LEGGERE L'OPERA ZOOM Il mistero di una firma Il dipinto raffigura una coppia di sposi che si scambiano con la mano la promessa di matrimonio: l’ipotesi finora più probabile era che si trattasse del mercante lucchese Giovanni Arnolfini, stabilitosi a Bruges, nelle Fiandre, nel 1420, e della moglie Giovanna. Ma uno studio dello storico Marco Paoli sembra confermare con prove convincenti quello che già altri sospettavano: che si tratti di Van Eyck stesso, il quale si autoritrae con la moglie Margareta e pone la sua firma sopra lo specchio convesso in fondo alla parete. La scritta in latino «Johannes de Eyck fuit hic 1434», cioè «Jan van Eyck è stato qui nel 1434» è una frase insolita, perché gli artisti in genere dichiaravano «Io feci quest’opera» e non «Io fui qui». Autore Jan van Eyck Opera PRESUNTO RITRATTO MATRIMONIALE DI VAN EYCK CON LA MOGLIE (noto come "I CONIUGI ARNOLFINI”) Data Firmato e datato 1434 Tecnica Olio su tavola Misure 82 x 60 cm Luogo Londra, National Gallery Nello specchio si scorgono le schiene degli sposi e due figure, presumibilmente i testimoni delle nozze. L’unica candela accesa è simbolo della caducità della vita. Sopra lo specchio si trova la firma. La frutta allude al sapore dolce-amaro della vita coniugale. Gli zoccoli del marito e le ciabattine rosse della moglie (sullo sfondo) rappresentano l’intimità domestica. Il cagnolino, un grifoncino di Bruxelles, è un simbolo di fedeltà. C’è chi pensa che la giovane sia incinta, e se così fosse verrebbe confermata la tesi che non si tratta dei coniugi Arnolfini, che non ebbero figli, a differenza dei Van Eyck. Il linguaggio dell'opera Si tratta del primo ritratto nuziale che si conosca, come una foto tratta da un album di famiglia, ed è ricco di indizi legati all’evento del matrimonio. La luce radente ha un ruolo fondamentale: entrando dalla finestra, illumina i volti degli sposi e gli oggetti-simbolo delle nozze. Ecco un ritratto realistico e simbolico insieme. , particolare, 1439 ca., olio su tavola. Berlino, Gemäldegalerie. Presunto autoritratto di Jan van Eyck Se guardi i particolari dei due ritratti qui riprodotti nei tondi vedi che assomigliano molto ai volti dei due personaggi del presunto Ritratto matrimoniale. Questa somiglianza avvalora l’ipotesi che il quadro degli sposi raffiguri i coniugi Van Eyck, perché sappiamo con certezza che il dipinto qui a destra, conservato a Bruges, è il ritratto della moglie del pittore, come lui stesso ha indicato in un’iscrizione sulla cornice. , particolare, firmato e datato 1439, olio su tavola. Bruges, Stedelijk Museum voor Schone Kunsten. Ritratto di Margareta van Eyck