L’armonia della pittura di Raffaello Nelle opere di Raffaello l’equilibrio classico si sposa con la delicatezza delle figure Raffaello, scomparso a soli trentasette anni, è famoso soprattutto per le sue variazioni sul soggetto della (vedi alle pagine 233 e 237) e per i ritratti. Pur ammirando e studiando le opere dei due artisti più anziani, l’artista urbinate giunge a elaborare uno stile personale, basato sulla grazia delle figure, in armonia con lo spazio circostante. Nel 1508 arriva a Roma: è qui che realizzerà uno dei suoi capolavori, La . Più giovane di Leonardo e Michelangelo, Madonna col Bambino Scuola di Atene Il bellissimo Altoviti Raffaello abbandona qui la posa del soggetto a mezzo busto: il giovane è di tre quarti, e con un elegante movimento della testa si volta verso l’osservatore. Il morbido chiaroscuro che fa emergere la figura dallo sfondo della tenda verde ricorda lo sfumato leonardesco e conferisce delicatezza ai tratti del volto, suggerendo l’idea di un animo altrettanto delicato. Raffaello, , 1514 ca., olio su tavola. Washington, National Gallery of Art. Ritratto di Bindo Altoviti Un tempio moderno Lo , grande pala d’altare commissionata al giovane Raffaello dalla famiglia Albizzini di Città di Castello, si ispira alla leggenda di Giuseppe, che sarebbe stato scelto tra altri pretendenti di Maria perché il suo bastone era fiorito per miracolo. Il dipinto ricorda le vedute di città ideali quattrocentesche, costruite su una rigorosa prospettiva lineare e dominate da un edificio a pianta centrale (vedi a pagina 177): la pavimentazione sottolinea le linee prospettiche, e il punto di fuga coincide con la porta aperta del tempio sullo sfondo. La presenza di questo edificio circolare (con un colonnato poligonale) rivela inoltre la conoscenza delle nuove tendenze architettoniche, riconoscibili per esempio nei progetti di Donato Bramante, che vedrai nelle prossime pagine. I personaggi in primo piano mostrano già i caratteri dell’arte matura di Raffaello: una grande eleganza e un’estrema naturalezza dei volti e dei gesti. Sposalizio della Vergine Raffaello, , 1504, olio su tavola. Milano, Pinacoteca di Brera. Sposalizio della Vergine La perfezione dello stile classico Appena giunto a Roma, con l’aiuto dell’architetto Bramante Raffaello ottiene da papa Giulio II un incarico prestigioso: gli affreschi per i nuovi appartamenti destinati alla residenza del pontefice, le cosiddette Stanze Vaticane. Il più noto di questi affreschi è nella Stanza della Segnatura, dove il papa “segnava”, cioè firmava, i documenti più importanti: raffigura la Scuola di Atene ed è un omaggio ai grandi filosofi, astronomi e matematici della Grecia antica. Nell’impianto architettonico monumentale, ispirato alle architetture di Bramante, Raffaello dispone le figure armoniosamente, in modo equilibrato e simmetrico: è questo lo stile dell’artista che ha toccato i vertici degli ideali classicheggianti del Rinascimento. Donato Bramante, , particolare, 1482. Milano, Santa Maria presso San Satiro. Finta abside affrescata Secondo una notizia tramandata fin dal Cinquecento, sarebbe stato Bramante a disegnare la prospettiva nell’affresco di Raffaello. Le somiglianze con le sue architetture sono in effetti notevoli. Raffaello, , 1509-1511 ca., affresco. Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, Stanza della Segnatura. La Scuola di Atene A Roma Raffaello si accosta anche allo stile di Michelangelo: le figure possenti sedute in primo piano si ispirano agli affreschi appena realizzati dall’artista più anziano nella volta della Cappella Sistina. Pitagora scrive mentre un allievo gli mostra la lavagna. Eraclito, malinconico, ha il volto di Michelangelo: Raffaello allude qui al tormento creativo del rivale. Al centro, i filosofi Platone e Aristotele additano la fonte della propria ispirazione: Platone, raffigurato con il volto di Leonardo, punta il dito in alto verso il mondo delle idee, Aristotele indica il mondo reale.