SEZIONE A – RINASCITA E CRISI DELL’EUROPA MEDIEVALE

CAPITOLO 1 – LA TRASFORMAZIONE DELL’EUROPA

Con l’anno Mille gli storici fanno finire l’alto Medioevo e cominciare il basso Medioevo, che si concluderà nel 1492 con la scoperta dell’America

1. L’EUROPA MODIFICA LA SUA FISIONOMIA

Nuovi andamenti demografici

Alla fine del V secolo era crollato l’Impero romano d’Occidente e nei suoi territori si erano formati diversi  regni romano-barbarici. Oltre a questo cambiamento politico, si era determinata una forte riduzione della produzione di merci e dei commerci e un generale calo della popolazione (contrazione demografica).

A partire dall’VIII secolo la popolazione aveva ricominciato a crescere, ma questa crescita demografica si fece più decisa a partire dall’anno Mille e durò fino a tutto il Duecento.

Si è calcolato infatti che la popolazione europea passò dai 30 milioni dell’VIII secolo ai 60 milioni del Duecento.

Due condizioni generali consentirono questa ripresa:

  • la fine delle  invasioni di normanni, ungari e saraceni che avevano colpito l’Europa tra il IX e il X secolo e avevano provocato distruzioni e molti morti;
  • un generale miglioramento climatico (aumento della temperatura e minore piovosità) che ebbe un effetto positivo sulla produzione agricola.

2. NUOVI TERRENI E NUOVE TECNOLOGIE

L’economia curtense si modifica

Per tutto l’alto Medioevo, l’agricoltura si era fondata sulla curtis, un’azienda agricola in cui una parte (pars dominica) era gestita direttamente dal proprietario con il lavoro dei suoi servi, e l’altra parte (pars massaricia) veniva divisa in poderi (mansi) dati in affitto a contadini liberi (coloni). I coloni, oltre al canone d’affitto, dovevano garantire delle giornate di lavoro gratuite (corvées) nelle terre gestite direttamente dal proprietario.

A partire dal X secolo, questa organizzazione si modificò:

  • si ridusse la parte a gestione diretta del proprietario e aumentò la parte di terra data in affitto;
  • i contratti d’affitto ebbero durata più breve e prevedevano un canone variabile (cioè legato all’andamento dei raccolti) e non più fisso. Il canone variabile risultò assai conveniente per i proprietari in una fase di buoni raccolti come quella qui studiata.

Questa diversa organizzazione dell’azienda agricola portò all’aumento delle  rendite signorili (dei proprietari terrieri). La maggiore disponibilità di denaro favorì una serie di cambiamenti (come l’estensione delle aree coltivate e l’introduzione di nuove tecniche di lavorazione dei campi) che portarono a un aumento della produzione agricola. La crescita della produzione agricola a sua volta sostenne e favorì la crescita demografica, perché c’era una maggiore disponibilità di cibo e perché una migliore nutrizione aumentava la resistenza alle malattie riducendo la mortalità.

Dissodamenti e bonifiche

Nei secoli successivi alla fine dell’Impero romano d’Occidente, anche a causa della diminuzione della popolazione, in Europa erano aumentati i terreni incolti e si erano estesi i boschi e le paludi. Con la ripresa demografica aumentarono le aree coltivate: si recuperarono gli spazi incolti  dissodandoli, si disboscò e si  bonificarono le paludi. Questo avvenne, come vedremo, con il trasferimento di manodopera e la creazione di nuovi insediamenti ma anche grazie all’azione delle comunità di monaci che abitavano i monasteri.

l’aratro pesante e la rotazione triennale

Oltre all’estensione dei campi coltivati, importanti novità contribuirono a migliorare la produzione agricola, soprattutto nel Nord e Centro Europa:

  • l’utilizzazione del ferro, che consentì di avere strumenti più efficienti, in particolare l’aratro pesante che penetrava più in profondità nel terreno ed era in grado di lavorare terreni più difficili, che prima venivano lasciati improduttivi;
  • l’introduzione della rotazione triennale al posto della rotazione biennale; quest’ultima, per evitare un eccessivo impoverimento del terreno, prevedeva che ad anni alterni una metà del campo venisse lasciata a riposo. Con la rotazione triennale, invece, il campo veniva diviso in tre parti e solo un terzo del campo veniva lasciato a riposo. Le altre due parti erano destinate a prodotti diversi: una a cereali (con semina autunnale) e una a  foraggio o legumi (con semina primaverile).

I mulini

Un altro fattore determinante per la ripresa economica fu l’utilizzazione diffusa dei mulini, che fornivano energia meccanica. L’uso dei mulini sostituiva la forza lavoro umana e animale, che veniva così resa disponibile per altri scopi.

I mulini ad acqua e a vento vennero utilizzati soprattutto in agricoltura per la macinatura dei cereali e la spremitura delle olive, ma furono utilizzati anche per altre attività nel settore tessile e nella produzione di carta.

La produttività dei mulini era molto superiore a quella dei metodi tradizionali (da 15 a 20 volte di più), ma la loro costruzione era estremamente costosa e solo i grandi proprietari terrieri (che come abbiamo visto avevano aumentato le loro rendite) disponevano dei capitali necessari per affrontare questa spesa; i mulini divennero quindi uno dei simboli del potere signorile.

3. LA RINASCITA URBANA

Crescita demografica e ripresa economica portarono anche alla rinascita delle realtà urbane: sia con il ripopolamento delle antiche città, sia con la nascita di nuovi insediamenti.

Nuovi insediamenti

Per espandere le terre coltivabili i signori locali favorirono il trasferimento della manodopera e la costituzione di nuovi insediamenti proponendo ai coloni una nuova e più conveniente forma di contratto. Questo tipo di contratto aveva una durata più lunga, garantiva ai coloni meno vincoli rispetto ai contratti vigenti nella curtis e spesso prevedeva delle  esenzioni fiscali.

Inoltre nuovi insediamenti nacquero anche nei luoghi di mercato.

Le città

Nei secoli dell’alto Medioevo le città si erano spopolate e impoverite. Erano sopravvissute soprattutto perché erano il centro della vita religiosa: nelle città infatti risiedeva il vescovo che da qui guidava la sua  diocesi.

Dal Mille le città, in particolare quelle dell’Italia centro-settentrionale, si ripopolarono e ricominciarono a crescere. Vicino alle mura cittadine sorsero i borghi, nuovi luoghi abitati dove si concentravano soprattutto attività artigianali e commerci. Questi borghi furono poi inglobati nelle città con la costruzione di nuove mura.

4. LA RIVOLUZIONE COMMERCIALE

trasformazioni sociali ed economiche

L’aumento della produzione agricola e della popolazione fu alla base anche della ripresa delle attività artigianali e dei commerci. Si parla in proposito di “rivoluzione commerciale”, anche perché si ebbe un profondo cambiamento della struttura stessa della società, infatti:

  • nacque un nuovo  ceto sociale, composto da artigiani e commercianti;
  • si ruppe il monopolio culturale che fino ad allora era stato dei religiosi, e da questo momento istruzione e cultura coinvolsero anche i laici.

Nuove reti di comunicazione

La ripresa dei commerci portò a un ampliamento delle vie di comunicazione (strade, canali, percorsi fluviali) per garantire una più efficace circolazione delle persone e delle merci. Come puoi vedere dalla cartina, si creò così una rete di vie di comunicazione che collegò tutta l’Europa.

Inoltre, grazie soprattutto alle città marittime, si riattivarono le rotte commerciali con l’Oriente, abbandonate da secoli.

Le fiere

Segno di questa ripresa di collegamenti e di commerci fu la nascita delle fiere, dove ogni anno, in date stabilite, i mercanti provenienti da tutta Europa si incontravano e facevano affari. Le fiere erano un’occasione non solo di scambi commerciali ma anche di contatti tra genti di nazionalità e culture differenti. Le più importanti erano le fiere che si svolgevano nella contea francese della Champagne.

La moneta e la lettera di cambio

Con i commerci riprese anche l’uso abituale della moneta, che per lungo tempo era stato abbandonato. Inoltre dopo secoli ricomparve in Europa anche la coniazione di monete auree (d’oro).

Ma accanto alla moneta nacque un nuovo, importante sistema di pagamento: la lettera di cambio.

La lettera di cambio evitava al mercante di viaggiare con il denaro contante, proteggendolo così da furti e rapine frequenti sulle strade dell’epoca. Infatti il mercante versava il denaro presso un banchiere della propria città, ricevendo una lettera di cambio, che poi poteva trasformare in denaro presentandola in una banca della città dove si recava per i suoi affari.

Commende, compagnie commerciali, “arti”

Presto la nuova vitalità degli scambi spinse i mercanti ad associarsi per dividere le spese e i rischi, oltre che i guadagni delle loro imprese commerciali.

I contratti di associazione più comuni erano la commenda, in cui un socio metteva i soldi per l’impresa, mentre l’altro socio affrontava il viaggio, e la compagnia commerciale, in cui più soci partecipavano alle spese e poi in proporzione si dividevano i guadagni o le eventuali perdite.

In seguito anche gli artigiani si riunirono in associazioni di mestiere chiamate “arti” o, nel Nord Europa, “gilde”. C’era quindi l’arte della lana, quella dei pelliciai e così via. Ognuna di queste si occupava di difendere gli interessi del proprio settore, garantendo assistenza agli associati, fissando il prezzo della merce e dei salari.

Le “arti” divennero sempre più potenti e in breve tempo assunsero un importante ruolo politico nelle città.

ESERCIZI

1. Completa il testo.


Dall’anno Mille al Trecento in Europa si ha una forte ............................................... demografica e una decisa ripresa ...............................................: aumenta la produzione agricola, riprendono i commerci anche su lunga distanza, si ripopolano e crescono le ..............................................., nascono nuovi insediamenti. La ripresa delle attività ............................................... porta a un cambiamento profondo della società, con la nascita di un nuovo ceto sociale, composto da ............................................... e ..............................................., e con l’accesso all’istruzione e alla cultura anche dei ................................................

2. Fai la scelta giusta. I cambiamenti nel basso Medioevo.


a. A partire dall’anno Mille:


• la popolazione:

  • cresce.
  • diminuisce.

• la produzione agricola:

  • aumenta.
  • diminuisce.

• le città:

  • si svuotano.
  • si ripopolano.

• i commerci:

  • scompaiono.
  • riprendono.


b. Nel basso Medioevo:

  • nell’azienda agricola (curtis) si riduce/aumenta la parte dell’azienda gestita direttamente dal proprietario.
  • i contratti d’affitto dei coloni hanno una durata più lunga/più breve e sono a canone fisso/variabile.
  • la nuova organizzazione della curtis riduce/fa aumentare il potere dei proprietari terrieri.
  • dissodamenti, disboscamenti e bonifiche fanno aumentare la produzione agricola perché aumentano le terre coltivate/la produttività dei terreni.
  • nelle nuove aree coltivate si favorisce la nascita di nuovi insediamenti offrendo ai contadini contratti d’affitto più lunghi/più brevi.
  • il nuovo ceto sociale che si afferma è composto da proprietari terrieri e religiosi/artigiani e commercianti.
  • lo sviluppo delle vie di comunicazione è essenziale per i commerci/l’agricoltura.

3. Trova la parola.


corvées • borghi • diocesi • arti • commenda • compagnia commerciale


.......................................................... Associazioni che riuniscono tutti coloro che lavorano in un certo settore.
.......................................................... Luoghi abitati che nascono fuori dalle mura della città.
.......................................................... Giornate di lavoro gratuite che i coloni dovevano svolgere nelle terre del proprietario terriero.
.......................................................... Contratto in cui una parte mette i soldi per l’impresa, mentre l’altra affronta il viaggio.
.......................................................... Territorio sul quale esercita la propria autorità il vescovo.
.......................................................... Contratto in cui più soci partecipano alle spese e poi in proporzione si dividono i guadagni o le eventuali perdite.

4. Completa gli schemi.