SEZIONE C – NUOVI MONDI, NUOVE VISIONI DEL MONDO

CAPITOLO 13 – L’EUROPA ALLA SCOPERTA DEL MONDO

1. ALLE ORIGINI DELLE ESPLORAZIONI GEOGRAFICHE

A partire dal Quattrocento iniziò un periodo di esplorazioni, grazie alle quali i paesi europei acquisirono domini coloniali fuori dall’Europa. A motivare queste esplorazioni ci furono diversi fattori:

  • motivi economici; in Europa c’era infatti la necessità di trovare nuovi sbocchi e nuove rotte commerciali, perché l’espansione dell’Impero ottomano aveva colpito duramente le potenze commerciali del Mediterraneo imponendo la mediazione dei mercanti arabi sulle merci provenienti dall’India e dalla Cina e sui commerci con i paesi a Sud del Sahara;
  • motivi politici e religiosi; per alcune monarchie nazionali, come quella portoghese e spagnola, l’espansione territoriale era infatti un riflesso della politica di affermazione che questi Stati perseguivano. Inoltre le imprese espansionistiche erano incoraggiate dalla Chiesa in vista della conversione ed  evangelizzazione di nuovi popoli.
LE SPEZIE

Le merci più preziose provenienti dall’Oriente e dall’Africa erano le spezie: prodotti di origine vegetale usati per insaporire e conservare cibi e bevande e per preparare cosmetici, profumi e prodotti medicali. Dalla Cina e dall’Asia sudorientale arrivavano la canfora, la cannella, la noce moscata e i chiodi di garofano. Dall’India giungevano il sandalo (un olio aromatico), il pepe nero e i semi di sesamo. Dall’Africa orientale e dall’Arabia arrivavano molti unguenti tra cui la mirra e l’incenso.

LE ACQUISIZIONI TECNICO-SCIENTIFICHE

A rendere possibile la definizione di nuove rotte furono anche le numerose acquisizioni tecnico-scientifiche che si ebbero a partire dal Quattrocento. Fino ad allora le imbarcazioni mediterranee dovevano navigare sotto costa e non erano in grado dunque di affrontare l’Oceano.

La creazione portoghese di un nuovo tipo di nave, la caravella, in grado di navigare in mare aperto, consentì esplorazioni di più ampia portata. Innovazioni di estrema importanza per gli esploratori dell’epoca riguardarono anche gli studi geografici e le tecniche nautiche, in particolare il perfezionamento della bussola e dell’▶ astrolabio, insieme a carte nautiche e  portolani più precisi e dettagliati.

2. IL MEDITERRANEO OTTOMANO E L’AFRICA

L’affermazione dell’impero ottomano

Negli ultimi decenni del Quattrocento, l’Impero ottomano era arrivato a controllare gran parte del Mediterraneo orientale e di conseguenza anche i traffici commerciali provenienti dall’Oriente lungo la “via della seta” (⇒ C3.6).

I mercanti musulmani inoltre erano molto attivi in Africa settentrionale (che già dal VII secolo era stata conquistata dai musulmani e dove ora erano presenti i cosiddetti  Stati barbareschi). Da qui i mercanti arabi esportavano verso l’Europa i carichi di oro, di sale e di schiavi provenienti dai Paesi dell’Africa a sud del Sahara.

3. LE ESPLORAZIONI PORTOGHESI

UNA SCELTA OBBLIGATA

Per via della conformazione fisica del suo territorio, poco esteso e prevalentemente montuoso, il Portogallo non si poté sviluppare nel settore agricolo o nella pastorizia ma trovò il suo naturale sfogo nell’Oceano Atlantico e nell’esplorazione delle coste africane. Protagonista di gran parte della politica espansionistica portoghese fu il principe Enrico, detto il Navigatore (1394-1460).

Durante tutta la prima metà del Quattrocento i portoghesi si spinsero sempre più a sud lungo la costa occidentale africana, conquistando e colonizzando gli arcipelaghi di Madeira (1418) e delle Azzorre (1427) fino ad arrivare alle isole di Capo Verde (1455) e alla Costa d’Oro, chiamata così per la grande quantità d’oro che da lì giungeva a Lisbona.

Lungo tutta la costa i portoghesi fondarono scali che erano altrettante basi per i loro commerci con l’Africa; ma un obiettivo importante restava comunque quello di trovare una rotta alternativa per raggiungere via mare l’India e le sue spezie.

In questi anni si affermò anche la pratica di fare prigionieri nelle terre di approdo e di schiavizzarli per rivenderli in patria o farli lavorare nelle piantagioni che nel tempo si costituivano nei territori colonizzati.

L’INDIA

Fin dall’VIII secolo in India si era affermata una presenza islamica, dovuta all’espansione dell’Impero Omayyade nella parte nord-occidentale del paese.

Nel XIII secolo la dinastia turca dei Ghuridi completò la conquista e l’islamizzazione, sopprimendo i centri religiosi buddisti.

Le differenze etniche e religiose furono motivo di continui scontri fino all’inizio del Cinquecento quando, con la formazione dell’Impero moghul, sembrò realizzarsi l’aspirazione a fondere le diverse anime religiose.

LE SCOPERTE DEI NAVIGATORI PORTOGHESI

Nel 1488 il navigatore portoghese Bartolomeo Diaz giunse a doppiare il capo di Buona Speranza e a superare la punta meridionale del continente africano, aprendo la via marittima per le Indie. Dieci anni dopo, nel 1498, un altro navigatore portoghese, Vasco da Gama, completò la circumnavigazione dell’Africa e, dopo un viaggio durato dieci mesi, giunse a Calicut, il più grande centro commerciale indiano per le spezie. Si ristabilì così il contatto diretto con l’India.

4. IL COLONIALISMO PORTOGHESE IN AFRICA E ASIA

ALLA CONQUISTA DI SCALI COMMERCIALI

L’impero coloniale portoghese era dunque formato da basi commerciali (dove le navi potevano rifornirsi) poste lungo il percorso che costeggiava l’Africa fino all’Oceano Indiano.

Per conquistare il mercato delle spezie e ottenerne il monopolio della vendita in Europa, i portoghesi adottarono metodi molto violenti, con scontri e vere e proprie stragi.

Ai luoghi già esplorati si aggiunse, quasi casualmente, la scoperta di una nuova terra a opera del capitano portoghese Pedro Álvares Cabral. Nel 1500 Cabral si lasciò spingere dai venti favorevoli ma le sue navi furono condotte ben oltre la rotta prevista e approdarono in un terra sconosciuta, che il capitano chiamò Brasile (dal nome di un albero dal legno rosso, che gli indigeni chiamavano brazil). A metà del Cinquecento i portoghesi raggiunsero anche la Cina, dove stabilirono una base commerciale a Macao. E nel 1543 navi portoghesi sbarcarono per la prima volta in Giappone, realizzando anche lì i loro traffici commerciali.

Ormai dalla Cina al Mar Rosso non c’era più zona che non fosse sotto la gestione e l’egemonia commerciale del Portogallo.

IL GIAPPONE

La sua struttura sociale del Giappone si basava da sempre sulla divisione in tribù. Man mano però queste tribù si erano riconosciute nell’autorità dell’imperatore, equiparato a una divinità. Un ruolo sociale di primo piano l’avevano i samurai, guerrieri che seguivano norme di vita cavalleresche, e gli shogun, i generali dell’esercito imperiale, che acquisirono un grande potere.

Alla crescita della produzione agricola e dei commerci si accompagnò il rafforzamento dei grandi proprietari terrieri, simili ai signori feudali europei, chiamati daimyo, che contribuirono a frammentare il potere in tanti potentati locali.

FORZA E STRUTTURA DELL’IMPERO COLONIALE portoghese

Il fatto di essere un popolo poco numeroso impedì ai portoghesi di attuare una politica di occupazione militare e li costrinse a stringere accordi politici e commerciali con i poteri locali, accordi ottenuti unendo abilità diplomatica e uso della violenza.

Per controllare un simile impero, piuttosto smembrato e che non assunse mai il carattere di dominio territoriale, i re portoghesi si impegnarono a dare una struttura unitaria e centralizzata ai propri domini, con la costituzione di un vicereame asiatico con capitale a Goa.

Parallelamente, nel 1500, fu fondata un’apposita istituzione per la gestione commerciale: la “Casa dell’India”. Alla Casa, posta sotto il controllo diretto della corona, fu affidato il compito di coordinare le importazioni e le esportazioni dei prodotti, di gestire le flotte, di organizzare le spedizioni navali, di allestire un sistema di basi commerciali e punti di raccolta di merci e schiavi controllati militarmente.

LA CINA DEI MING

Quando i portoghesi arrivarono in Cina, il paese si era liberato dalla dominazione mongola con la dinastia Ming, giunta al potere nel 1368. Dall’inizio del Quattrocento migliorarono le condizioni economiche del paese e si ebbe una importante crescita della popolazione. In Cina non si sviluppò un attivo ceto mercantile, come stava avvenendo in Europa, perché il commercio non era considerato tra le attività principali dell’Impero cinese. Sotto la dinastia Ming si rafforzò invece il ruolo dei “mandarini”, importanti funzionari dello Stato dotati di un forte prestigio sociale e di un notevole potere politico.

5. COLOMBO E LA SCOPERTA SPAGNOLA

CRISTOFORO COLOMBO

Rispetto al Portogallo, la Spagna partì con un certo ritardo nell’esplorazione e nella conquista di nuove terre.

Protagonista delle esplorazioni spagnole fu il genovese Cristoforo Colombo convinto di poter arrivare in India navigando verso ovest. Questa sua convinzione derivava dall’idea, allora comunemente condivisa, che la Terra fosse sferica e che appena 4 000 chilometri di mare separassero l’Europa dall’Asia. Colombo, dopo aver presentato senza successo il suo progetto al re portoghese, si rivolse ai sovrani di Spagna che, dopo qualche esitazione, decisero di finanziare il viaggio.

Colombo partì il 3 agosto 1492 da Palos con un equipaggio di poco meno di 100 uomini, due caravelle, la Niña e la Pinta, e una nave di maggiore stazza, la Santa Maria. La terra fu avvistata il 12 ottobre: era l’isola di San Salvador. Convinto di essere sbarcato in Asia, il 4 marzo 1493 Colombo fece ritorno in Spagna per annunciare ai sovrani la sua straordinaria scoperta di una nuova via per le Indie.

Dopo il primo viaggio, i sovrani spagnoli finanziarono altre spedizioni. Il fatto che questi viaggi non portassero i vantaggi economici previsti e un’accusa di corruzione fecero cadere in disgrazia Colombo, che nel 1506 morì solo e dimenticato.

LA SPARTIZIONE DEL MONDO

Dopo il rientro dal primo viaggio di Colombo, i monarchi di Spagna chiesero e ottennero dal papa spagnolo Alessandro VI uno speciale diritto sulle terre che Colombo aveva raggiunto, escludendo così ogni pretesa da parte del Portogallo.

Le proteste della monarchia portoghese portarono alla firma del trattato di Tordesillas (1494) in cui veniva individuata una linea che divideva le rispettive aree di controllo: tutto ciò che si trovava a ovest della linea spettava alla Spagna, mentre tutto quello che si trovava a est spettava al Portogallo. In base a questo trattato dunque alla Spagna veniva assegnato quello che poi si sarebbe capito essere il continente americano (la rotta atlantica), mentre al Portogallo erano riconosciuti tutti i punti commerciali conquistati fra Africa e Asia (la rotta africana e indiana).

In cambio di questo riconoscimento di sovranità (di fatto un diritto a colonizzare) il papa chiedeva ai due regni di diffondere il cristianesimo e convertire le popolazioni sottomesse.

6. LE ALTRE ESPLORAZIONI E LA CIRCUMNAVIGAZIONE DEL GLOBO

L’INTUIZIONE DI AMERIGO VESPUCCI

Le esplorazioni atlantiche continuarono anche dopo Colombo. Il fiorentino Amerigo Vespucci, prima al servizio della Spagna e poi del Portogallo, fu il primo che – percorrendo le coste sudamericane tra il 1499 e il 1502 – intuì che si trattava di un nuovo continente, che venne chiamato America in suo onore.

INGLESI E FRANCESI ALLA RICERCA DI TERRE DA SCOPRIRE

Nel frattempo anche le altre potenze europee iniziarono le loro esplorazioni. Per primi provarono gli inglesi che, nel 1497, con Giovanni Caboto, giunsero sull’isola di Terranova e ai ghiacciai del Labrador, nel Nord America.

Nel 1524 anche i francesi, con Giovanni da Verrazzano, intrapresero l’esplorazione dell’America settentrionale alla ricerca del “passaggio a Nord-Ovest”, ovvero la via per raggiungere l’Asia oltrepassando il continente americano.

LA CIRCUMNAVIGAZIONE DELLA TERRA

Anche gli spagnoli proseguirono nelle esplorazioni per raggiungere le Indie da occidente. Ferdinando Magellano, navigatore portoghese ma al servizio della corona di Spagna, partì nel 1519, costeggiò la costa atlantica dell’America meridionale e passò per lo stretto di Patagonia. Da qui si spinse nell’Oceano Pacifico navigando per mesi, fino ad approdare (1521) alle isole Filippine, chiamate così in onore del re di Spagna Filippo II, di cui prese possesso in nome del trattato di Tordesillas. Magellano aveva realizzato per la prima volta la circumnavigazione del mondo, un’impresa che avrebbe modificato per sempre il modo di percepire il pianeta.

Anno Terre scoperte o raggiunte Esploratore Stato
1488 Capo di Buona Speranza Bartolomeo Diaz Portogallo
1492
1493
1498
1502
Bahamas (America centrale)
Antille
Delta dell’Orinoco
Honduras, Nicaragua, Panama
Cristoforo Colombo Spagna
1497 Isola di Terranova (America settentrionale) Giovanni Caboto Inghilterra
1498 Circumnavigazione dell’Africa; India Vasco da Gama Portogallo
1499-1502 Esplorazione dell’America meridionale Amerigo Vespucci Spagna, Portogallo
1500 Brasile Pedro Álvares Cabral Portogallo
1519-22 Circumnavigazione del globo Ferdinando Magellano Spagna
1524 America settentrionale Giovanni da Verrazzano Francia

ESERCIZI

1. Completa il testo.


Alla fine del ..............................................., l’Impero ............................................... controlla gran parte del Mediterraneo ............................................... e di conseguenza anche i traffici commerciali con l’................................................ Questo spinge alcuni stati europei a intraprendere ............................................... al fine di trovare una via alternativa per ................................................ Il ..............................................., già nella prima metà del Quattrocento, ha cominciato l’esplorazione della costa ............................................... africana e alla fine del secolo riesce a circumnavigare ............................................... e a trovare una via diretta per raggiungere l’India. Il Regno di ............................................... invece finanzia l’impresa di ..............................................., convinto che ............................................... si possano raggiungere anche navigando verso ................................................

2. Fai la scelta giusta.


a. Il trattato di Tordesillas spartisce il dominio del mondo tra Spagna e Portogallo/Inghilterra e Francia.

b. Nonostante il/Grazie al trattato di Tordesillas, anche Francia e Inghilterra avviano le loro esplorazioni, che si indirizzano verso il Nord/Sud America.

c. L’impero coloniale portoghese/spagnolo è costituito da basi commerciali/ampi domini territoriali.