Longhi e l’aristocrazia veneziana Uno sguardo discreto e ironico nella vita quotidiana delle classi agiate così il figlio Alessandro descrive Pietro Longhi, il più ironico interprete in pittura della vita cittadina veneziana. Le sue “conversazioni con scherzi d’amore e gelosie”, scene di vita intima di aristocratici e ricchi borghesi, riflettono il , testimoniato anche dalla cura maniacale del pittore per gli studi preparatori al quadro vero e proprio. Longhi ha sempre vissuto e lavorato a Venezia, dov’è morto, a ottantatré anni, nel 1785. Uno spirito bizzarro e brillante: gusto per l’osservazione Pietro Longhi, , particolare, 1760 ca., olio su tela. Venezia, Musei Civici. Il parrucchiere e la dama Manifattura veneziana, , 1750 ca., legno laccato. Specchio da toilette Longhi è attento anche alla raffigurazione degli arredi: lo specchio laccato sulla toilette è simile a quelli in gran voga nella Venezia rococò, di cui qui vedi illustrato un raro esemplare dell’epoca. Caccia all’anatra Il capolavoro di Longhi raffigura una scena in apparenza banale: una caccia all’anatra in laguna, che diviene il pretesto per fini osservazioni. La raffigurazione di dettagli come i cuscini sul fondo della gondola, l’anatra che nuota e il paesaggio sulla destra è infatti di stupefacente precisione. Pietro Longhi, , 1760 ca., olio su tela. Venezia, Fondazione Querini Stampalia. La caccia all’anatra Longhi immagina una laguna silenziosa e velata di nebbia. Un elegante arciere, ben incipriato, ha appena scoccato la freccia. I rematori, vestiti di abiti modesti ma dignitosi, stanno a guardare. Sembra quasi di sentire il sibilo della freccia e lo sciabordio dei remi nell’acqua solcata dall’anatra.