CONOSCERE Gli insediamenti Nella sua lunga storia il genere umano ha trovato di volta in volta modi molto diversi di abitare un luogo, a seconda delle caratteristiche del territorio e del clima, dei materiali disponibili, degli strumenti e delle tecniche di costruzione elaborati nelle diverse culture ed epoche, e soprattutto delle attività che svolgeva. I geografi chiamano insediamento ciascuna di queste modalità. Dalla relazione tra i fattori che abbiamo elencato sono scaturite le più varie forme di . Una prima distinzione è tra insediamenti , tipici delle popolazioni nomadi, e insediamenti , che occupano un posto in modo stabile. Poi si può distinguere tra insediamenti , se le abitazioni sorgono isolate e dislocate su un territorio vasto, e insediamenti accentrati, quando diverse abitazioni sorgono nello stesso punto, una a ridosso dell’altra. Non è difficile immaginare quanti tipi diversi di insediamenti possono esistere a seconda del numero di persone che li abitano e delle dimensioni che assumono: si va dal villaggio in cui vivono poche decine di abitanti fino alla metropoli abitata da milioni di persone. insediamento temporanei permanenti sparsi accentrati L’attività che una popolazione svolge su un territorio influenza anche i tipi di insediamento. L’agricoltura, per esempio, richiede la presenza costante dell’uomo, e quindi favorisce un insediamento di tipo permanente ma distribuito su vaste aree, per avere a disposizione terre coltivabili: si parla in questo caso di (nella foto, una fattoria in Alto Adige). insediamento rurale Lo sviluppo di mercati e commerci si lega alla presenza di un insediamento accentrato, dove più persone possono coordinare le proprie attività e offrire servizi diversi: è il caso dell’ . A seconda delle dimensioni e dei servizi che offre, un insediamento urbano può essere un paese (nella foto, il piccolo centro di Olvera in Spagna) oppure una città. insediamento urbano Una tenda dei popoli nomadi della Mongolia. DALLE CITTÀ ALLE MEGALOPOLI Che cos’è una città? L’immagine che tutti abbiamo in mente è quella di un centro abitato piuttosto esteso e con un elevato numero di abitanti, ma questo non basta a definire una città vera e propria. Ci sono infatti centri abitati di dimensioni modeste che vengono considerati città a tutti gli effetti (come Isernia, nel Molise, che conta poco più di 20.000 abitanti), mentre ce ne sono altri, con una popolazione più numerosa, che non possono essere considerati città a tutti gli effetti perché sono quasi completamente dipendenti dalla metropoli vicina. I geografi sono concordi nel definire solo quei centri che svolgono in misura articolata e consistente alcune fondamentali come la produzione di beni, lo scambio commerciale, l’organizzazione politica, amministrativa, giudiziaria, e che offrono sociali, economici e culturali di un certo livello. Infatti mentre i servizi più comuni (negozi, scuole elementari e medie) sono diffusi anche nei paesi, i servizi più specializzati come ospedali, università, musei, teatri e grandi centri commerciali si trovano tutti insieme solo nelle città o intorno a esse, e vengono utilizzati anche dagli abitanti dei centri minori vicini. Quando la città di riferimento ha un numero di abitanti molto elevato e assume un’importanza particolare per un ampio territorio circostante viene chiamata , e l’intera zona che ne dipende è detta . città funzioni servizi metropoli area metropolitana Se una zona è densamente abitata, può anche succedere che più città vicine crescano fino al punto di risultare strettamente collegate tra loro, senza che si riesca quasi più a capire dove finisce una e dove inizia l’altra: si parla allora di , cioè di un sistema urbano composto da più città di importanza più o meno equivalente. Un caso simile è quello della , che costituisce un altro esempio di sistema urbano composto da centri abitati un tempo distinti: in questo caso però è possibile individuare una città (o metropoli) principale che ha inglobato le altre, più piccole e meno importanti, le quali sono divenute suoi “satelliti”. conurbazione megalopoli La megalopoli londinese ripresa dal satellite. L’area metropolitana di Parigi, ripresa dal satellite. Quali sono le funzioni della città? Come abbiamo visto, un centro abitato è tanto più importante, e quindi può essere definito città, quante più sono le funzioni che svolge. Vediamo le principali. : la città garantisce ai suoi abitanti gli spazi in cui abitare. – Funzione residenziale ( 1 ) : è svolta dalla capitale di uno Stato, dai capoluoghi di Regione o di Provincia e dai Comuni. In queste città si trovano gli uffici che provvedono alle necessità dei cittadini (sanità, istruzione, lavoro), i tribunali che amministrano la giustizia, i commissariati di polizia e le stazioni dei carabinieri che tutelano la sicurezza e l’ordine pubblico. – Funzione politica e amministrativa ( 2 ) : è assicurata dalla presenza di attività che offrono opportunità di lavoro e disponibilità di beni e servizi a molte persone, come banche, uffici, negozi e centri commerciali, complessi industriali (che oggi sorgono perlopiù fuori dall’area abitata, in zone appositamente costruite). Questa funzione è resa possibile anche dalla presenza di una rete di vie di comunicazione che fa capo alla città e che permette il rapido spostamento di merci e persone. – Funzione economica e commerciale ( 3 ) : è assicurata dalla presenza di università e scuole specializzate e dal patrimonio storico-artistico, dai musei, dalle biblioteche, dai teatri e, in genere, da tutte le attività culturali. – Funzione educativo-culturale ( 4 ) RICONOSCI Associa ogni fotografia a una delle funzioni svolte dalla città, scrivendo nel quadratino il numero corrispondente (in nel testo). rosso Come sono organizzati gli spazi nelle città? Hai mai fatto il giro della tua città o di quella più vicina al luogo in cui abiti? È un’occasione utile per capire come è organizzato uno spazio urbano. Molte città italiane ed europee hanno origini antiche e si sono sviluppate attorno al loro nucleo originario, che è per questo denominato . Di solito nel centro storico si trovano una o più piazze importanti, la cattedrale o la chiesa principale, edifici antichi e prestigiosi, i palazzi del potere politico, negozi eleganti, luoghi di ritrovo, banche... Le vie sono spesso strette e tortuose e le case sono riunite in isolati compatti. centro storico Man mano che ci si allontana dal centro, la città cambia aspetto: ci si inoltra nella , dove le strade e le piazze si fanno più ampie, le case appaiono più distanziate fra loro e sono di grandi dimensioni, ci sono negozi, scuole, chiese e ospedali. zona residenziale Procedendo ancora di più verso l’esterno si incontra la , la zona della città che è in continua espansione: è qui che vengono costruiti nuovi quartieri residenziali, centri commerciali, grandi edifici per uffici e insediamenti industriali. periferia Ogni città ha anche una sua , che comprende varie reti: quella fognaria, quella di distribuzione del gas e dell’energia elettrica, quella dell’acquedotto e quella dei cavi telefonici e delle telecomunicazioni (come la fibra ottica per la connessione veloce a Internet). In molte grandi città, sottoterra viaggiano i treni delle linee metropolitane. estensione sotterranea La pianta delle città La pianta di una città, cioè il modo in cui si dispongono e si incrociano le sue vie, può rivelare molto dell’ e della storia della città stessa. I centri abitati non sono mai sorti a caso, ma in un sito capace di garantire agli abitanti le migliori condizioni di vita e adatto alle attività che intendevano svolgervi. Molte città antiche sono sorte in luoghi importanti dal punto di vista ambientale, strategico o commerciale, per esempio su versanti montani esposti al sole o sulla cima di colli o promontori da cui potevano dominare il territorio sottostante, sottraendosi al contempo all’ambiente umido e malsano della pianura e alle inondazioni dei fiumi nel fondovalle; oppure al centro di aree agricole fertili, lungo un corso d’acqua, in prossimità di porti marittimi o fluviali, all’incrocio di importanti vie di comunicazione. Numerose città di oggi, infine, sorgono sul sito di antichi accampamenti militari o di antichi mercati. origine Il centro storico di Siena. Una fermata della metropolitana di Parigi. Le città nate sul sito di antichi mercati hanno, generalmente, una forma a , che ricalca l’andamento convergente delle vecchie vie commerciali verso il luogo del mercato. Questa forma è tipica anche delle città fortificate di epoca medievale o rinascimentale (è il caso di Palmanova, in Friuli Venezia Giulia, nella foto): consentiva infatti di limitare l’accesso a poche porte, facilmente controllabili. raggiera Le città nate da antichi accampamenti militari hanno una forma a : le strade sono parallele fra loro e si incrociano perpendicolarmente (nella foto, il centro di Verona, città dell’Italia Nord-Orientale, con la tipica struttura dell’accampamento). Tale forma, proprio perché ordinata e quindi particolarmente adatta all’organizzazione dei trasporti e della viabilità, è tipica anche di molte città moderne che non hanno questa origine. scacchiera I centri costieri, come Viareggio (nella foto), in Toscana, hanno spesso una pianta , cioè si sviluppano paralleli alla costa. lineare I problemi delle città Le città, come abbiamo visto, offrono opportunità di lavoro, di studio e di svago a molte persone, ma soffrono anche di numerosi problemi legati proprio all’alta concentrazione di popolazione e di attività. Non è facile trovare soluzioni efficaci per organizzare i movimenti di così tante persone, per trasportare la grande quantità di merci di ogni genere che entra ed esce dalla città, per smaltire le tonnellate di rifiuti prodotti, per coordinare e trovare spazi adeguati alle diverse attività e funzioni. Il , cioè lo spostamento quotidiano di chi lavora o studia in città abitando però in periferia o nel territorio circostante, può causare per esempio un aumento del traffico che blocca le vie di comunicazione e produce inquinamento atmosferico e acustico. Per ovviare a questa situazione occorre una buona organizzazione della rete dei trasporti pubblici. pendolarismo L’ è dovuto in parte anche all’alta densità abitativa, cioè all’alto numero di abitanti per chilometro quadrato, che comporta il consumo di enormi quantità di energia e di risorse naturali, per esempio per riscaldare le case. inquinamento Nelle città di grandi dimensioni è inoltre difficile garantire a tutti i residenti i servizi e gli spazi adeguati: spesso, per esempio, nelle zone periferiche nascono grandi , dove negozi, ambulatori, biblioteche e locali scarseggiano o mancano del tutto; oppure, in molte grandi città, la costruzione incontrollata di palazzi, uffici, aree commerciali e industriali ha tolto lo spazio a parchi e aree verdi, indispensabili per la salute, lo svago e le attività all’aria aperta. quartieri dormitorio Per tentare di dare una risposta a questi problemi assicurando una crescita più equilibrata dei centri abitati, la legge italiana (e quella di molti altri Paesi) impone alle amministrazioni di compilare un . Si tratta di un documento in cui si fissano le norme del programma di sviluppo di una città o di un paese in tutti i suoi aspetti, prevedendo la presenza e la diffusione dei servizi necessari, destinando determinate aree alle diverse attività e assicurando la disponibilità di spazi in grado di rispondere alle varie esigenze degli abitanti. piano urbanistico CONFRONTA Confronta questi due scorci urbani. Quali differenze noti? Una via di Bosa, in Sardegna. Un quartiere dormitorio nella periferia di Palermo, in Sicilia. e imparo Studio Quali tipologie di insediamenti umani possiamo distinguere? Che cos’è una metropoli? Che differenza c’è tra una megalopoli e una conurbazione? Quali sono le funzioni che caratterizzano la città? Perché alcune città hanno una pianta a scacchiera e altre a raggiera? Quali tipi di città hanno spesso una pianta lineare? Quali problemi devono affrontare i grandi centri urbani? 1 2 3 4 5 6 7 Parole Geo Città • Metropoli • Conurbazione • Megalopoli • Pendolarismo • Piano urbanistico