Il colore di Tiziano dipinge l’anima Con la maestria coloristica di Tiziano la scuola veneta tocca il suo vertice (1488-1576) inizia la sua carriera collaborando con Giorgione agli affreschi del Fondaco dei Tedeschi a Venezia, oggi quasi del tutto perduti. Per qualche tempo il suo stile è vicino a quello di Giorgione, come vedi nel . Qui il giovane artista mostra già una grande abilità nel fondere la macchia rossa dell’uomo che suona il liuto con il verde del paesaggio. Nel 1517 la fama raggiunta procura a Tiziano grandi privilegi e gli permette di lavorare per famiglie illustri come gli Este, i Gonzaga, i Della Rovere, i Farnese e per gli imperatori Carlo V e Filippo II. Nel corso della sua lunga vita, Tiziano saprà continuamente rinnovarsi, giungendo a una pittura sempre più morbida e dai colori quasi sfatti. I suoi ammiratori riconoscevano un potere quasi miracoloso al suo modo magistrale di stendere il colore, e dicevano di indovinare nei suoi ritratti l’animo della persona raffigurata meglio che guardandola dal vero. Allievo di Giovanni Bellini, Tiziano Concerto Campestre Tiziano, , 1509-1510 ca., olio su tela. Parigi, Museo del Louvre. Il Concerto Campestre In questa tela Tiziano vuole dimostrare, forse, che solo le persone sensibili e colte, come il liutista seduto sul prato, possono vivere in armonia con la natura, simboleggiata dalle due donne, una delle quali suona il flauto. Un ritratto “profondo” Sul tavolo, vicino al davanzale, un cagnolino ben tenuto e certo molto amato si riposa accucciato, accanto a un rarissimo “svegliarino” (sveglia da tavola), decorato con una scultura dorata: già questi due elementi indicano la posizione sociale elevata della donna. Così Tiziano, in uno dei suoi numerosi ritratti di personaggi illustri, raffigura Eleonora Gonzaga della Rovere. L’aristocratica dama ci guarda intimidita, con l’abito sontuoso, l’impeccabile acconciatura, i numerosi gioielli. L’occhio dell’osservatore si sofferma sui dettagli preziosi e vola oltre la finestra verso il paesaggio sereno, nel cielo blu intenso, striato dalle nuvole. Un bellissimo ritratto, che ha reso eterne e memorabili le sembianze di una donna che per dote ha la . Le sue celebri virtù, ricordate in un sonetto dal poeta Pietro Aretino, sono l’onestà, la modestia, lo spirito gentile. L’abilità di Tiziano, che come già notavano i contemporanei “dava il palpito della natura ai colori”, sta proprio nel saper raffigurare non solo l’aspetto fisico ma anche il carattere della persona ritratta. bellezza dell’anima Tiziano, , 1536-1538, olio su tela. Firenze, Galleria degli Uffizi. Ritratto di Eleonora Gonzaga della Rovere Il cagnolino simboleggia la fedeltà della sposa. L’orologio rammenta l’inesorabile trascorrere del tempo.