I volumi postumi UN GIORNO DI FUOCO – UNA QUESTIONE PRIVATA Nel 1963, alcuni mesi dopo la morte di Fenoglio, esce postumo un volume a cui lo scrittore  aveva lavorato fino all’ultimo. È una raccolta di 13 racconti – ancora dedicati alla Resistenza  e alla vita contadina nelle Langhe – dal titolo , che comprende anche  Un giorno di fuoco un testo più esteso, il romanzo breve incompiuto . Una questione privata Incentrato su un episodio della guerra partigiana, è considerato uno  Una questione privata dei capolavori dello scrittore, in cui giungono a maturazione i diversi elementi della sua poetica.  Due sono i temi principali: l’amore e la Resistenza. Il protagonista Milton – alter ego   dell’autore – è uno studente universitario albese, un partigiano solitario così soprannominato  a causa della sua passione per la letteratura inglese. Le ragioni della lotta civile si scontrano  in lui con la «questione privata» del titolo, quando rivede, durante un’azione, la villa dove  aveva abitato Fulvia , una ricca ragazza sfollata da Torino, che egli aveva amato e che ancora  ama. Scoprendo poi che Fulvia ha frequentato Giorgio , un suo amico anche lui partigiano,  Milton è colto dalla gelosia, tanto che, appreso che Giorgio è stato catturato dai fascisti,  cercherà in ogni modo di liberarlo non tanto per salvare un compagno di lotta, quanto per  conoscere finalmente la verità sul tenore della relazione intercorsa tra i due. La trama di Una questione privata Su ha scritto nella prefazione alla riedizione, nel 1964,  Una questione privata Italo Calvino del suo Il sentiero dei nidi di ragno , definendola un’opera costruita «con la geometrica tensione  d’un romanzo di follia amorosa e cavallereschi inseguimenti come l’ Orlando furioso »;  e aggiungendo: «nello stesso tempo c’è la Resistenza proprio com’era, di dentro e di fuori,  vera come mai era stata scritta, serbata per tanti anni limpidamente dalla memoria fedele,  e con tutti i valori morali, tanto più forti quanto più impliciti, e la commozione, e la  furia. Ed è un libro di paesaggi, ed è un libro di figure rapide e tutte vive, ed è un libro di  parole precise e vere. Ed è un libro assurdo, misterioso, in cui ciò che si insegue, si insegue  per inseguire altro, e quest’altro per inseguire altro ancora e non si arriva al vero perché». Un libro di inseguimenti   Testi plus –  ( ) «Il cuore non gli batteva, anzi sembrava latitante dentro il suo corpo» Una questione privata IL PARTIGIANO JOHNNY, LA PAGA DEL SABATO, APPUNTI PARTIGIANI 1944-1945 Nel 1968 esce un romanzo importante e complesso, seppure non terminato, Il partigiano  , rinvenuto dattiloscritto nell’archivio dello scrittore. Segue, nel 1969, la pubblicazione  Johnny di un testo del 1950 ancora inedito, La paga del sabato , che affronta il tema del  difficile reinserimento nella società postbellica di chi ha fatto la Resistenza. Infine, nel 1994  viene edito con il titolo Appunti partigiani 1944-1945 un manoscritto risalente circa al  1946, che contiene le prime trame dei racconti resistenziali fenogliani. Del romanzo – che può essere considerato il vero dell’epopea di Fenoglio punto d’approdo – sono state ritrovate due stesure , redatte probabilmente tra la fine degli anni Quaranta e la metà degli anni Cinquanta ed entrambe a un certo punto abbandonate dall’autore a favore di altri progetti narrativi. All’ edizione curata nel 1968 da Lorenzo Mondo – risultante dal rimaneggiamento dei due manoscritti, diversamente datati e stilisticamente eterogenei, e per questo tacciata di arbitrarietà – nel 1978 ne è seguita un’altra, allestita da Maria Corti, che ha pubblicato separatamente e integralmente le due redazioni. Ma quest’ultima, se appare più rigorosa dal punto di vista filologico, è anche assai meno leggibile rispetto alla prima, soprattutto per quanto concerne la trama e gli snodi narrativi. Una soluzione di compromesso può essere considerata la versione del romanzo pubblicata nel 1992 dal filologo Dante Isella, il quale ha seguito la stesura più antica per i primi venti capitoli e la seconda per gli ultimi diciannove. La questione testuale  >> pagina 586  Johnny è il giovane protagonista, personaggio in gran parte autobiografico, che trova nella  letteratura e nella cultura inglesi un’alternativa polemica al provincialismo del regime fascista.  Dopo l’8 settembre del 1943 è per lui naturale la decisione di andare a combattere  nelle file partigiane: non perché ami i combattimenti, che anzi gli ripugnano quasi fisicamente,  ma per un intimo bisogno di mettersi alla prova. Di fronte alla dura realtà della vita  partigiana, alla solitudine, alla fame, alle snervanti attese nelle lunghe giornate in collina,  alle rivalità tra i comunisti («i rossi») e i badogliani («gli azzurri»), il mito della lotta giusta  si infrange . Per Johnny è una grave delusione, ma egli apprende nuovi valori umani e  morali, in particolare quello della solidarietà che deve esistere tra gli individui. La trama del Partigiano Johnny T3 Johnny in collina , cap. 1 Il partigiano Johnny Dopo la notizia dell’armistizio dell’8 settembre 1943 e la resa ai tedeschi delle truppe italiane che avrebbero dovuto difendere Roma, Johnny ha tolto la divisa di soldato, ha abbandonato la capitale ed è tornato ad Alba. Per evitargli il rischio della fucilazione o della deportazione in quanto disertore, i genitori si affrettano a cercargli un rifugio dove potersi nascondere. Riportiamo le prime pagine del romanzo nel testo dell’edizione del 1992 curata dal filologo Dante Isella. I dubbi e le riflessioni di un futuro partigiano Johnny stava osservando la sua città dalla finestra della villetta collinare che la sua famiglia s’era precipitata ad affittargli per dopo il suo imprevisto, ▶  imboscarlo insperato rientro dalla lontana, tragica Roma fra le settemplici maglie tedesche. 1 Lo spettacolo dell’8 settembre locale, la resa di una caserma con dentro un intero       reggimento davanti a due autoblindo tedesche not entirely manned, la deportazione 5 2 in Germania in vagoni piombati avevano tutti convinto, familiari ed hangers-on, 3 che Johnny non sarebbe mai tornato; nella più felice delle ipotesi stava viaggiando per la Germania in uno di quei medesimi vagoni piombati partito da una qualsiasi stazione dell’Italia centrale. Aleggiava da sempre intorno a Johnny     una vaga, gratuita, ma pleased and pleasing reputazione d’impraticità, di testa 10 4 fra le nubi, di letteratura in vita… Johnny invece era irrotto in casa di primissima 5 mattina, passando come una lurida ventata fra lo svenimento di sua madre e la scultorea stupefazione del padre. S’era vertiginosamente spogliato e rivestito 6 del suo migliore abito borghese (quell’antica vigogna), passeggiando su e giù 7     in quella ritrovata attillatezza, comodità e pulizia, mentre i suoi l’inseguivano 15 8 pazzamente nel breve circuito. La città era inabitabile, la città era un’anticamera 9 della scampata Germania, la città coi suoi bravi bandi di Graziani affissi a tutte 10 le cantonate, attraversata pochi giorni fa da fiumane di sbandati dell’Armata in 11 Francia, la città con un drappello tedesco nel primario albergo, e continue irruzioni 12 13     di tedeschi da Asti e Torino su camionette che riempivano di terrifici sibili 20 le strade deserte e grige, proditoriate. Assolutamente inabitabile, per un soldato 14 sbandato e pur soggetto al bando di Graziani. Il tempo per suo padre di correre ad ottenere il permesso dal proprietario della villetta collinare, il tempo per lui di arraffare alla cieca una mezza dozzina di libri dai suoi scaffali, e di chiedere dei     reduci amici, il tempo per sua madre di gridargli dietro: «Mangia e dormi, dormi e 25 mangia, e nessun cattivo pensiero», e poi sulla collina, in imboscamento. 15 Per una settimana aveva mangiato molto, dormito di più; nervosamente letto dal Pilgrim’s Progress, dalle tragedie di Marlowe e dalle poesie di Browning, ma senza 16 sollievo, con un’irosa sensazione di peggioramento. E aveva visto molto paesaggio,     come un interno rinfresco, molto paesaggio (talvolta quarti d’ora e più su un solo 30 17 dettaglio di esso), tentando di escludervi i segni e gli indizi degli uomini. La villetta era stupida e pretenziosa, ma sorgeva s’uno sperone in livrea d’amore autunnale, 18 19 20 dominante a strapiombo il corso del fiume all’uscita della città, scorrente tra basse sponde come una inalterabile colata di piombo, solennemente limaccioso 21     per le prime piogge d’autunno. In the stillness of night, il suo suono s’arrampicava 35 22 frusciante su per lo sperone sino alle finestre della villetta, come per un agguato. Ma Johnny amava il fiume, che l’aveva cresciuto, con le colline. Le colline incombevano tutt’intorno, serravano tutt’intorno, sempre più flou autunnalmente, in un musicale 23 vorticare di lenti vapori, talvolta le stesse colline nulla più che vapori. Le colline     incombevano sulla pianura fluviale e sulla città, malsanamente rilucenti sotto un 40 sole guasto. Spiccavano le moli della cattedrale e della caserma, cotta l’una, fumosa l’altra, e all’osservante Johnny parevano entrambe due monumenti insensati. 24 Le giornate d’autunno, pur d’autunno, erano insopportabilmente lunghe, il guadagno fatto col dormire diurno si dilapidò presto per l’insonnia notturna, ora     egli passava nottate fumando, accavallando le gambe e leggendo un gran fondo di 45 lettura. So mornings were diseased and nightmared. Il paesaggio ora lo nauseava, 25 scontato il gusto del ritrovamento della terra natale e vitale. La letteratura lo 26 nauseava. Come da quel surfeit di cibo e di sonno gli si cancellò tutto della vita 27 militare, in capo ad una settimana non sapeva più da che parte si cominciasse a     smontare un mitragliatore, ciò che una settimana prima sapeva fare ad occhi bendati. 50 Ed era male; qualcosa, dentro pungente e icefying, l’avvertiva che era male, 28 le armi sarebbero rientrate nella sua vita, magari per la finestra, ad onta d’ogni strenua decisione, o sacro voto contrari. 29 TRECCANI ▶ Le parole valgono imboscare vuol dire “nascondere, Imboscare far entrare in un bosco” persone o animali per occultarli. Ma il bosco non è indispensabile: imboscare significa, più genericamente, “nascondere”, “mettere al sicuro” sia persone sia materiali, merci, viveri ecc. Il verbo è spesso usato nella forma riflessiva, , “addentrarsi imboscarsi in un bosco”, “entrare nel fitto di una macchia per nascondersi” e, per estensione, “sottrarsi ai doveri militari in tempo di guerra” o anche “farsi esonerare, brigando, dal servizio militare obbligatorio o farsi assegnare a servizi meno rischiosi”; in tono scherzoso vuol dire “riuscire a trovare un posto tranquillo, un’occupazione di poca responsabilità”. Scrivi due frasi, in ▶ cui imboscare sia utilizzato rispettivamente in senso transitivo e riflessivo. : alla capitolazione del  1 tragica… tedesche 10 settembre si era stabilito che Roma sarebbe  rimasta “città aperta”, ma già il giorno  dopo i tedeschi vi avevano insediato un  comando militare. Il re e il capo del governo  Badoglio erano partiti in segreto per  Brindisi all’alba del 9 settembre, lasciando  i militari italiani privi di ordini. settemplici:  letteralmente “formate di sette parti”  o anche “rinforzate sette volte”, come  gli scudi degli eroi omerici; l’aggettivo, di  ascendenza epica, contrasta con il verbo  gergale e allude allo stretto  imboscarlo controllo poliziesco attuato dai tedeschi. : nemmeno interamente  2 not entirely manned equipaggiate di uomini. È la prima  della lunga serie di espressioni inglesi presenti  nel romanzo. : letteralmente “seguaci”, qui  3 hangers-on nel senso di “amici e conoscenti”. : compiaciuta e  4 pleased and pleasing piacevole. : aveva fatto irruzione, era arrivato  5 era irrotto all’improvviso. : stupore che si  6 scultorea stupefazione esprime in un’immobilità statuaria. : tipo di lana fine e pregiata. 7 vigogna : modo di vestire attillato (ossia  8 attillatezza stretto, aderente al corpo, così da farne  risaltare le forme) e dunque elegante. : nel giro che faceva  9 nel breve circuito dentro casa. : il maresciallo Rodolfo  10 bandi di Graziani Graziani, ministro della Difesa della Repubblica  sociale italiana, aveva emesso decreti  ( ) che obbligavano i giovani in età  bandi di leva ad arruolarsi, pena la fucilazione. : angoli di strada. 11 cantonate : i militari italiani di  12 Armata in Francia stanza in Francia erano tornati in Italia dopo  l’8 settembre attraverso il Piemonte. : primo, più importante. 13 primario : se riferito alle camionette  14 proditoriate l’aggettivo significa “prese a tradimento”,  se riferito alle si intende “percorse  strade a tradimento”, “violate”. : nascosto ai tedeschi  15 in imboscamento e ai fascisti. : breve  16 Pilgrim’s Progress… Browning elenco di riferimenti a testi della letteratura  inglese: ,  Il viaggio del pellegrino libro allegorico pubblicato nel 1678  dal predicatore e scrittore John Bunyan  (1628-1688); il teatro del drammaturgo  Christopher Marlowe (1564-1593); la lirica  di Robert Browning (1812-1889). : come per  17 come un interno rinfresco ritemprarsi interiormente dopo gli eventi  drammatici che aveva attraversato. : dall’architettura  18 stupida e pretenziosa banale e artefatta. : in questo caso si intende  19 sperone “estremità collinare”. : ricoperto  20 in livrea d’amore autunnale da una vegetazione autunnale i cui colori  rossastri ricordavano il piumaggio ( ,  livrea metafora) di alcuni uccelli nella stagione  degli amori. : melmoso, scivoloso a causa  21 limaccioso del fango. : nell’immobilità  22 In the stillness of night della notte. : è l’effetto di sfocatura nelle fotografie  23 flou (francesismo); qui è la stagione  autunnale a conferire al paesaggio questa  parvenza sfocata. : la cattedrale  24 cotta l’una, fumosa l’altra appare per il colore rosso dei  cotta mattoni, la caserma per il grigio  fumosa del cemento. :  25 So mornings were diseased and nightmared così le mattinate erano torbide  (letteralmente “malate”) e piene di incubi. : passato. 26 scontato : eccesso. 27 surfeit : raggelante. 28 icefying : nonostante ogni  29 ad onta… contrari sua ferma decisione o solenne proposito  in senso opposto.  >> pagina 588  DENTRO IL TESTO I contenuti tematici Alla notizia dell’armistizio, in provincia di Cuneo (dove si trova Alba) si sono succeduti  eventi preoccupanti: la caserma si è arresa senza opporre resistenza a due autoblindo tedesche;  i soldati italiani vengono deportati dai nazisti, dopo che il 13 ottobre il governo  Badoglio ha dichiarato guerra alla Germania. Tutto ciò ha convinto i familiari e gli amici di  Johnny che il giovane non tornerà più a casa. Invece, eccolo improvvisamente presentarsi  in famiglia fra lo svenimento di sua madre e la scultorea stupefazione del padre (rr. 12-13),  smentendo così la propria fama d’impraticità, di testa fra le nubi, di letteratura in vita  (rr. 10-11), cioè di scarsa concretezza, distrazione e tendenza a confondere la vita con la  letteratura: una volta tanto, è stato in grado di cavarsela egregiamente. Il ritorno di Johnny Giunto in collina, dove i genitori gli hanno trovato una villetta isolata per nascondersi, Johnny  cerca di ritrovare un suo equilibrio interiore attraverso la lettura dei classici inglesi e la  contemplazione della natura ( , rr. 29-30), ma  molto paesaggio, come un interno rinfresco il suo stato d’animo è inquieto a causa dei pensieri e le preoccupazioni che lo attanagliano,  tanto che la lettura non gli procura alcun sollievo, bensì   un’irosa sensazione di peggioramento (r. 29). Johnny comprende cioè che la letteratura (che pure è la strada che l’ha  condotto all’antifascismo) da sola non può più bastare, che in una situazione tragica come  quella della guerra l’isolamento rischia di essere una scelta egoistica e dunque colpevole. La natura stessa, sebbene ammantata della propria dolce (r. 32) autunnale, sembra  livrea a tratti ostile: il suono delle acque del fiume sale fino alla villa (r. 36).  come per un agguato Manca qualsiasi punto di riferimento ideologico: sia il duomo (che simboleggia l’autorità  religiosa) sia la caserma (che rappresenta l’autorità militare) appaiono a Johnny destituiti  di ogni significato ( […] Spiccavano le moli della cattedrale e della caserma e all’osservante  , rr. 41-42). Johnny parevano entrambe due monumenti insensati Il disorientamento del protagonista si acuisce a causa dell’inazione forzata. Proprio  da questa insoddisfazione, originata dalla consapevolezza che non è possibile limitarsi a  guardare gli eventi ma che bisogna prendervi parte, si svilupperà in lui la decisione di raggiungere  i partigiani per combattere con loro, assecondando quello che per ora è solo un  vago presentimento: (r. 52). le armi sarebbero rientrate nella sua vita Una condizione di disorientamento Le scelte stilistiche Sono numerose le inserzioni dirette di lingua inglese: (r. 5); not entirely manned hangerson  (rr. 6-7); pleased and pleasing (r. 10); In the stillness of night (r. 35); So mornings were  diseased and nightmared (r. 46); surfeit (r. 48); icefying (r. 51). Ma sono presenti anche  calchi dalla stessa lingua, come l’aggettivo terrifici (r. 20), coniato sull’inglese terrific , che  significa, oltre che “terribile” e “spaventevole”, anche “straordinario”. In tal modo l’italia no, messo costantemente in relazione con l’inglese, moltiplica le proprie possibilità espressive.  Fenoglio utilizza l’inglese per sottrarsi al monolinguismo tipico di tanta produzione  neorealista, che puntava all’oggettività della rappresentazione attraverso il ricorso a una  lingua il più possibile neutra, ma che per questo finiva spesso per risultare stereotipata.  Al contrario quella di Fenoglio è una lingua magmatica da reinterpretare in maniera creativa.  Per questo la critica ha parlato di «espressionismo antinaturalistico»: un’opzione,  questa dello scrittore, che dà luogo a uno stile energico e irregolare, non solo sul piano  linguistico, ma anche su quello sintattico e fraseologico, lontano dal “bello stile” di buona  parte della tradizione letteraria italiana. Plurilinguismo ed espressionismo  >> pagina 589  VERSO LE COMPETENZE COMPRENDERE Riassumi il contenuto del brano in circa 10 righe. 1 Spiega perché Johnny è costretto a nascondersi  2 in collina. ANALIZZARE Accanto ai vocaboli tratti dal linguaggio quotidiano  3 (che costituiscono la base fondamentale)  e agli anglicismi (segnalati nell’analisi), il testo  presenta diversi termini di sapore aulico e prezioso. Sai individuarli? Rintraccia le similitudini e le metafore presenti  4 nel passo. INTERPRETARE Illustra il particolare rapporto del protagonista con  5 il paesaggio. SVILUPPARE IL LESSICO Individua nel testo almeno tre frasi in cui convivano  6 anglicismi e termini aulici, poi riscrivile utilizzando  dei sinonimi di registro medio. SCRIVERE PER... CONFRONTARE Dalla finestra della villetta dove i suoi l’hanno  7 spinto a rifugiarsi, Johnny osserva Alba, la sua  città natale. Confronta questo atteggiamento da  “spettatore” con quello di Corrado nel brano tratto  da di Cesare Pavese ( T3,  La casa in collina ▶ p. 545), mettendo in luce analogie e differenze sia  nelle premesse sia negli esiti delle due vicende.  Sviluppa il tema in un testo di circa 30 righe. Alba, piazza San Giovanni e Palazzo Cavalli, negli anni Cinquanta.