Le insolite prospettive di Tintoretto Sulle tele di Tintoretto lo sguardo si muove guidato dalla luce, seguendo percorsi inaspettati (1518-1594), detto Tintoretto perché figlio di un tintore di panni di seta, deve l’enorme successo a un’energia inesauribile e a una formidabile organizzazione della sua bottega. Dipinge ritratti, favole mitologiche, grandi tele sacre. Acclamato dai contemporanei come “campione di un nuovo gusto”, si distingue per una pittura morbida, che riprende il colore di Tiziano, e per un che coinvolge emotivamente il pubblico. Le sue composizioni sfruttano particolari effetti di luce e , cioè che invitano lo sguardo a spostarsi dal centro verso altre angolazioni. Il veneziano Jacopo Robusti gusto teatrale punti di vista decentrati Tintoretto, , 1551 ca., olio su tela. Monaco, Alte Pinakothek. Venere, Vulcano e Cupido In questo dipinto Tintoretto guida l’occhio dell’osservatore non al centro della tela ma a sinistra, sulla figura di Venere sorpresa dall’arrivo del marito Vulcano, e poi verso il fondo, dove uno specchio riflette la scena. In basso a destra un cane, simbolo di fedeltà coniugale, abbaia a Marte, l’amante della dea nascosto sotto il letto. La Lavanda dei piedi Nel dipingere la (2,10x5,33 metri) per la Chiesa di San Marcuola a Venezia, Tintoretto ha disegnato dapprima il grandioso scenario architettonico, poi gli arredi, infine i personaggi, disposti a ventaglio. La tela è uno dei più splendidi esempi della concezione scenografica di Tintoretto: se immagini la scena senza i personaggi, ti sembrerà di trovarti su un palcoscenico di teatro. L’occhio dello spettatore si sposta su un’infinità di dettagli quotidiani e sui gruppi di discepoli che si preparano per la lavanda, e soprattutto è colpito dal sereno paesaggio lagunare azzurrino, del tutto di fantasia, decentrato a sinistra, oltre le colonne. Lavanda dei piedi Tintoretto, , 1547, olio su tela. Madrid, Museo del Prado. Lavanda dei piedi