I generi UNIT 1 La aba e la favola 95 100 Così per alcuni anni andò vagando miseramente; alla ne capitò nel deserto in cui Raperonzolo viveva fra gli stenti, coi due gemelli che aveva partorito, un maschio e una femmina. Udì una voce, e gli sembrò ben nota: si lasciò guidare da essa, e quando si avvicinò, riconobbe Raperonzolo che gli saltò al collo e pianse. Ma due di quelle lacrime gli inumidirono gli occhi; essi allora si schiarirono di nuovo, ed egli poté vederci come prima. La condusse nel suo regno, dove fu riabbracciato con gioia; e vissero ancora a lungo felici e contenti. Jacob e Wilhelm Grimm, Le abe del focolare, trad. di C. Bovero, Einaudi, Torino 1951 SPECCHI di CARTA La lettura di Raperonzolo provoca un groviglio di sentimenti che rischiano di rimanere inespressi: il narratore, infatti, racconta con estrema naturalezza, come se tutto fosse perfettamente normale. Proviamo, invece, a svolgere la matassa, chiamando le cose con il loro nome. Costernazione e sorpresa: com è possibile vendere la propria bambina per un insalata? Indignazione, mista a comprensione: va perdonata Gothel, la temibile strega con il pollice verde, che in fondo desiderava soltanto essere madre? Imbarazzo: Raperonzolo non si rende conto che dire la verità significa combinare un bel pasticcio a lei e al suo amato? Disappunto: perché lo scaltro e nobile innamorato alla prima difficoltà esce di senno e si getta dalla torre? Pietà: non la merita lui, ridotto peggio che a pane e acqua? Non la merita lei, con due gemelli a carico, sola e nel deserto? Anne Anderson, Rapunzel, illustrazione per le fiabe dei fratelli Grimm, 1922. 80
T2 ANALISI ATTIVA - JACOB E WILHELM GRIMM, Raperonzolo (da Fiabe per i bambini e per le famiglie)