L’autore Cesare Pavese 1908-1950 Pavese e noi Cesare Pavese ha svolto un ruolo essenziale nel passaggio tra la cultura  degli anni Trenta e la nuova cultura democratica del dopoguerra. La sua si è sempre legata  partecipazione al presente a un profondo senso della contraddizione tra letteratura e impegno  politico, tra esistenza individuale e storia collettiva, attraverso  una e dei rapporti  tormentosa analisi di sé stesso con gli altri e una per costruirsi come uomo  ininterrotta lotta e come scrittore. Negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, nel clima sociale  della contestazione giovanile, la sua figura rappresentava per molti  ragazzi una sorta di . Lo scrittore costituiva  icona culturale un mito soprattutto per la sua vicenda personale, contrassegnata  da un’ in cui si rispecchiava  insoddisfazione esistenziale il disagio delle nuove generazioni, sempre meno disponibili ad accettare  il mondo così com’era. Oggi Pavese è meno presente nei gusti di lettura dei giovani  e nel dibattito intellettuale, tuttavia i suoi romanzi e le sue poesie  continuano a presentare ragioni di profondo interesse, pur in un contesto  radicalmente mutato, anche solo per la   forza dei temi e per la con cui sono affrontati:  concentrazione stilistica l’esperienza del confino, l’attenzione alla letteratura americana,  l’interesse per la terra e per il mito, la capacità di individuare gli aspetti  reconditi della realtà, individuale e collettiva, andando al di là delle  apparenze e degli stereotipi. Ha scritto, poco prima di morire, nel suo diario, :  Il mestiere di vivere «La mia parte pubblica l’ho fatta – ciò che potevo. Ho lavorato,  , ho condiviso le pene di molti». ho dato poesia agli uomini È proprio questa “poesia” che può ancora parlarci.     Percorsi brevi – Cesare Pavese