Vieni via con me 55 60 65 rr. 67-73 Il mare è uno dei luoghi letterari più ricchi di valenze simboliche. es. 4 70 lavava i panni in mare ed era stata agguantata da un mostro marino. La sua immaginazione non si stancava mai, era fertile di storie raccapriccianti di cui godeva soprattutto quando vedeva i miei occhi farsi sempre più attenti e spaventati. Una sera mio padre ci disse: Stanotte andiamo a letto presto perché domattina all alba ci arrampichiamo sulla cima del vulcano. E difatti, alle cinque eravamo già in viaggio, lui, il suo amico Bernardo ed io, con un sacco sulle spalle, le gambe subito graffiate da centinaia di sterpi e di rovi che infestavano la fiancata del monte. Ci siamo arrampicati per ore. Ricordo il caldo che mano a mano si faceva più cocente, le zanzare e le mosche contro cui bisognava lottare, accompagnati dal continuo ragliare degli asini che erano lasciati liberi a pascolare su quelle aride salite, l odore fortissimo di mentuccia e di mortella6 che saliva dai viottoli in mezzo alle ortiche. Ogni tanto ci fermavamo per contemplare il mare che si faceva sempre più intenso, più aperto e più spettacolare. Era un mare che ricordava le grandi cosmogonie7 antiche: il mare di Tritone,8 trombettiere di Nettuno,9 figlio possente di Oceano e di Teti,10 l essere mezzo uomo e mezzo pesce che annunciava l arrivo del dio suonando dentro una conchiglia ritorta. Era il mare di Cola Pesce11 che, a sentire le leggende, ancora stava là a reggere la sua amata isola che aveva la tendenza a zoppicare miseramente. 6. mortella: arbusto selvaggio sempreverde. 7. cosmogonie: leggende mitologiche sulla nascita del mondo. 8. Tritone: creatura dell antica mitologia greca, mezzo uomo e mezzo pesce. 9. Nettuno: nome romano di Poseidone, il dio delle acque e del mare secondo l antica mitologia greca. 10. Oceano e Teti: figure dell antica mitologia greca. Figli di Gea, la dea terra, hanno generato tutte le acque del mondo. 11. Cola Pesce: secondo una leggenda medievale siciliana, a Messina il giovane Nicola preferiva giocare in mare piuttosto che svolgere i suoi doveri in famiglia. Per questo la madre, maledicendolo, gli augurò di tra- sformarsi in pesce. La cosa avvenne: Nicola pesce, o Colapesce, nuotando allora sotto la Sicilia, si accorse che, delle tre colonne che reggevano l isola, quella tra Catania e Messina era stata consumata dal fuoco. Da secoli, così, Colapesce sta sott acqua per reggere la colonna incrinata che sostiene la Sicilia. 497
T4 DACIA MARAINI, Vulcano (da La ragazza di via Maqueda)