LEGGERE L'OPERA ZOOM L’arte a Ravenna Hai appena visto nelle due pagine precedenti alcuni dei mosaici più ammirati dell’epoca bizantina a Ravenna, che raffigurano l’imperatore Giustiniano (527-565), colui che aveva fatto ricostruire la grandiosa basilica di Santa Sofia a Costantinopoli, e sua moglie Teodora. La coppia fu straordinariamente abile nella politica, e amante dello sfarzo, dell’architettura e dell’arte. Non furono Giustiniano e Teodora, tuttavia, a rendere splendida Ravenna, dal momento che la loro corte era a Costantinopoli e che Ravenna già vantava edifici illustri. La città aveva assunto importanza, infatti, attorno al 402, quando all’imperatore d’Occidente Teodosio era succeduto Onorio, che aveva trasferito la capitale a Ravenna, fino ad allora non particolarmente rinomata per i suoi monumenti. Battistero degli ortodossi, prima metà del V secolo, esterno. Ravenna. Fra i più antichi monumenti del dominio bizantino a Ravenna, spicca il Battistero degli ortodossi, che pare sia stato iniziato attorno all’anno 400. Venne chiamato così in contrapposizione al Battistero degli Ariani, allora considerati una setta eretica. L’edificio, ottagonale, è rivestito all’esterno di semplici mattoni (le decorazioni ad archetti pensili furono aggiunte nel Medioevo). All’interno però, come spesso succede nell’arte ravennate di questo periodo, il rivestimento della cupola risplende di mosaici. , , 450 ca., mosaico. Ravenna, Battistero degli ortodossi, cupola. Battesimo di Cristo apostoli ed etimasìa La cupola è stata aggiunta un secolo dopo l’erezione dell’edificio, ai tempi del vescovo Neone (il Battistero è noto anche come “neoniano”). I mosaici raffigurano al centro il , intorno la teoria dei dodici apostoli, e nella fascia più esterna la cosiddetta etimasìa. Questo motivo iconografico, di origine orientale, rappresenta una serie di troni vuoti e di altari su cui poggia il Libro delle Sacre Scritture. Il mosaico simboleggia così, oltre al Battesimo, al cui sacramento è dedicato l’edificio, anche la presenza invisibile di Dio, in attesa che l'umanità si trovi al cospetto del Giudizio Universale. Nella scena del Battesimo il fiume Giordano è raffigurato come una divinità antica – un vecchio che si bagna nelle acque – e paiono filosofi classici anche gli apostoli, resi con splendidi effetti pittorici, e non schematici come le consuete figure dell’arte bizantina. Battesimo di Cristo Mausoleo di Galla Placidia, 425-430 ca., esterno. Ravenna. Al 430 circa, ai tempi di Galla Placidia, figlia di Teodosio, che resse l’impero per il figlio Valentiniano III, risalgono diverse chiese di Ravenna. La più famosa è il Mausoleo a lei intitolato, che però non ospita le spoglie dell’imperatrice, sepolta a Roma. Si chiama “mausoleo” perché doveva avere una funzione funeraria. L’edificio è a croce, con un braccio più lungo; la cupola è mascherata all’esterno da una torretta a base quadrata. , 430 ca., mosaico. Ravenna, Mausoleo di Galla Placidia. Il Buon Pastore Il mosaico raffigura il Buon Pastore, un tema tipico dell’iconografia paleocristiana, a cui rimanda anche lo stile. Vedi infatti Gesù raffigurato in modo ancora molto realistico, così come le pecore e il paesaggio arricchito, sullo sfondo, da un cielo azzurro, non astrattamente dorato. I motivi decorativi della volta, invece, sono tipici dell’arte bizantina, sempre molto astratta.