Una fantasia senza uguali Tra girali di pietra e mosaici raffinatissimi fanno capolino mostri e animali fantastici presenta una varietà di forme e tecniche quasi infinita. Utilizzando legno, marmo, pietra, talvolta anche stucco e alabastro e perfino scolpendo nella roccia, centinaia di maestri ( , come venivano chiamati all’epoca), in gran parte rimasti nell’anonimato, hanno impiegato la loro fantasia e abilità in modi diversissimi. Una caratteristica costante resta lo stretto : bassorilievi rivestono infatti le facciate e i timpani dei portali, decorano pilastri e capitelli. La loro funzione è sempre : illustrare e raccontare con immediatezza le storie della Bibbia e dei santi alla gente del popolo, che difficilmente all’epoca sapeva leggere e scrivere. Ecco dunque immagini di pietra, più dirette e comprensibili delle parole stesse, tanto che comunicano forti sensazioni anche ai nostri giorni, sebbene oggi non si sia sempre in grado di comprendere tutti i simboli dell’arte medievale. Grande importanza ornamentale assumono anche le decorazioni vegetali, spesso a spirale o a intrecci circolari (i ), popolate di figurine e animali. Più rare, almeno per quanto è giunto fino a noi, sono le statue a tutto tondo, mentre abbondano croci, leggii e altri arredi sacri intagliati nell’avorio, nella pietra e nel marmo. La scultura romanica artifices legame fra scultura e architettura didattica girali , particolare della decorazione del portale, XII secolo. Trani, Duomo. Figura umana entro girali Un’Eva contorta Nell’immaginario romanico la figura non riproduce la realtà dei movimenti e talvolta neppure una posizione verosimile nello spazio: un esempio straordinario ci viene offerto dalla celebre Eva scolpita da , uno dei rari scultori dell’epoca, assieme a Wiligelmo, di cui ci sia rimasto il nome. Caratteristica della scultura romanica è inoltre la quasi totale assenza di riferimenti agli ideali di armonia e proporzioni della scultura classica. La figura umana può essere del tutto deformata, contorta in , come nel particolare in alto: quel che conta è l’immediatezza dell’immagine e del suo messaggio. Gislebertus pose inverosimili Gislebertus, , 1130 ca. Autun (Francia), Cattedrale di Saint-Lazare. Eva Eva è distesa mentre coglie il frutto proibito, e sembra quasi strisciare tra le foglie: una pianta copre le parti intime del corpo. I lunghi capelli scendono sulle spalle e lasciano scoperto il seno. Immagini spaventose La vita nel Medioevo è segnata da mille paure legate alle difficoltà di un’esistenza precaria. La speranza è riposta nel Paradiso, quindi assume molta importanza comportarsi correttamente per evitare le punizioni del giudizio divino. Ecco quindi che, oltre a raccontare le storie della Bibbia, i bassorilievi romanici insistono sui , immaginando diavolacci e mostri che divorano i peccatori, questi ultimi spesso ritratti come figure inermi e senza articolazioni. pericoli del peccato , XII secolo, capitello in pietra policroma. Chauvigny (Francia). Uomo divorato dai mostri Mosaici e intarsi di marmo Guarda in quali modi diversi, più o meno negli stessi anni, sono stati ideati due disegni marmorei: il mosaico del serpente è ottenuto fissando sul pavimento della chiesa tante di forma triangolare, che accostate l’una all’altra rendono perfettamente l’idea delle squame del rettile. Le che rivestono la facciata di San Miniato al Monte, che pure giocano su contrasti cromatici, sono ottenute incidendo la parete con disegni geometrici e inserendo negli incavi ottenuti gli elementi marmorei sagomati di diversi colori. tessere colorate tarsie , particolare del pavimento a mosaico, fine dell’XI secolo. San Demetrio Corone (Cosenza), Chiesa di Sant’Adriano. Serpente , particolare della decorazione della facciata, fine dell’XI secolo. Firenze, Chiesa di San Miniato al Monte. Tarsia marmorea