PERCORSI NEL 900 LETTERATURA E GRANDE GUERRA Uno per uno zaino alla mano e nei riposi ci contiamo (Piero Jahier) Il fascino oscuro della carneficina A distanza di un secolo, la Prima guerra mondiale non cessa di esercitare su di noi una strana, inquietante suggestione. Forse perché in essa cogliamo il tragico passaggio dalla vecchia alla nuova epoca: dall Ottocento con il suo vivace ottimismo al Novecento con le sue passioni sanguinarie, dalla Belle poque con la fiducia nel progresso alla modernità che urla il proprio desiderio di ribellione. Per italiani ed europei nessun evento era stato, fino a quel momento, così traumatico e devastante sia sul piano individuale sia su quello collettivo quanto quell inaudito e insensato fiume di sangue. Un evento cruciale D altra parte, leggendo i ricordi e le testimonianze dei poeti e degli scrittori che hanno vissuto, direttamente o indirettamente, quell esperienza storica, si può verificare come fossero stati recepiti immediatamente il fascino ambiguo e l impressione profonda provocati da un così immane conflitto: la Grande guerra viene sin da subito interpretata come uno snodo epocale sul piano politico, economico, sociale e culturale. Niente sarà più come prima, il volto dell Europa e del mondo non potrà essere più lo stesso: una facile profezia, questa, destinata presto ad avverarsi con l avvento dei regimi totalitari (comunismo, fascismo, nazismo), figli, sia pure in diversa misura e secondo processi storici specifici, di quella cruenta tappa nella storia dell umanità. W Aldo Molinari, Lo squillo di guerra, disegno di propaganda interventista pubblicato su L illustrazione italiana n. 21, 23 maggio 1915, p. 435. 206 / DALLA PRIMA ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE