GEO da VEDERE punto ambiente Le Dolomiti Le Dolomiti sono tra le montagne più famose del mondo. Uniche e inconfondibili, hanno una forma tutta verticale, che le fa assomigliare a torri e castelli che sfidano il cielo, e un colore che, di stagione in stagione, di ora in ora del giorno, cambia col cambiare della luce. Il segreto della loro bellezza sta nella composizione chimica della dolomia, una roccia di calcio e magnesio, formatasi centinaia di milioni di anni fa dall accumulo di conchiglie, coralli e alghe calcaree sui bassi fondali di mari caldi. Il movimento tettonico delle placche continentali tra Africa ed Europa, che ha dato origine alla formazione della catena delle Alpi, ha portato in superficie queste rocce, innalzandole fin oltre i 3000 metri di quota. Le Dolomiti possono dunque essere considerate delle scogliere-relitto di un antichissimo mare. La dolomia è una roccia tenera, che viene erosa da agenti esterni. I ghiacciai, le piogge, il vento, il passaggio dal gelo al caldo hanno scolpito profili bizzarri: ora netti e squadrati, come grattacieli; ora sottili e aguzzi come le guglie di una cattedrale. Proprio per la natura geologica delle loro rocce, le Dolomiti sono soggette a mutamenti più rapidi rispetto a quelli che nel corso di millenni modellano in modo impercettibile le altre montagne alpine. Negli ultimi anni la stampa ha dato un certo risalto a notizie che raccontavano di crolli e di frane, fortunatamente avvenute tutte in alta quota, e senza alcun danno a persone. Gli esperti dicono che potrebbero essere causati dalle forti escursioni termiche che da qualche anno si verificano anche in estate, con violenti temporali che fanno cadere neve e ghiaccio in quota, ma Santa Maddalena in Val di Funes L aguzzo profilo delle Odle sovrasta la fine della Val di Funes. Intorno alle Dolomiti si parla il ladino: non è un dialetto, ma una vera e propria lingua che viene insegnata nelle scuole e usata nella vita di tutti i giorni. sottolineano anche che si tratta di situazioni relativamente normali: le distese di ghiaia e sassi che si trovano alla base dei pinnacoli di roccia non sono altro che il risultato di antichi crolli, o di una disgregazione geologica che dura nel tempo. Un paesaggio fragile 38 Enrosadira sul Monte Pelmo Il tipico arrossamento delle cime dolomitiche all alba e al tramonto in lingua ladina viene chiamato enrosadira. Il paesaggio dolomitico è particolarmente fragile, da preservare con attenzione: la bellezza di queste valli è diventata negli ultimi decenni una straordinaria risorsa turistica. Un estesa ed efficiente rete di impianti sciistici, in inverno, e una grande rete di sentieri, in estate, portano in alta quota centinaia di migliaia gli appassionati che entrano così a diretto contatto con questo mondo di roccia, e con le rarità della sua flora e della sua fauna. Per poter tutelare questo spettacolare patrimonio paesaggistico, e nel contempo renderlo fruibile a chi vuole godere delle sue bellezze, nell area dolomitica, divisa tra Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia, sono stati istituiti ben otto parchi naturali. Nel 2009 l UNESCO ha riconosciuto la straordinarietà di quest area, dichiarando le Dolomiti Patrimonio Mondiale dell Umanità.