LEGGERE L'OPERA ZOOM Una pioggia di rose Col suo stile armonioso e le sue figure ricche di rimandi simbolici al mondo antico, Sandro Botticelli (1445-1510) è la figura chiave della pittura fiorentina ai tempi di Lorenzo il Magnifico, che oltre a governare Firenze con equilibrio si dedicava anche alla poesia ed era amante delle arti. Come la , la fu dipinta con ogni probabilità per un cugino di Lorenzo il Magnifico ed è l’opera che interpreta nel modo più perfetto gli ideali di poesia e classica eleganza della cultura e dell’arte della fine del Quattrocento. Primavera e la Pallade e il Centauro Nascita di Venere Autore Sandro Botticelli Opera LA NASCITA DI VENERE Data 1484 circa Tecnica Tempera su tela di lino Misure 172,5 x 278,5 cm Luogo Firenze, Galleria degli Uffizi Le rose cadono leggere, sospinte dal vento e si fermano anche sulle ali di Zefiro. Una fanciulla (forse una divinità delle Ore) è abbigliata con uno splendido vestito ricamato con fiordalisi, mosso dal vento, come i suoi bellissimi capelli biondi. La giovane porge a Venere un mantello di seta, anch’esso ricamato con margherite e altri fiori. Venere nuda, in piedi sulla conchiglia, approda alla riva dell’isola di Cipro, o forse a quella di Citera, sospinta dai flutti grazie al soffio dei venti Zefiro e Aura, dolcemente abbracciati. L’approdo della dea della bellezza, dell’amore e della fertilità su un’isola del Mar Egeo è narrato da Omero e da Ovidio, ma il dipinto conserva il titolo errato assegnatogli nell’Ottocento, che si riferisce a un altro episodio, quello della nascita di Venere dal mare. Il linguaggio dell'opera Sulle onde del mare, raffigurate in modo sintetico e astratto, piovono rose studiate dal vero: sono le tipiche roselline di Fiesole, che crescono selvatiche sulle colline di Firenze. A sinistra, in primo piano, l’artista ha dipinto alcune canne, che in realtà appartengono a una specie non marina ma di acqua dolce. La grande poesia della composizione è accentuata dalla classicità delle figure: non solo la bellissima Venere, ma anche Zefiro e Aura a sinistra, il cui aspetto deriva dai rilievi di una gemma antica posseduta da Lorenzo il Magnifico, la Tazza Farnese (ora al Museo archeologico di Napoli). La tela della è stata dipinta con una tempera magra, composta di tuorlo diluito, che le ha conferito una straordinaria trasparenza, simile agli effetti che si ottengono con la tecnica ad affresco. Nascita di Venere Una delle figure femminili più celebri della storia dell’arte, la Venere di Botticelli, deriva la sua posa dalla scultura antica della cosiddetta che si copre il seno con la mano. La statua, di origine greca, era nota attraverso diverse copie già nel Medioevo, come hai visto a pagina 154. Venere pudica La è dipinta su lino anziché su una tavola di legno. Questo materiale, insolito per l’epoca, fu anche usato da Botticelli per dipingere la ora agli Uffizi: l’opera fu eseguita attorno al 1482 forse per Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici, cugino del Magnifico. Nascita di Venere Pallade e il Centauro