Il monastero Nei monasteri medievali, piccole città in miniatura, si prega, si lavora e si copiano libri antichi sorgono in Europa centinaia di . Questi vasti complessi religiosi sono guidati da un abate, e per questo sono noti come . Si tratta di organismi autonomi dal punto di vista economico, simili a città in miniatura: hanno una chiesa abbaziale, chiostri, oratori, una sala per le riunioni (sala del capitolo) e tutti i servizi possibili, comprese stalle, infermerie, cantine, alloggi per pellegrini. Non a caso i più grandiosi monasteri sono sorti nel Medioevo presso i principali snodi delle vie di pellegrinaggio. L’importanza di questi centri è stata enorme, perché considerati allo stesso tempo luoghi di spiritualità e centri di cultura: negli dei monasteri i monaci “amanuensi” (cioè che scrivono a mano) hanno copiato e illustrato i testi degli scrittori greci e latini, ed è proprio grazie al loro lavoro che la cultura antica è giunta fino a noi. La struttura funzionale dei monasteri medievali è rimasta pressoché invariata per secoli. Tra l’XI e il XII secolo monasteri abbazie scriptoria Disegno ricostruttivo dell’Abbazia di Cluny. Latrine 1. Dormitorio dei conversi 2. Infermerie 3. Chiesa oratorio 4. Chiesa abbaziale 5. Alloggi per pellegrini 6. Chiostro 7. Sala del capitolo 8. Refettorio 9. Celle dei monaci 10. 11. Scriptorium (ambiente riscaldato) 12. Calefactorium Il più potente monastero romanico era l’Abbazia benedettina di in Borgogna, che controllava il flusso dei pellegrini di tutta Europa e dettava le regole di accoglienza del grande movimento di persone negli ospizi dei monasteri. Oggi Cluny è in rovina, ma gli archeologi hanno ricostruito l’aspetto che doveva avere nel periodo del suo massimo splendore. Cluny Una grande innovazione: il chiostro Ancora oggi, quando entri nell’antico chiostro di un monastero o di un’abbazia, avverti subito un senso di pace e serenità. Il chiostro (dalla parola latina , che significa “serrato, chiuso”) è l’ambiente destinato alla preghiera e alla contemplazione all’interno dei monasteri, ed è la grande innovazione dell’arte romanica. La sua forma si ispira a quella del cortile dell’ , dove le stanze erano isolate rispetto all’esterno ma collegate fra loro tramite il peristilio (vedi a pagina 86). Anche il chiostro medievale permette di accedere a tutti i locali, compresa la chiesa, senza che il raccoglimento del monaco venga disturbato dall’esterno. Al centro del chiostro si trova uno spazio quadrato o rettangolare a cielo aperto, con un giardino e un pozzo centrale (o cisterna) per l’acqua piovana, proprio come nelle case romane. Ciascun lato è costituito da un corridoio coperto, affacciato sulla parte centrale grazie a un porticato ad arcate, con colonne la cui base si appoggia a una balaustra o muretto. A questo ambiente suggestivo, addossato al fianco meridionale della chiesa, è annesso anche un ambiente riscaldato, il calefactorium, vicino al quale si trova lo . clàustrum antica casa romana scriptorium Chiostro di Saint-Trophime, XIII secolo. Arles (Francia). Al centro, la chiesa La forma del monastero medievale non è solo legata a esigenze funzionali, ma si ispira anche a una simbologia religiosa. La chiesa è il cuore della cittadella ed è “orientata”, cioè ha l’abside rivolta a oriente: all’alba la luce entra dalle finestrelle per ricordare ai monaci che la luce di Cristo è la vera luce del mondo. La pianta a croce latina ricorda il corpo di Gesù sulla croce, e quando i monaci si siedono nel coro a cantare le lodi si trovano in corrispondenza ideale con la cassa toracica di Cristo, in modo da comunicarne il respiro e la voce. Veduta delle absidi della chiesa abbaziale di Cluny (Borgogna), prima della distruzione del 1823, in un’antica incisione.