Patagonia. 8. indios: indigeni abitanti dell America centro-meridionale. 483
T2 BRUCE CHATWIN, Il deserto della Patagonia (da In Patagonia)