Il Neocontenutismo Con il termine Neocontenutismo ci si riferisce a una tendenza a porre in primo piano i contenuti dell esperienza concreta che è riscontrabile soprattutto nella cosiddetta linea lombarda , il cui ambito geografico è in realtà più esteso dell attuale Lombardia, compren dendo anche le province di Novara e di Verbania (che facevano parte dell antico Ducato di Milano). Questo contesto geografico è diventato un territorio dell anima e della sensi bilità, come ha lucidamente rilevato Luciano Anceschi nell introduzione a un antologia del 1952, intitolata appunto Linea lombarda (che presentava sei poeti, tra cui Vittorio Sereni e Luciano Erba). A tale esperienza possono essere ricondotti i già citati Cucchi e Raboni, nonché Franco Loi (19302021, che scrive in milanese), i quali hanno in comune la vo cazione a comporre una poesia basata sugli oggetti e sul paesaggio. L attenzione alla quotidianità, interpretata con una sensibilità non disincantata né minimalista, caratterizza anche la cosiddetta linea romana , i cui poeti condividono la chiarezza espressiva, i toni elegiaci, una sentimentalità di carattere crepuscolare, il culto dei buoni sentimenti, l intimità familiare e una sorta di chiusura in un individualità lirica ed esistenziale. Tra questi ricordiamo Gabriella Sica (n. 1950) e Claudio Damiani (n. 1957). Il Neoformalismo Il Neoformalismo, infine, coincide con il recupero della metrica tradizionale, nel ten tativo o nell illusione di riformare la poesia. L emblema di questa tendenza può es sere additato in quella sorta di poemetto in ottave che è Requiem, di Patrizia Valduga (n. 1953), pubblicato nel 1994 in memoria del padre. A tale linea si può accostare anche un movimento fondato da Giuseppe Conte (n. 1945), il Mitomodernismo, che ha tentato la restaurazione della poesia attraverso il recupero del mito classico e la rivalutazione della concezione preromantica di un dettato poetico basato sul nitore e sulla chiarezza formale. A cavallo di due secoli: dal Novecento agli anni Duemila Le caratteristiche della nuova poesia A mano a mano che ci si avvicina e ci si addentra nel terzo millennio, diventa più diffici le tracciare un quadro dettagliato del panorama letterario, sia perché si tratta di fenome ni troppo vicini a noi, che il tempo non ha ancora sedimentato, sia perché la scena è og gettivamente confusa. Si può comunque affermare che, nel clima di fine secolo e d inizio del nuovo, si muove un gruppo di poeti nella cui produzione è possibile individuare alcu ne caratteristiche comuni. Troviamo innanzitutto un netto rifiuto della concezione autoreferenziale e ludica della poesia. I nuovi poeti condividono, al contrario, la necessità di integrare letteratura e problematiche umane in un arte che nasca dall esperienza, rifuggendo al contempo da una lirica concepita come libera espressione della soggettività o di un individualità assolu ta. Viene anche superato lo scetticismo relativista tipico di molta letteratura postmoderna. Si torna a pensare che la realtà possa essere conosciuta in modo oggettivo, e che il com pito principale della poesia consista nel proporre un originale interpretazione dei maggiori quesiti esistenziali: perché si vive, perché si soffre, perché esiste il mondo, qual è la po sizione dell individuo nel contesto sociale. Sul piano espressivo si afferma l esigenza di una parola chiara e autentica: chiara af finché possa riallacciare il rapporto con il lettore, autentica perché possa ristabilire una re lazione con il mondo. Importante, infine, è anche il recupero della tradizione dei gran di maestri del Novecento. 896 / IL SECONDO NOVECENTO E GLI ANNI DUEMILA
A cavallo di due secoli: dal Novecento agli anni Duemila