Le cattedrali di luce Cattedrali altissime e inondate di luce: dalla Francia, il nuovo linguaggio del Gotico si diffonde in tutta Europa il re di Francia Luigi VII consacra il coro della alle porte di Parigi, dove si trovano le tombe dei re: questa data segna la nascita dell’architettura gotica. A Saint-Denis, infatti, l’abate Suger, per anni alla guida del cantiere, inaugura un nuovo stile, adottando alcune soluzioni che verranno prese a modello dalle grandiose cattedrali erette poi in tutta Europa. Per coprire il coro, di un’ampiezza senza precedenti, evitando l’impiego di costose travi di legno, l’abate ricorre alle , formate dall’incrocio di due (o a sesto acuto), cioè che terminano a punta (vedi immagine nella pagina a fianco). Crea inoltre un ambiente eccezionalmente luminoso, grazie a numerose finestre con , che forniscono “un’ininterrotta corona di luce”, come scriveva Suger stesso. Queste scelte definiscono le caratteristiche fondamentali delle chiese gotiche, che vedi illustrate nel disegno qui sotto: in primo luogo, lo , accentuato dalla forma stretta e allungata di archi e volte a ogiva, che simboleggia l’elevarsi del fedele verso Dio; e, in secondo luogo, la presenza della , che deve incoraggiare la devozione dei fedeli, ammirati da tanto splendore, e che assume un valore simbolico perché diventa il mezzo visibile per raggiungere l’invisibile, cioè Dio. Nel 1144 Chiesa abbaziale di Saint-Denis volte a crociera ogivale archi a ogiva vetrate slancio verticale luce Duccio di Buoninsegna, , 1286. Siena, Museo dell’Opera del Duomo. Vetrata per il Duomo di Siena Le accentuano lo slancio verticale. 1. volte a crociera ogivali La volta scarica il peso su , formati da fasci di esili colonne. 2. pilastri polìstili conferiscono verticalità all’edificio. 3. Guglie e pinnacoli Con i loro spettacolari effetti di luce le assumono un ruolo fondamentale. 4. vetrate e il rosone Le possono essere fino a cinque: quelle laterali proseguono verso il coro e il deambulatorio. 5. navate Ardite soluzioni tecniche In Francia le cattedrali gotiche raggiungono nella navata centrale altezze vertiginose che toccano anche i 40 metri. Un simile sviluppo verticale è reso possibile grazie ad alcune soluzioni tecniche, già visibili a Saint-Denis, che permettono di costruire volte sempre più alte scaricandone il peso non più sui muri, ma sui pilastri interni (grazie agli archi ogivali) oppure su sostegni esterni (grazie agli e ai ). archi rampanti contrafforti Esterno del coro con archi rampanti e contrafforti, 1260 ca. Chartres, Cattedrale di Notre-Dame. All’esterno, le spinte laterali delle volte a crociera sono assorbite da possenti , che trasmettono il peso ai . archi rampanti contrafforti Veduta del deambulatorio e del coro coperto da volte a ogiva, 1144 ca. Saint-Denis (Parigi), Chiesa abbaziale. L’ossatura delle volte a crociera ogivale è sottolineata da nervature chiamate . costoloni La facciata La facciata delle chiese gotiche francesi mostra al pianoterra , cioè che si restringono verso l’interno, con timpani e archivolti (le fasce che ornano l’arco) fitti di rilievi e sculture. I portali sono inoltre fiancheggati da , che col tempo diventeranno vere e proprie sculture a tutto tondo. Sotto il grande rosone c’è una galleria traforata con sculture a tutto tondo entro arcate. Due torri squadrate completano l’edificio. tre portali strombati statue-colonna Facciata, XIII secolo, con rifacimenti successivi. Parigi, Cattedrale di Notre-Dame. Variopinti caleidoscopi Nella cattedrale gotica le pareti, non avendo più la funzione di sostegno – svolta ora da pilastri, archi e contrafforti – possono “svuotarsi” ed essere sostituite da enormi , formate da lastre di vetro colorato unite tra loro da listelli di piombo. La presenza di queste grandi finestre svolge due funzioni: una , in quanto permette alla luce, segno divino, di entrare nella chiesa, creando effetti spettacolari e donando leggerezza all’edificio; l’altra , poiché le immagini raccontano le storie della Bibbia, della Vergine e dei santi venerati nella chiesa. Una vetrata “particolare” è quella incastonata nel rosone, il grande spazio circolare che si apre sulla facciata principale e spesso anche su quelle dei transetti. vetrate simbolica didattica , particolare di una vetrata, inizi del XIII secolo. Chartres, Cattedrale di Notre-Dame. Storie di san Lubino Nelle vetrate le forme delle figure appaiono semplificate. Il , il , il e il sono tra i colori più utilizzati, perché acquistano una particolare brillantezza quando sono colpiti dalla luce. blu rosso verde giallo Veduta delle volte, del rosone e delle finestre a vetrate, 1140-1238 ca. Saint-Denis (Parigi), Chiesa abbaziale. Il Gotico in Italia Il Gotico si diffonde in Italia grazie ai monaci cistercensi provenienti dalla Francia, ma assume nel nostro Paese caratteri propri che in parte si differenziano da quelli del Gotico francese. Uno degli esempi più rappresentativi è la , costruita tra la fine del XII secolo e il 1264, quando viene eretta la cupola all’incrocio dei transetti: l’interno non mostra lo slancio verso l’alto delle cattedrali d’Oltralpe e gli archi sono ancora a tutto sesto. La facciata, priva di torri, è coronata da un timpano triangolare con pinnacoli; c’è inoltre un campanile. Nelle chiese italiane spicca una grande cupola, ma mancano, rispetto alla Francia, le statue-colonna sui portali. Cattedrale di Siena CONFRONTI Il rivestimento a marmi bianchi e neri della Cattedrale di Siena ha influenzato gli architetti del Duomo di Orvieto (iniziato nel 1290), che hanno adottato questa decorazione lungo tutti i fianchi esterni della chiesa. Cattedrale di Santa Maria Assunta in cielo. Orvieto. Cattedrale di Santa Maria Assunta, XII-XIII secolo. Siena. Dal basso verso l’alto, il campanile mostra, in successione, finestre con un’unica apertura, a due aperture con una colonnina, e a tre aperture con due colonnine. L’ultima finestra è decorata con cinque colonnine. monofore bifore trifore Veduta dell’interno della Cattedrale, XII-XIII secolo. Siena. All’interno le pareti sono tutte rivestite di marmi ispirati a edifici romanici toscani quali il Duomo di Pisa e San Miniato al Monte di Firenze. Questo abbinamento cromatico a Siena rievoca anche la “balzana”, lo stendardo bianco e nero del comune cittadino. bianchi e neri